Ci sono solo io di piemontese, quale onere rispondere alla tua domanda.
E' difficile da spiegare a parole, prima bisognerebbe farsi realmente un'idea di cosa significhi essere abitanti di una valle, soprattutto in Piemonte e forse si riuscirebbe in parte a capire il perchè di tutto questo trambusto. Un treno ad Alta velocità che passa nella val di Susa è una violenza ai loro danni inimmaginabile, per farti capire credo che preferirebbero essere violentati sul serio con tutte le loro famiglie piuttosto che "cedere" il loro terreno per questo progetto (bada che non sto esagerando). Poi i piemontesi dei valloni sono gente tosta, da loro il tempo sembra essersi fermato secoli fa, si stanno sul serio armando con elmo e lancia in resta alla conquista della vittoria (ho l'impressione che non abbiamo ancora visto nulla, sono circa 50mila e non indietreggiano di un passo): hanno promesso battaglia fino alla morte e così sarà, di questo ne sono sicuro, e come dicono loro "Sarà dùra". Certo è che allo stato attuale, qui, a schierarti con il Progetto Tav in loro presenza ti giochi reputazione, carriera, amicizia e quantaltro (ma anche solo a mettere in discussione ipotesi come la presenza dell'amianto nelle montagne).
Qui ci sono un pò di info a riguardo, dalla loro voce (che credo sia la cosa che maggiormente ti interessi):
http://www.notav-valsangone.eu/index.ph ... &Itemid=27Lo so che non ho risposto alla tua domanda ma la situazione è molto delicata e non mi va molto di schierarmi trattando di "giusto" e di "sbagliato"; probabilmente usare la violenza è sempre sbagliato ma loro ti risponderebbero che il tempo del dialogo è finito (e soprattutto non c'è più nessuno che li ascolta): alla fine la Tav s'ha da fare e si farà. E' quello che accadrà nel mezzo che mi preoccupa.
Ho paura anche solo a dirlo ma se dovesse mai scapparci il morto...sarà guerra. Ma quella vera. Qui lo sanno tutti ed è anche per questo che si va avanti coi piedi di piombo.