Cravenroad7

è sicuramente un buon fumetto, certo che dal leggere le anticipazioni mi pareva come il fumetto più atteso dell'anno e devo dire che almeno per ora non lo è, e non penso sia stato neanche il più atteso, io (almeno) aspetto con più trepidazione il 300 con una possibile partecipazione di Sclavi; comunque la Barbato è stata abbastanza brava e complimenti per i disegni a Casertano, un tratto impeccabile, dai un buono se lo merita!

Per me finora è sicuramente l'albo più bello dell'anno... certo ne mancano ancora molti, speriamo venga ampiamente superato...

Per la serie per fortuna che c'è Paola....
e per fortuna questa annata di solleva un po' dal livello non eccelso raggiunto finora.
Non aggiungo altro se non che ho votato Ottimo, forse per la prima volta da molo tempo.

Se ci fossero stati i disegni di un Casertano anni 80-90 il valore sarebbe stato ancor più elevato. Peccato che ormai il tratto di Giampiero è ormai un lontano ricordo di quei grandi albi da lui disegnati. Come Piccatto purtroppo un altro disegnatore che si è perso negli anni.

L'anticonvenzionalità, tipica della Barbato, è un fulmine a ciel sereno nel torpore della serie regolare. E' un qualcosa di nuovo ma soprattutto "vivo", che interrompe la solita e piatta routine alla quale siamo abituati mensilmente. Il doppelganger (anche se in questo caso, forse, il termine è improprio), tipico di uomini perduti e inquilini del terzo piano è una felice sorpresa. Sclavi docet.

Discorso a parte per Casertano: risulterò tradizionalista ma, il suo primo periodo è quello che preferisco di più.

Voto 8

concordo con chi sostiene che qualcosa non torni

Raga, è inutile che vi scervelliate... perfino il più illustre scienziato del mondo ha pensato di desistere e di dedicarsi a problemi più importanti...

Bella storia, la Barbato si conferma ottima autrice non che, attualmente, la migliore presente su Dylan Dog. Finora la miglior storia del 2011 (che si sta rivelando un'annata discreta tutto sommato, 2 storie appena sufficienti e 2 buone, quella di gennaio non l'ho letta, comunque, a mio parere, ancora nessuna schifezza vera e propria), sceneggiatura molto coinvolgente, veloce, appassionante, disegni bellissimi, grande atmosfera, certo in definitiva non il massimo, la storia in se è piuttosto esile se non fosse appunto per l'ottimo sviluppo della sceneggiatura.
In definitiva bella storia, la Barbato è (quasi) sempre garanzia di qualità.
4/5

Casertano ha più che altro cambiato registro stilistico (anch'io preferisco il vecchio tratto), Piccatto si è proprio involuto in una sciatta autoindulgenza.

Quanto alla storia, è noto quanto in Dylan Dog (ma alla Bonelli in generale) si perpetri l'esercizio della "riscrittura" (omaggio?citazione?plagio?), ma questo genere di paradossi temporali è davvero logoro. Sta pure in Harry Potter!
Alla fine è solo l'ennesimo gratuito round in cui la Barbato punisce lo Sciupafemmine dell'Incubo.

Voto: molto basso...

Eheh l'avevo detto io *_*
La storia, finalmente letta, mi ha tenuto gli occhi incollati alle pagine per una mezz'ora di sano Dylan.
Quanto vorrei che la Barbato scrivesse di più!
Votato buono

Un numero che mi ha piacevolmente sorpreso e sorprendentemente irritato. La Barbato mi era piaciuta molto con "Anime Prigioniere" (l'unico albo sceneggiato da lei che ho letto, non sono ancora arrivato, per quanto riguarda la lettura degli arretrati, al suo esordio sulla serie) e conferma la sua originalità e la mia preferenza con questo numero. Una cosa che apprezzo è il suo stile narrativo: Paola non da un vero e proprio inizio alla vicenda, ma tende ad inserirsi in un processo già in corso, che va concludendosi alla fine dell'albo. Adoro il Dylan Dog psicologico, l'Incubo è anche, è soprattutto psicologia. Ma in questo albo c'è qualcosa che stona: il soggetto è favoloso anche se . Ovviamente il tutto ha il suo significato simbolico, una amara riflessione sulla vigliaccheria umana, sulla nostra presunzione di poter criticare qualcuno senza assumere la responsabilità di ciò che diciamo o facciamo. Ma a livello di svolgimento e di sceneggiatura c'è veramente un senso di forzatura molto pesante, che nel mio caso permane fino a metà dell'albo: concordo con chi ha provato una certa perplessità per quanto riguarda i dialoghi iniziali (per un attimo mi sembrava di leggere un romanzo rosa), la sceneggiatura è abbastanza rarefatta, senza raggiungere picchi eccessivi, che coinvolge più per il paranoico blaterare di Dylan che per delle vere e proprie perle filosofiche. La struttura della storia tende ad arrotolarsi su se stessa, ripresentando sempre la stessa vicenda senza proporre magari eventi extra che avrebbero potuto infarcire un pò di più la vicenda.
Tuttavia, la lettura è molto scorrevole e gradevole.
Casertano sorprendente: non ho la più pallida idea di quando sia avvenuta la sua mutazione stilistica, ma lo adoro sia per il suo stile precedente che per quello odierno. La sua prova non è priva di difetti, ma sicuramente riesce a trasmettere tutte quelle emozioni (fortissime) che non hanno bisogno di essere spiegate con delle nuvolette. Da incorniciare

Soggetto 8
Sceneggiatura 6,5
Coinvolgimento personale 9
Copertina 8

Complessivo 7 tendente all'8, quindi BUONO

Mi ha ricordato qualche vecchia storia di Dylan Dog, ma ora non riesco a focalizzare.
Fatto sta che è un albo bellissimo, guarda caso scritto da Paola Barbato.
Ultimamente, a dir la verità, non mi avevano molto entusiasmato le sue storie, ma con questo numero mi ha riportato alla mente le sue sceneggiature migliori.
C'è da sottolineare, ma già lo avete fatto, l'immensa prova di Casertano. (e pensare che i suoi disegni non mi sono mai piaciuti più di tanto).

forse ?

Forse...ma dovrei rileggerla perchè non mi ricordo molto.

Ho votato BUONO.

Storia sufficiente. La Barbato continua con la sua snaturalizzazione del personaggio (assenza di ironia in primis) ma scrive una storia dai toni drammatici come pochi sanno fare e con una fluidità meravigliosa.
Benintesi "snaturalizzazione" é un termine di gran lunga più postivo rispetto alla "bambocciaggine" operata da altri autori.
Il voto globale é alzato dall'immenso lavoro di Casertano.
Il suo Dylan é sempre un pò troppo caricaturale per i miei gusti ma a ciò affianca un lavoro fatto di tratti neri e cupi che contribuiscono a dare un senso di angoscia incredibile alla storia.

stupendo

scopro solo adesso,leggendo il topic che è di paola...l'ho letto in un lasso di tempo così rubato che non ho letto nemmeno l'autore...mi è piaciuto MOLTO