Ezekiel 25:17 ha scritto:
No vedi Cristiano, te puoi avere la tua opinione su tutto quello che vuoi, e ci mancherebbe che tu non possa pensare peste e corna della Barbato (non penso proprio tu sia l'unico), ma devi capire che se affermi che la Barbato scrive come una ragazzina delle medie, come diceva Kramer l'intera discussione degenera per il semplice fatto che non afferri certi punti OGGETTIVI. Non puoi dire che la Barbato scrive male (o come una quindicenne), perché non è vero. Punto.
Poi puo' non piacerti il suo stile, va bene, liberissimo, ma è un altro discorso che non intacca il fatto che la Barbato sappia sceneggiare.
Poi, non puoi parlare di buonismo, perché se no io ti dico prendimi qualche numero da lei scritto (Il sonno della ragione, Medusa, Nebbia, Lo specchio dell'anima, Necropolis, Memorie dal sottosuolo, Il prezzo della morte, Tueentoun, fai te, la scelta certo non manca), e mi fai ESEMPI. E non degli ultimi due numeri, troppo facile: lo Speciale, che non è suo in pratica, e Anime prigioniere, che certo non è il suo albo migliore.
Mi devi prendere i must dell'autrice e me li smonti se vuoi essere credibile: giustifica frasi campate in aria come "non c'è caratterizzazione", "non c'è complessità"(?!), "Spesso crea il "cattivo", lo fa antipatico e bastardo e gli contrappone un "buono" simpatico, magari con qualche handicap ( muto e che parla con gli uccellini… patetico)" (Ma hai mai letto un albo di Sclavi??), e altre amenità che hai scritto.
Lo dico per te, perché se no passi per uno che non è capace di leggersi un albo come si deve.
Ultima cosa: "Il numero 200" come il Ventennale, in cui viene spiegato per filo e per segno certe cose dell'universo di Dylan Dog, sono stati scritti sotto la stretta supervisione di Sclavi, era lui che dettava le regole, quindi più che prendersela con la Barbato (che per lo meno scrive bene) c'è da prendersela con chi - Marcheselli, Sclavi, non lo so- ha deciso che nei numeri "speciali" bisogna svelare (si fa per dire) certe cose del passato dell'Indagatore.
Ciao Ezekiel, vedi... ti diro' una cosa scontatissima per poi chiudere questa parentesi: il Dylan Dog della Barbato sta a quello di Sclavi come il Tex di Nizzi sta a quello di G.L.Bonelli. Dylan Dog e' uno di quei personaggi legati a quadruplo filo alla mente del loro creatore. Dylan Dog e' Sclavi, non ci sono Barbati che tengano ed e' quindi inutile che mezzo forum osanni questa benedetta sceneggiatrice, dimenticando nel contempo che ha contribuito pure lei a snaturarlo non poco. Mi torna ancora alla mente, per farti degli esempi "concreti", uno dei suoi vecchi numeri... "
Il pifferaio magico"... nel quale faceva pronunciare al protagonista la seguente "massima":
"io con le donne ho chiuso. Ma sì, che senso ha? Le incontro, finiamo a letto e dopo un po' mi piantano. Forse non sono bravo a letto..."
E quindi?! E' solo una battuta, mi dirai. Invece era gia' una spia che segnalava la distanza della sceneggiatrice dallo spirito originario della serie. Si trattava sostanzialmente di una "uscita" del tutto inadatta, che con Dylan e il suo modo di essere non c'entravano nulla. Non c'era nessuna ironia in quella frase. Si sentiva in maniera netta l'errore di un'autrice donna che metteva in bocca a un personaggio maschio una frase come lei avrebbe voluto sentirgli pronunciare se fosse esistito nella vita reale. A pronunciarla non era Dylan Dog bensi' Barbato Dog. Il "vecchio" Dylan di Sclavi non avrebbe mai detto niente del genere... attribuire il naufragare di tutti i suoi rapporti con le donne alla sua "abilità" a letto non sta nè in cielo nè in terra. Non so se un uomo "normale" parlerebbe così ( personalmente non lo farei MAI ) ma di certo il vero Dylan non lo farebbe ( magari avrebbe detto "non ho più il fascino di una volta" ecco... ma non quello). Era una semplice battuta surreale? Non lo so ma non era felice e stonava di brutto in bocca ad un personaggio a suo modo sensibile, idealista ma sopratutto condannato all'innamoramento "istantaneo" dal suo creatore. Il fatto e' che nelle immagini di Dylan a letto con la tizia di turno c'è sempre un qualcosa di "poetico", fargli dire quella battuta era come far slittare il sesso rispetto all'innamoramento, con tutte le conseguenze del caso... E' inutile, la Barbato non riesce a cogliere lo spirito del personaggio e fa stecche clamorose (certe frasi, certe scelte, certe assenze... per questo dico che sembra di leggere una quindicenne, non per la qualita' della scrittura ma per il comportamento dei "suoi" personaggi ). Senza menzionare il trattamento che ha sempre riservato a Groucho. Perfino Chiaverotti, pur con tutti i suoi limiti di sceneggiatore, non era stonato rispetto al personaggio. Siamo al duecentonovantaquattro numero, giusto? Bene, adesso neppure Sclavi potrebbe intervenire profondamente sul personaggio senza snaturarlo, senza mutarlo in qualcosa di ben diverso da quello che fu... se lo puo' quindi permettere una semplice sceneggiatrice che scrive un'opera non sua? Chiusa parentesi.
L’altro giorno stavo pensando (pura matematica): i primi 100 numeri di Dylan Dog li ho letti almeno 20 volte l’uno. Gli altri non più di 2 volte. A livello economico quindi, i primi 100 mi hanno dato 2000 letture, gli altri 200 solo 400... Eppure c’è qualcuno che mi rimprovera o compatisce dicendomi “basta parlare dei vecchi fumetti di Dylan Dog. E' una leggenda che fossero migliori, ect..”… col cazzo. Non c’è proprio paragone tra il vecchio e il nuovo. Oggi mi sono riletto un numero a caso, “Horror Paradise”. Spettacolare, in special modo i disegni di Castellini. Roba fatta 20 anni fa nettamente superiore a quella degli ultimi 15 anni! Tavole dinamiche, inquadrature mai noiose e banali, trama interessante pur non essendo scritta da Sclavi (vabbe' che era sostituito da Medda in persona). Ecco, quello e' Dylan Dog.