Kramer76 ha scritto:
una delle storie narrativamente parlando più raziocinate del Chiave, il thriller si dipana linearmente sciorinando via via tutti i topoi del genere (assassino fantomatico, scene splatter, psicologia delle vittime, indagini e sospetti, filosofia da Profondo Rosso), con un Dylan coinvolto a piene mani e idee certo non originalissime (i cuori solitari...) però assai ben sviluppate. Poetico il personaggio del vecchio zombi, mentre il finale mi piace solo a metà ... bella la ricongiunzione tra i due amanti ma un pò tirata via la narrazione delle varie vicissitudini future dei protagonisti, mi è sempre sembrata una cosa tanto per allungare il brodo. Per il resto non biasimo nessuno qualora mi si venisse a dire che "I delitti della mantide" meriti la palma di classico. I dialoghi sono e saranno sempre quelli tipici di Chiaverotti tendenti oltremodo alla retorica, motivo per il quale proprio non vedo nessuna sua storia nella categoria "capolavori", compresa questa... però molto si avvicina ad un'altra storia IMO riuscitissima e sempre sapientemente thriller come "Scritto con il sangue". Non ricordo particolari alti nè bassi da parte di Brindisi. Voto complessivo intorno al 7
Oggi batto la fiacca, cedo all'ozio, e mi limito a quotare il pensiero di Kramer che stavolta condivido in tutto e per tutto. Quando Chiaverotti si riesce a "contenere" ha sempre saputo sfornare buone storie come questa. Ellen una delle conquiste migliori
del nostro, particolarmente attivo e sessualmente disinvolto in quest'albo.