Lo sapevo che era un acquisto a rischio, però non ho resistito alla tentazione... : nonostante il mio scarsissimo feeling con i Dylan a colori, anche stavolta ho preso il Color Fest...ed il trend negativo non ha dato cenni di rialzo in Borsa...anzi, l'iniezione di firme di caratura ha soltanto peggiorato la situazione come specchietto per le quaglie, ed i titoli sono calati a picco...viste le alte aspettative di partenza
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In linea di massima "accettabile" sarebbe stato il voto più congruo, ma quando mi vedo sul tamburino nomi come Di Gennaro, Alessandrini, Accatino e Medda...è lecito aspettarsi qualcosa in più che la rielaborazione della banalità ripiegata su se stessa. Quindi un bel "mediocre" non glielo toglie nessuno, con l'aggravante di aver sprecato un'occasione con firme di caratura
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Nel dettaglio:
Spoiler
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SpoilerPASSAGGIO PER L'INFERNOLa migliore del mazzo, ma senza impennate di gaudio. Storia tipica d'autostop thrilling, con un Dylan più scostante del solito...ma con una tipa così...capisco l'atteggiamento sulla difensiva
. Buono il crescendo di paranoja auto-psicotica, e il ceffone di un (raro) Dylan violento verso una donna. Azzeccata l'ambiguità ellittica del pre-finale che non spiega cosa sia successo tra i due sul prato...lasciando all'immaginazione. Meno azzeccato il controfinale da ritornello ciclico...ma non guasta.
Guasta, e parecchio, invece la citazione rimarcata nell'ultima vignetta...che poteva esser messa tra virgolette nella bocca di un qualunque personaggio...ma non iconizzata in quel modo da lapide ultra-significante. Omaggio non dovuto
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Simeoni è un maestro, ma a colori rende meno, IMHO. Forse calca un po' troppo l'aspetto grottesco/ casertanesco dei personaggi, poco slanciati, dai visi paffutelli e tondeggiosi più del dovuto.
I colori di D'Auria sono ok, a parte il contrasto troppo netto tra luce artificiale dei fari e bujo circostante.
VOTO 7 (Sogg/Scenegg 7 1/2; Disegni/Col 6 1/2)
IL BANCO DEI PEGNILa peggiore, e poco ci piove. Puerile racconto degno delle saghe più buoniste ed assuefatte della Perevisione. Goffo ed improponibile. (Half)Full immersion negli altifondi del barbonaggio alternativo ultrasnob - chiedere l'elemosina? Siamai ! - che fa tanto cool, lacrimevole figlia cianotica, incontri casuali davvero credibili, e menate varie su quanto Dylan è socially-engaged
. Un trio di perle inennarabili a margine: Dylan ammazza un poveraccio, gli fruga nelle tasche, e s'allontana senza fare una piega (pag. 52); chiede inutilmente (e paradossalmente) scusa per non aver avvisato prima di una passeggiata con Annie...quando è evidente che l' ha incontrata solo per caso (pag 58); lo scontro/fuga dal camioncino dei temibili diavolastri è davvero patetico per faciloneria risolutoria e mancanza di rispetto nei confronti di qualsiasi lettore over 10. (pp 64-5). C'è di buono che Badino si è già perfettamente adattato allo stile corrente della redazione, e visto il suo rodaggio bello che avviato, non ci illuderà con delle storie buone in futuro
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Alessandrini (a colori !) pallida ombra di se stesso. Non rende e non si distingue.
VOTO 4 (Sogg/Scenegg 3; Disegni/Col 5 )
LUCI DELLA RIBALTAIl solito Medda contro il mondo corrotto dello spettacolo, delle ospitate parassitarie, e della sindrome da dipendenza telecamerale. Una buona caratterizzazione per la co-protagonsita pariettoide in parabolica discesa...ma un Dylan quasi trasparente per inconsistenza
. Carino il cinismo da milf-session allargata, meno l'ormai insostenibile avversione di Dylan a googolare per fare una diamine di ricerca in rete. Non si tratta più di anacronismo romantizzante...ma d' improbabile ottusità, lesiva al mestier d'investigatore. Da Medda mi aspetterei di più - lo scambio di persona logora alla lunga - ma non mi è dispiaciuta troppo.
Di Gennaro suggestivo nelle prime vignette del tramonto, poi si perde nel qualunquismo da sforna-tavole anonimo. Anche da lui mi aspettavo ben altro, ma ha l'alibi dei tempi ristretti di lavorazione, e della colorazione non sua. Aspetto con ansia una sua storia in b/n.
VOTO 6-- (Sogg/Scenegg 5+; Disegni/Colori 6+)
STRAGE DI MEZZANOTTESe era un tentativo ironico di parodiare una storia poco riuscita del Chiave...ha fatto (quasi) colpo. Se invece - come temo - era solo un pallido omaggio elemosinato al non-sense splatter degli anni '90, allora trattasi di ciofeconza a prescindere, perchè distante anni luce dalle ispirazioni a casaccio di questo Gualdoni panchinaro da rimorchio, sempre presente all'appello riempitivo
. Dialoghi (involontariamente?) comici, tensione rasente lo zero, bullismo da fiction Me(r)diaset, e la "magia dell'amore" - sto per commuovermi...
- dissolta in uno scambio ai limiti dell'autismo da BaciPeruggiosi dopo smitragliata sanguinaria (pp. 122-3). Un po' di amarcord chiaverofilo per il controfinale, ma niente di chè. Storia che comunque scivola via senza troppi effetti collaterali per la digestione.
M&G a colori mi hanno quasi stupito, in positivo dico...pensavo molto peggio, ed aggiungono anche un tono da cartoon/videogame alle tavole. La staticità di alcune vignette di (presunta) azione slasher è però quantomeno sconfortante (vedi pp. 101.iii; 103.iv; 110.iii).
VOTO 5-- (Sogg/Scenegg 4 ; Disegni/Colori 5 1/2 )
Dimenticavo, la copertina: davvero suggestiva e ben fatta, peccato per quei capelli della lamia ed i pipistrelli un po' troppo fumettosi...finiscono per stonare col resto
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ALOHA