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 Oggetto del messaggio: Re: Politiche commerciali della Bonelli
MessaggioInviato: gio apr 28, 2011 1:25 pm 
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Iscritto il: lun gen 31, 2011 2:11 pm
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Se ce ne fosse ancora bisogno, in un'intervista rilasciata al "Sette" di questa settimana Sergio Bonelli in persona afferma che Tex e Dylan Dog permettono a tutti gli altri di andare avanti.

PS: sullo stesso numero ci sono ben 4 paginone dedicate a DyD, con un'intervista a Sclavi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Politiche commerciali della Bonelli
MessaggioInviato: gio apr 28, 2011 2:41 pm 
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Iscritto il: lun gen 11, 2010 11:19 pm
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Riesci a postarla?
Grazie

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 Oggetto del messaggio: Re: Politiche commerciali della Bonelli
MessaggioInviato: gio apr 28, 2011 3:23 pm 
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Iscritto il: lun gen 31, 2011 2:11 pm
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Purtroppo ora non ho lo scanner, e quindi se ne parlerà domenica o lunedì. Sempre che nel frattempo nessuno mi anticipi :wink:


Edit: qui c'è l'intervista a Bonelli


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 Oggetto del messaggio: Re: Politiche commerciali della Bonelli
MessaggioInviato: gio apr 28, 2011 5:44 pm 
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Ormai la Bonelli è governata da una persona più educata e intelligente dell'autore di queSto post...
Quell'affermazione fa a pugni con la chiusura di molte testate, e con il prezzo di Brendon portato a 3 € dietro l'affermazione che ogni pubblicazione deve sopravvivere da sè...



ndIMP: evitiamo gli insulti, cortesemente

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Solo io ho la sensazione che ci siano "semplici" lettori legati a un fumetto più dei rispettivi creatori?


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 Oggetto del messaggio: Re: Politiche commerciali della Bonelli
MessaggioInviato: gio apr 28, 2011 5:54 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Gas75 ha scritto:
Ormai la Bonelli è governata da un mentecatto...


Questa potevi tranquillamente risparmiartela. Pensa che se non fosse per il "mentecatto", il tuo Brendon avrebbe chiuso da un pezzo.

Cita:
Quell'affermazione fa a pugni con la chiusura di molte testate, e con il prezzo di Brendon portato a 3 € dietro l'affermazione che ogni pubblicazione deve sopravvivere da sè...


E secondo te con quei 30 centesimi in più Brendon va in pari? Se dovesse reggersi da sé, con quel poco che vende, probabilmente costerebbe 5 euro. È talmente OVVIO che il successo di Tex e Dylan aiuta le testate che vendono meno a sopravvivere che non capisco come si possa continuare a negare l'evidenza.

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 Oggetto del messaggio: Re: Politiche commerciali della Bonelli
MessaggioInviato: ven apr 29, 2011 6:29 pm 
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Iscritto il: lun set 26, 2005 4:13 pm
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Intervista interessante.
Sembra banale, ma è incredibile vedere come una testata di 23mila copie viene chiusa per le basse vendite!

Cioè...stiamo parlando di 23.000 persone che in tutta italia vanno in edicola a comprarsi mister no...

Paradossalmente credo che i fumetti Bonelli costino troppo poco!

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 Oggetto del messaggio: Re: Politiche commerciali della Bonelli
MessaggioInviato: ven apr 29, 2011 7:01 pm 
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Iscritto il: mer lug 25, 2001 1:00 am
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qualcuno può scannerizzare l'intervista su Sette?


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 Oggetto del messaggio: Re: Politiche commerciali della Bonelli
MessaggioInviato: ven apr 29, 2011 11:57 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Dick Carr ha scritto:
Paradossalmente credo che i fumetti Bonelli costino troppo poco!


Secondo me non sei tanto lontano dalla realtà: costando così poco gli albi, è chiaro che il punto di pareggio è molto alto (intorno alle 40.000 copie, più o meno).

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 Oggetto del messaggio: Re: Politiche commerciali della Bonelli
MessaggioInviato: sab apr 30, 2011 11:07 am 
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Iscritto il: lun set 26, 2005 4:13 pm
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rimatt ha scritto:
Dick Carr ha scritto:
Paradossalmente credo che i fumetti Bonelli costino troppo poco!


Secondo me non sei tanto lontano dalla realtà: costando così poco gli albi, è chiaro che il punto di pareggio è molto alto (intorno alle 40.000 copie, più o meno).

Per i Bonelli si. Per i Star Comics/Eura credo che 16-18mila (sempre a sentito dire). Quindi credo influisce anche quanto sono pagati gli autori

I fumetti Marvel Italia vendono di media sulla 6-7 mila copie mensile a 3,30/3,50€
I volumi 100% invece stanno sulle 800 copie di tiratura, e sono stampati quasi per andare esauriti subito

Secondo me Bonelli dovrebbe cominciare a pensare qualche prodotto per la fumetteria. I veri lettori, cioè quelli che spendono piu soldi al mese in fumetti, sono quelli che vanno in fumetteria! :roll:

Poi boh...

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 Oggetto del messaggio: Re: Politiche commerciali della Bonelli
MessaggioInviato: sab apr 30, 2011 11:44 am 
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Dick Carr ha scritto:
Per i Bonelli si. Per i Star Comics/Eura credo che 16-18mila (sempre a sentito dire). Quindi credo influisce anche quanto sono pagati gli autori


Infatti. A quanto si dice, la Bonelli paga molto meglio delle case editrici "minori", e lascia lavorare con più tranquillità gli autori. Se ne parlava anche nel topic di una serie Star Comics (San Michele o The Secret): i disegnatori Star hanno tempi di consegna molto stretti, sui 3/5 mesi ad albo, mentre in Bonelli ci sono alcuni (Venturi su Tex, giusto per fare un nome) che non superano le 4/5 tavole AL MESE. Chiaro che i costi siano ben diversi.

Di fatto, la Bonelli ha imposto lo standard - 100 pagine a un prezzo bassissimo -, e per sopravvivere gli altri editori si devono adeguare.

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 Oggetto del messaggio: Re: Politiche commerciali della Bonelli
MessaggioInviato: sab apr 30, 2011 12:44 pm 
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Iscritto il: lun gen 11, 2010 11:19 pm
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Località: Milano
Io credo comunque che chiudere un albo che vende 23.000 copie sia una mancanza di rispetto per i lettori. E' vero che se paghi meno gli autori per quadrare i conti la qualità scade e Boneli non voleva.
Posto che comunque verso la fine della sua vita le storie di Mister No non avevano una grande qualità (poteva fare di meglio Mr. Mignacco) ma la Bonelli poteva aumentare il prezzo di Mister No a 3,5 € e farlo bimestrale, così pareggiava i conti.

Se fossi stato un lettore assiduo di Mister No, mi sarei arrabbiato. Sono comunque rimasto sorpreso della chiusura della serie all'epoca e sono perplesso nel sapere che si chiude un fumetto che vende così tanto.
Non mi sembra proprio logico.

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 Oggetto del messaggio: Re: Politiche commerciali della Bonelli
MessaggioInviato: sab apr 30, 2011 1:13 pm 
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Iscritto il: mer lug 25, 2001 1:00 am
Messaggi: 7114
Francamente non credo alla teoria dei cinque fumetti. Con questo sistema il mercato sarebbe più limitato e meno flessibile, variando le proposte invece si possono catturare nuovi lettori e tenere quelli vecchi. Lettori che magari non comprano Dylan Dog perché la qualità ormai è quello che è ma preferiscono un'altra testata. La cosa che conta per la Bonelli è che continui a comprare un albo con il proprio marchio.
Per questo motivo i migliori scrittori di Dylan Dog se ne stanno andando o se ne sono andati (da Dyd, non dalla Bonelli).
Questi autori quindi sono pagati meglio di altre parti, altrimenti cambierebbero scuderia subito. Sì lo so che sono liberi professionisti, ma se devi fare una serie di fumetti ci lavori a tempo pieno e sei come un dipendente. L'alta retribuzione serve per tenerseli stretti, e la Bonelli fa bene a puntare a questo visti i bravi scrittori e disegnatori che ha. E agli altri lascia praticamente le briciole o qualcosa di più...
fino a pochi anni fa la politica della Bonelli era "non chiudere nessuna testata", poi per fortuna ha cambiato idea. C'è un tempo per ogni cosa, e di Mister No continueremo a leggerne le ristampe e le nuove generazioni leggeranno quelle. Questa era una politica che inchiodava le grandi testate come Tex e Dyd che infatti hanno subito un calo di qualità, il secondo certamente, del primo mi fido di quello che leggo dai suoi fan.
Purtroppo, per noi fan di Dyd, questo passaggio non è ancora del tutto terminato: finché la bonelli si reggerà su Dyd vedremo politiche conservatrici e poco innovative. Lo stesso color fest dopo sei numeri posso considerarlo un esperimento riuscito a metà. Non osano fino in fondo perché hanno paura.


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 Oggetto del messaggio: Re: Politiche commerciali della Bonelli
MessaggioInviato: sab apr 30, 2011 1:31 pm 
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Iscritto il: sab giu 19, 2010 5:51 pm
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Survivor82 ha scritto:
Se fossi stato un lettore assiduo di Mister No, mi sarei arrabbiato.

ma se lo dici anche tu che la qualità andava a picco! Sono convinto che per alcune testate storiche influiscano due fattori, l'esaurimento delle idee e l'esaurimento degli autori almeno di quelli ritenuti adatti. Bonelli era lì per lì per chiudere Zagor quando Zagor vendeva quanto vende Tex. L'accanimento terapeutico talvolta non vale la candela a prescindere dalle esigenze diversissime tra nolittiani e chiaverottiani.


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 Oggetto del messaggio: Re: Politiche commerciali della Bonelli
MessaggioInviato: sab apr 30, 2011 2:37 pm 
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Iscritto il: lun set 26, 2005 4:13 pm
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Survivor82 ha scritto:
Io credo comunque che chiudere un albo che vende 23.000 copie sia una mancanza di rispetto per i lettori. E' vero che se paghi meno gli autori per quadrare i conti la qualità scade e Boneli non voleva.
Posto che comunque verso la fine della sua vita le storie di Mister No non avevano una grande qualità (poteva fare di meglio Mr. Mignacco) ma la Bonelli poteva aumentare il prezzo di Mister No a 3,5 € e farlo bimestrale, così pareggiava i conti.

Se fossi stato un lettore assiduo di Mister No, mi sarei arrabbiato. Sono comunque rimasto sorpreso della chiusura della serie all'epoca e sono perplesso nel sapere che si chiude un fumetto che vende così tanto.
Non mi sembra proprio logico.

secondo me i lettori di fumetti, specialmente quelli che scrivono sui forum, si sentono "presi in giro" troppo spesso e senza motivo. Chiudere Mister No è stata una SCELTA. Si è programmata la chiusura mesi mesi e mesi prima, è tornato a scrivere Bonelli, e la qualità è stata per qualche mese quella di un tempo.
Uno può sentirsi preso in giro per il lavoro che faceva tempo fa la Star Comics, o come facevano anni fa i vari editori che facevano la loro comparsa in edicola per pochi mesi, che apparivano e scompariva nel nulla come niente fosse. Bonelli per stile e qualità sul lavoro da lezioni a tutti in questo campo :)

Sono d'accordo sul fatto che una pubblicazione prima di portarla allo stremo per anni come Mister No (e come Dylan Dog), puoi fargli cambiare formato, prezzo e periodicità.
Probabilmente Bonelli, che di mercato ne capisce piu di noi che di mestiere facciamo altro, non lo vede possibile. E qui torno al discorso che facevo prima: il pubblico da fumetteria è piu elastico e risente meno del cambio di prezzo formato e periodicità. Io stesso spesso compro il numero 1 di una collana e non so quando uscirà il 2, ne quanto costerà!

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 Oggetto del messaggio: Re: Politiche commerciali della Bonelli
MessaggioInviato: sab apr 30, 2011 3:32 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Grande, Dick, applausi per il tuo ultimo intervento. :)

Mirco, in realtà Tex è in discreta forma! Ha vissuto un periodaccio, ma ora le cose vanno bene. Inoltre, Tex ha un parco disegnatori unico al mondo per quantità e qualità (e non sto esagerando!).

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