Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: tragedia in norvegia
MessaggioInviato: lun lug 25, 2011 7:13 pm 
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Iscritto il: lun mar 07, 2011 5:16 pm
Messaggi: 4476
Ezekiel 25:17 ha scritto:
Il multiculturalismo un male inevitabile? Ma in che senso?

Comunque ecco qui un commento straordinariamente interessante: http://letteraviola.it/2011/07/strage-i ... isti-foto/

Interessante per capire l'imbecillità umana, sia chiaro.

Vi prego, mandiamo 500 Feltri su un isoletta con quel tizio..

@David: ho capito quello che intendi. Le situazioni che elenchi sono normali conseguenze della ricerca da parte di un emigrante proprio di quelle origini che ha lasciato in patria. E' logico che si creino quartieri piu' o meno grandi abitati in gran parte da stramieri.
Ci sono cose che neanche a me piacciono, come le insegne solo in lingua straniera, ma credo che la scomparsa (se c'e') delle nostre tradizioni dipenda solo da noi.

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Vai, allora, ci sono altri mondi oltre a questo.

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 Oggetto del messaggio: Re: tragedia in norvegia
MessaggioInviato: mar lug 26, 2011 2:25 am 
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Iscritto il: mer feb 03, 2010 7:13 pm
Messaggi: 1506
Se non era per le varie china town e little italy molte metropoli sarebbero molto più povere, altroché. Faccio un esempio molto semplice: la little italy di Montreal, città che considero come una seconda casa (sono mezzo canadese e ci vado almeno una volta l'anno), è una ricchezza riconosciuta e amata del posto, primo e non unico motivo la grande comunità italo-canadese della città.


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 Oggetto del messaggio: Re: tragedia in norvegia
MessaggioInviato: mar lug 26, 2011 9:21 am 
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Iscritto il: ven ott 15, 2010 4:50 pm
Messaggi: 2643
Località: Venaria Reale (To)
Non sono d'accordo...premesso che Canada e Stati Uniti hanno una multiculturalità che esce completamente dal discorso che faccio io (legato più alle situazioni europee) per ovvi motivi che conosciamo tutti (potremmo tornare sui classici discorsi sugli indiani d'America ma è un altro paio di maniche).

Io credo che ognuno di noi abbia da imparare dalle culture altrui...ma ciò non toglie che ognuna (di cultura intendo) debba dominare a casa propria...Non mi piace questo voler creare il proprio microcosmo all'interno di una realtà più grande...inevitabilmente ti ghettizzi...ed espandendoti vai a minare la cultura del paese ospitante..

Lo straniero ,secondo me, deve integrarsi adattandosi alle usanze locali, non ricreando la propria comunità all'interno dell'altro paese... (ovviamente finchè si rimane sul singolo ristorante o cose simili la cosa fa anche piacere)
Ripeto, non parlo di libertà religiosa...

Ritorno sulla Chinatown di Milano...penso sia uno degli esempi lampanti più vergognosi..

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"Ci sono piu' cose in cielo e in terra, Orazio, di quante se ne sognino i tuoi sistemi filosofici"


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 Oggetto del messaggio: Re: tragedia in norvegia
MessaggioInviato: mar lug 26, 2011 5:08 pm 
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Iscritto il: mer feb 03, 2010 7:13 pm
Messaggi: 1506
Punti di vista. Per me i vari ghetti, quando gestiti bene sia da chi arriva e da chi accoglie, sono una bella cosa, arricchiscono una metropoli. E parlo di metropoli non a caso, perché è logico che se prende piede una china town in una cittadina come Prato, che ha meno di 200.000 abitanti, per forza di cose la situazione degenera. Ma lì, appunto, c'è sempre stata una gestione molto discutibile (da tutt'e due le parti).

Poi, si fa facile a parlare oggi, ma quando arriva uno straniero (soprattutto se si pensa all'America della prima metà del secolo scorso, che sarà anche un discorso a parte, ma secondo me un minimo centra) l'accoglienza e l'integrazione è quasi sempre l'ultima cosa che trova. I ghetti sono l'inevitabile conseguenza, e ripeto spesso hanno fatto la fortuna di una città.

Che poi ci siano situazioni spiacevoli in qualche città non lo metto in dubbio, ma da qui a dire che il multiculturalismo è un male inevitabile ce ne passa.


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