Cravenroad7

Io comincerò a selezionare sceneggiatori e disegnatori. Posseggo, tra inediti e ristampe, quasi tutto quello che è stato pubblicato, un po' mi spiace, ma se penso alle pubblicazioni degli ultimi mesi a partire da oggi -senza guardare i miei scaffali- mi ricordo chiaramente solo "La seconda occasione" e il Maxi di Roi oltre che l'ultima di Ruju... Sarà dura resistere davanti all'edicola, ma quell'impulso, difficile a morire, a comprare tutto quello che viene pubblicato è dettato più dall'affetto che da motivi razionali (salvo poi cadere nuovamente innamorati della Bonelli quando si legge un romanzo a fumetti di Simeoni).

Per ora continuerò a seguire imperterrito solo per lo smisurato affetto nei confronti di Dylan.
Ma anche decidessi di smettere, perchè aspettare il 300 o il 400 e non mollare con il 326 ad esempio? Che cambia?

Piuttosto sarebbe ora di pensare a una riduzione delle uscite al di fuori della serie regolare, un'abolizione del Maxi in primis.

Nulla, nel mio caso la decisione era già matura ma il fascino del numero tondo ha avuto la meglio

Ridurre le uscite, secondo te, innalzerebbe automaticamente la qualità?

Per abolire certe uscite bisognerebbe smettere di comprarle. Sicuro che se le vendite calano a picco, chiudono. Non tanto poi perché la qualità aumenterebbe, tutt'altro, però secondo me il Maxi e lo Speciale sono veramente due uscite completamente inutili, ormai.

No, ma ci eviteremmo una manciata di storie di basso profilo all'anno.

ridurre le uscite e lasciare solo una cerchia di 3 o 4 scrittori validi alzerebbe la qualità.

io credo che finchè avrò la possibilità (economica fisica) comprerò tutto di dylan dog.
non c'è un perchè ,oramai sono 20 anni che lo leggo e forse la risposta è proprio in questo.
ho iniziato che ero neanche adolescente ed ora sono un uomo , ho vissuto momenti di gioia ed ho provato dolore struggente ed indicibile però dylan dog non mi ha mai abbandonato ,è sempre stato lì nel mio armadio o bacheca che fosse negli innumerevoli traslochi.
oramai sono anni che le storie non sono di livello dei bei tempi che furono però non riesco a smettere ,è come tradire un amico.non riesco ad immaginarmi senza dylan dog.
se poi si parla di tagliare qualcosa dalle uscite annuali per migliorare la qualità io a parere personale farei questo.
-albo mensile
-albo speciale a colori (160 pagine) a ottobre
-albo gigante a giugno
-almanacco a primavera
e basta.
a me il color fest non piace soprattutto per le mnistorie ,io sono per quelle a più ampio respiro (ah che bello il periodo del gigante con una storia unica..)

Invece per me il Color Fest è l'unica collana ad aver regalato qualche spunto interessante negli ultimi. La formula, apertissima a guest star e collaborazioni varie, può portare a sperimentazioni inesplorate e inespolorabili dalle altre testate.
Da abolire sarebbe il Maxi, però è quella più venduta . Che poi anch'io la compro cadendo vittima di un paradosso.

il gigante con un unica storia mi manca anche a me , e dato che nel color fest sono storie brevi , sarebbe superfluo averle anche nel gigante !

vero, anche se ultimamente nei giganti ci finiscono le storie lunghe più interessanti.

Purtroppo, tra le uscite da abolire, ci metterei, anche se da affezionato mi sanguina il cuore, "L'almanacco", da oltre un decennio divenuto obsoleto con l'avvento di Internet.

in effetti ne ho piene le cavità di queste storie brevi, storicamente scarna fonte di capolavori.

Non ci sono i presupposti per fermarsi per quanto mi riguarda. Le storie insufficienti ci spossono anche stare e secondo me sono abbastanza inferiori a quelle buone o semplicemente sufficienti.
A farmi storciere un pò il naso non sono le storie in sé, ma i palesi tentativi non riusciti di utilizzare e rendere credibili i luoghi comuni del personaggio (e del fumetto), anche quando se ne può fare a meno. Ex: il lancio della pistola, la scopata mensile, alcune sparate di Jenkins che alcune volte sono tremendamente esagerate.
Ma del resto non mi lamento.

Sono un collezionista e quindi proseguo.
Anche per dare un senso alla morte di Bertram Watkins.