Cravenroad7

questa teoria di David del piattismo meddiano sarà non condivisibile ma è interessante. Secondo me Medda è il vero erede di Sclavi, fosse anche solo prendendo in considerazione la potenza conservatrice di tanti suoi noir o gialli o l'ironia. Medda meno di Sclavi ha solo il gusto horror mentre più di Sclavi ha la visione cinematografica e la maturità.. ma anche volendo vedere in Medda un narratore piatto (non in termini negativi) si tratterebbe di uno stile personale e non di scimmiottamenti vari che è già una bella decapitazione taurina sui meriti suoi.

Rispetto a quello che il nostro eroe londinese ha passato, quello è pura quotidianità.

Sulla questione dello sforzo richiesto al lettore, sono d'accordo che sia cosa positiva (non ho affermato certamente il contrario nel mio post, anzi DyD senza ciò non sarebbe DyD)....ma in questo caso specifico è accompagnato da una piattezza che non mi ha aiutato a terminare la storia..

Direi che il termine giusto me lo ha suggerito Kramer...PIATTO...secondo me Medda è un autore piatto...

Però io continuo a non capire perché... Perché non ricerca il colpo a effetto come fa Chiaverotti, forse? Perché le sue sceneggiature (mica tutte, però) sono meno "emotive" di quelle di Sclavi? Faccio davvero fatica ad accostare l'aggettivo "piatto" al miglior autore dylaniano del passato prossimo. Anch'io, come Kramer, trovo che Medda sia (anzi, fosse) l'autore di Dylan più "sclaviano" dello staff, principalmente per l'uso che ha sempre fatto del personaggio.

Colpi ad effetto non ne mette mai...ma non è soltanto questo che mi interessa (anzi a dirla tutta, il fatto che non ci siano colpi ad effetto pacchiani in stile Chiaverotti è qualcosa di positivo).

La sua sceneggiatura è molto molto molto rilassata, poco emotiva...e non è una questione di dialoghi (nei quali non mi pare abbia problemi, pur non arrivando a chissà quali livelli di brillantezza) ma proprio nella maniera esageratamente piatta in cui fa evolvere la storia...

Un altro classico esempio è "la terza faccia della medaglia"...storia interessante...giallo tutt'altro che sempliciotto, anzi, con risvolti psicologici degni di nota....eppure l'ho trovata di una piattezza incredibile..

Probabilmente dovessi esprimerti il motivo puramente TECNICO che causa ciò non te lo saprei dire..

Ma dicendo "piatta" intendi anche che non ti è piaciuta? O che non ti ha emozionato? Al di là del tuo giudizio, comunque, mi pare che La terza faccia della medaglia possa contare anche su un finale abbastanza sorprendente, con un bel colpo di scena (e quindi, di nuovo, non ci appiccicherei l'aggettivo "piatta").

Un "difetto" (uso le virgolette perché per me non lo è) di Medda è che le sue sceneggiature sono fin troppo cerebrali, ed è evidente come ogni sequenza sia scritta con estrema attenzione, pianificata fin nei dettagli. Non è certo un autore che scrive in fretta, di getto. Però pure Sclavi, in possesso di uno stile senz'altro più emotivo, era tecnicamente impeccabile!

Sì, con piatta intendo che lo svolgimento non mi emoziona particolarmente.... il finale stesso da te citato offre un colpo di scena tutto sommato nella norma, sicuramente di buona fattura...è l'andazzo della storia che è rilassato..

Ma piatto non significa che non mi sia piaciuta...affatto....anche perchè albi di Medda che mi abbiano proprio deluso non ne ricordo...forse solo l'Ospite Sgradito, ma qui riaprirei il solito discorso..

David ok "de gustibus" ecc ma qui stiamo parlando di una storia che praticamente è piaciuta a tutti ah...era questo il solito discorso?

Medda ha una scrittura poco emotiva, sicuramente, però non capisco perchè debba precludere la possibilità di piacere lo stesso. Asimov è uno dei miei autori preferiti, per esempio, ma il fatto che abbia uno stile molto didascalico e asciutto non pregiudica affatto il mio gradimento.

paradossale.. L'ospite sgradito non è sclaviana solo nei precetti ma anche nella forma strabusatissima da Dopo Mezzanotte in poi

mi trovo d'accordo con chi considera il lavoro Medda vicino allo spirito sclaviano. Penso che abbia saputo individuare lo spirito del personaggio DyD con storie sempre originali e capaci di trasmettere una visione del mondo e della vita che purtroppo molti altri autori dylaniani, in questi anni, non hanno saputo fare. Ecco, Medda ha dimostrato di avere una "Personalità", e i suoi DyD lo dimostrano in pieno.

p.s.: L'ospite sgradito è un gioiello....

Perchè la precisazione al passato? è ormai sicuro che non scriverà più Dylan?

La prossima storia di Medda sarà presente nell'imminente Color Fest. Spero non sia l'ultima...

tempo fa disse che era l'ultima sua storia da pubblicare di dd...se nel frattempo si è rimesso a scriverlo non so. ne dubito visto che sta preparando la sua mini serie.

Sai dirmi qualcosa sulla sua nuova miniserie?

vampiri, non si sa altro.