Cravenroad7

Chiaverotti è un seme in forma umana. Più che di decadimento, che per me inizia con gli ultimi numeri sclaviani precedenti alla prima pausa di riflessione (Johnny Freak, ecc.) salvo il 1996 anno mirabilis, parlerei di modulo deformato.. Chiaverotti prendeva una parte di Sclavi, il moralismo, e la volgarizzava.

Stai attento Kramer, che se continui così potresti essere chiamato in giudizio davanti al Tribunale della Santa Inquisizione Chiaverottiana (del quale mi glorio di far parte) e la tua pena potrebbe essere il rogo....

Ricorda sempre che WE LOVE CHIAVEROTTI......

albo stupendo
"Beh.. olte alla pistola ,mi sono dimenticato anche il metro per misurarlo. Che cavolo di domande ,Bloch!"
grande Dylan

Storia commovente e piena di pietà (forse più del sopravvalutato Jhonny Freak).
Disegni spettacolari (per quanto il nuovo corso di Dall'Agnol non sia per nulla male, continuo a preferirlo "manariano")

Oddio... c'è forse qualcosa di più paraculo di un animale sofferente antropomorfizzato?

Beh, può esserci un disabile con un gran cuore e capacità artistiche disumane....

Riletta oggi, stimolato dalla lettura del topic.... Che dire... francamente non riesco davvero a capire gli "iperpuristi" che criticano così aspramente il Chiaverotti... Riletta a distanza di anni e dopo essermi sorbito le tonnellate di nulla che propongono le storie attuali, ho trovato questo GOBLIN quasi commovente... ma non per l'argomento trattato!... ma per come è scritto!!
Semplicemente: Dylan Dog!... c'era tutto...una sceneggiatura perfetta e dialoghi a dir poco spettacolari: praticamente ogni scambio di battute strappa il sorriso, Dylan cazzone al punto giusto (bellissimo il "viaggio mentale" che si fa mentre guida pensando alla possibile origine fantastica del Goblin che alla fine conclude con "bah, se ci fosse la Facoltà di Cavolate mi darebbero la laurea ad honorem!" ), Bloch sarcastico al massimo, Groucho in gran forma....e un tema "forte" come soggetto...non lo vedo tutto sto trash chiaverottiano, francamente.... si può esser daccordo o meno con le idee dello sceneggiatore, ma non si può dire che non siano proposte in maniera convincente....e nemmeno troppo moralistico, a mio parere (vedasi la battuta che il Chiave mette in bocca allo scienziato "superstite" rivolto a Dylan verso la fine "volevate che mi vivisezionasse? Ma non eravate contro?", messa lì, IMHO, per evidenziare anche l'ipocrisia degli antivivisezionisti che si scandalizzano giustamente per questa pratica, ma che poi magari non accennano la minima protesta di fronte a massacri ben più gravi....ma questa è una mia interpretazione...)

Insomma, sta storia è bellissima, è puro Dylan Dog originale e a quanti continuano a criticare con tanta asprezza Chiaverotti dico: benissimo, facciamo festa con Di Gregorio e Marzano allora........ .

Quotone per Faz.
Chiaverotti è uno dei pochi che scrive(va) Dylan Dog; non le avventure di un tizio chiamato Dylan Dog, ma il vero Dylan Dog.
Anzi, egli ha senz' altro contribuito a formare il personaggio per come oggi è conosciuto, coltivandone l' anima meno colta, più commerciale, più trash, più horror (tutte caratteristiche -alcune delle quali apparentemente negative- che sono parte della linfa di questo fumetto).
Il moralismo di Chiaverotti è senza dubbio diverso da quello di Sclavi, spesso più banale e patetico -ma qualche volta lo è (stato?) anche lo stesso Maestro-, però non risulta quasi mai eccessivo in quanto immerso in tonnellate di orrore e cinismo.

causa finita est, utinam aliquando finiatur error

Tema animalista o meno, questo è uno dei vertici chiaverottiani. Un albo scritto egregiamente. Da tramandare ai posteri i disegni di Dall'Agnol Manara style.

Votato ottimo, una delle vette di Chiaverotti e Dall'Agnol

Sono tra gli apprezzatori di questa storia. A mio parere è una delle migliori di Chiaverotti (sceneggiatore che generalmente apprezzo ma che di scivoloni ne ha fatti a volte), ovviamente ricca di splatter che era una delle caratteristiche principali delle storie di Chiaverotti, ben disegnata (Dall'Agnol molto bravo), sceneggiata ottimamente e con un finale forse un po' forzato ma splendido, secondo me non banale e moraleggiante come alcuni lo dipingono. Insomma storia ottima, il voto in decimi oscillerebbe tra 8,5 e 9.

Credo che sia sopravvalutata; insomma, la storia è molto improbabile al limite di una assurdità fastidiosa, una serie di tamarrate e i soliti dialoghi di Chiaverotti non sempre brillanti. Un ottimo Dall'Agnol, un buono splatter, e buona la scelta del tema animalista che però è una minestra che non va riscaldata eccessivamente. 6/7

"soliti dialoghi di Chiaverotti non sempre brillanti"????

Caspita... penso che anche i più accaniti detrattori del Chiave non possano non ammettere che in quanto a dialoghi era (forse) inferiore solo a Sclavi...!... ma il mondo è bello perchè è vario....

A dire il vero in questo albo non sono male, però di gran lunga inferiori a Sclavi.... penso per esempio a quell'orrore del "Bosco degli assassini" con dialoghi ridicoli e infantili.

ma inferiore solo a Sclavi in senso lato?