Cravenroad7

Non mi arrabbio, ma il soggetto è di King!

Forse dovresti rileggerti la mia top20. Comunque la risposta è già in ciò che hai quotato.

Davvero? Totalmente plagiato spudoramente e vergognosamente? Ti giuro non leggo king, i suoi libri mi fanno paura .... per le dimensioni intendo.... beh rimanendo nella mia ignoranza, continuo a ricordare la storia come molto molto bella

Il soggetto è quello della Zona Morta di King in effetti. Ha preso ispirazione da un buon romanzo per creare un ottima storia a mio parere. Ferrandino poi è un grande sceneggiatore ed è riuscito a ricavarne una bella storia. D'altronde anche una delle mie storie preferite "Dopo Mezzanotte" è tratta dallo splendido "Fuori Orario" dell'immenso Martin Scorsese.

Guardati il film di Cronenberg allora.

ilvecchio ti ha dato una dritta, prendi appunti Dear Boy.

Concordo in linea massimalista: il buon Ferrandino ha fatto poco e (molto) bene per Dylan all'epoca .
L'originalità dello spunto è relativa, questo è un buon numero, e ti sprofonda nell'incubo quanto basta.

L'unica cosa che non perdono (ancora) a Ferrandino è la sua presunta complicità - o leggerezza, o negligenza, o tacitoconsentismo, o non vigilanza - nel lasciarsi rovinare un capolavoro come Il Signore del Silenzio da quella copertina sconciamente spoilerosa, roba da otto bollini rossi .

ALOHA

Maccheccacchio, se scrivo una cosa lo dirò con una mezza cognizione di causa!

La prassi della citazione (dal semplice spunto alla copia sfacciata) è sempre stato il motore non solo di Dylan Dog ma di tutta la produzione Bonelli.
In linea di massima non mi ha mai disturbato perchè voglio interpretarla come intenzione educativa e non come pigra soluzione di comodo. Non posso negare che, di fatto, leggere Dyd mi abbia iniziato alla passione per la lettura e per il cinema, proprio per i suo continui rimandi culturali.
Ma queste sono solo conseguenze. Il mero giudizio sull'opera ne deve prescindere.
Ti Ho Visto Morire è un cattivo esempio di citazionismo. I suo momenti migliori sono di King e i peggiori di Ferrandino.
È semplicemente una sceneggiatura male assemblata, lontana anni luce dal divertito equilibrio di Killer! solo per fare un esempio di copia incolla clamoroso, ma riuscitissimo.

Killer ....
ai tempi delle medie avrei messo le mani al collo per molto meno (ma ero un "ragazzo difficile vittima del disagio sociale", non ti preoccupare...è passata)
ovviamente, per quanto mi riguarda, QUI è tutto l'opposto: uso esemplare delle citazioni che giungono frenetiche e scoppiettanti a illuminare una sceneggiatura da Oscar, sempre attorniata da una cupaggine indistinta e indefinita (merito NON solo di Roi ma anche dell'immenso ferrandino) e dialoghi da tramandare ai posteri (le giraffe nelle orecchie prima del pullman che vola è manna dal cielo) che non oseranno anzi nemmeno emettere sentenze dinanzi a un tale gioiello fumettistico
una struttura semplicemente perfetta, con uno dei migliori prologhi, molto probabilmente, di sempre (per non parlare dell'agghiacciante scena finale). A parer mio ne sarebbe entusiasta pure King, pensa un pò

Amen per Vace...

Considerando che gli faceva schifo lo Shining di Kubrick direi che è molto probabile.

voto buono anche qui...non eccezionale come mi attendevo dal titolo...cmq rimane un bell albo

Albo con molti pregi e un solo macroscopico difetto. Cominciando dai primi, titolo e copertina sono ispiratissmi nello stuzzicare la fantasia del lettore, ma è il meraviglioso angosciante prologo, tra i migliori della serie, il vero fiore all'occhiello di questo #27. Il primo piano di Dylan a pag. 8 è opera da applausi di un "certo" Corrado Roi, che ci regala altre chicche magistrali come l'omicidio in ascensore, il barbecue di Rita Bassington, gli occhi bianchi di Arnold e le visioni da olocausto di un ipotetica Terza Guerra Mondiale. Ferrandino gioca a carte scoperte, dichiarando per bocca di DD la palese citazione della "Zona Morta Kinghiana", ma il soggetto non originale non gli impedisce di costruire una sceneggiatura brillante impreziosita da alcune chicche quali la profezia del suicidio del nostro, il leggendario autobus del 14° piano (hi-hi che bestia!), il personaggio di William Cherill che avrà ancora qualcosa da dire anni dopo. Strano che il primo albo a trattare più esplicitamente di politica non porti la firma di Sclavi. Groucho a raffica.
Arriviamo alla nota dolente che sta nel particolare non colto da Dylan
Nonostante ciò non riesco a non votare ottimo anche se meriterebbe meno, ma quel prologo..

Finita la rilettura dell'annata 1988, probabilmente la migliore di sempre, altissimo livello. Ecco la classifica:

1) Memorie dall'invisibile (Sclavi & Casertano)
2) Dopo Mezzanotte (Sclavi & Casertano)
3) Morgana (Sclavi & Stano)
4) Gli orrori di Altroquando (Sclavi & Micheluzzi)
5) Il castello della paura/La Dama in nero (Sclavi & Montanari&Grassani)
6) L'isola misteriosa (Sclavi & Ambrosini)
7) Dal profondo (Sclavi,Castelli & Roi)
8) Cagliostro! (Sclavi & Piccatto)
9) Ti ho visto morire (Ferrandino & Roi)
10) I conigli rosa uccidono (Mignacco & Piccatto/Valeri)
11) Il tunnel dell'orrore (Sclavi & Montanari&Grassani)
12) Giorno Maledetto (Sclavi,Toninelli & Montanari&Grassani)

Rosso=ottimo, Verde=buono, blu=accettabile

Antologia delle tematiche horror e mito psico/fisico della non morte e del suo risveglio ? Cupa percezione di un terribile futuro o semplice delirio di un pazzo ? Equilibrio riuscito o clamorosamente errato fra opera di omaggio ad uno dei più bei book di Kubrick o mera scopiazzatura ?
Parto dalla parte grafica: signori giù il cappello di fronte a Roi, che qui come in Jackyl cattura le immagini reali e le plasma ad arte onirica, metafisica, freudiana. Difficile trovare un prologo iniziale più tetro, cupo, inquietante di questo, capace nelle vacue mattine nebbiose o piovose d'inverno di provocare angoscia, dolore, rassegnazione.
Un cattivo che non è cattivo, un pazzo che piace e seduce, un'analisi di una società allo sfascio in una frase ( "Mi sono svegliato in un mondo che dorme" ) una vendetta che parte dalla più debole e non affronta in un delirio di onnipotenza, il più truce...
Dylan agisce come un cavaliere dell'apocalisse e sfodera l'arma per non uccidere ma per generare il suicidio predetto, autobus che volano nel cielo di Londra e che spaccano con abilità assoluta la meccanica, la fisica e la logica narrativa senza battere ciglio ! Kubrick ne avrebbe fatto un capolavoro. Ferrandino ne fa un'icona della saga di Dylan che commuove, inquieta, turba anche oggi. Capolavoro.

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Copertina ultimata stasera. Credo che sia anche peggio della precedente. Quindi penso sarà anche l'ultima.

Bella la cover...il naso di Dylan sembra quasi il mio...