Ma il succo della storia allora è che ogni lavoro, anche il più movimentato alla fine provoca la nausea. Concordo, l'uomo non è fatto per lavorare, credo che ognuno dovrebbe avere il suo bell'orto sotto casa e lavorarselo come e quando vuole e vivere dei suoi frutti.
Quindi la morale, il punto di innesto ed accensione dell'albo mi piace
Albo disimpegnatissimo, leggero, senza pretese...eppure...
...un grottesco old stile senza grandi acuti, senza troppa magia, senza gran poesia. Un Golconda per dire, spogliato del sogno...ripulito degli eccessi. Insomma, un grottesto contenuto e moderato, sempre sotto controllo, che non stupisce, ma dove brilla però in alcune parti una tecnica d'autore non da poco. Il sogno di Brett (che sembra di Dylan) e il sogno di Dylan (che sembra di Brett) li ho graditi davvero molto, un punto croce che permette di passare in scioltezza da una situazione all'altra. E questa credo sia la maggior qualità della storia: la fluidità. Scorrevole, anche ben costruita, ma senza rapide, cascate o vortici...insomma, quegli intoppi veri, quegli incidenti di percorso che arendono ogni tragitto drammatico ed indimenticabile.
Mediocre, ma non completamente brutto o fallito.