Cristiano ha scritto:
No... perche' mi hai citato quel nome? E di mattina per giunta... e va bene, addio buoni propositi per la giornata, ti ringrazio Kramer76.
Quando leggo le storie di questa signora ( Medda non l'ho nominato), mi domando sempre piu' spesso: "Sto veramente leggendo una storia di Dylan Dog? Perche' non vi riesco davvero a trovare il genuino orrore dei vecchi albi ma neppure una trama possibilmente non per decerebrati, ne' la curiosità di scoprire cosa stia succedendo che spinge a leggersi il fumetto tutto d’un fiato, meno che mai i vecchi comportamenti da puttaniere del protagonista non mascherati da un paradossale e insensato “innamoramento” per qualsiasi troia che gli capiti a tiro ( solo Sclavi riusciva a rendere credibile la cosa...), dove e' una caratterizzazione realistica dei comprimari, dove sta il vecchio ispettore Bloch che andava a puttane ("Memorie dall’invisibile" docet), Groucho che aveva una vita sociale slegata da quella del protagonista, dove sono le capacità paranormali e l’essere il catalizzatore di esse? Le hanno forse detto "scrivi una storia come se fossi una ragazzina delle medie"? Non penso. La bravura quando e' presente, al limite, a causa di paletti esterni, potra' venire depotenziata ma manterra' comunque la sufficienza, non è questo il caso. Dell’ultimo numero di questa autrice e Stano, ad esempio, non salvo proprio nulla. Esattamente come l’ultimo "speciale annuo". Una sceneggiatrice che usa artifizi elementari per generare finte e sterili “emozioni” a me fa solo ridere. Non c’è complessità, non c’è capacità di caratterizzazione. La Barbato usa scene infantili, per esempio un uccellino che libera il protagonista dai legami di una corda, per poi farlo morire bruciato o ricorre ad un cagnolino malato di tumore e soppresso dalla padrona che lo "ama", per indurre un tipo di compassione forzata nel lettore. Sono tecniche narrative che insultano l’intelligenza di chi se le ritrova davanti. Spesso crea il "cattivo", lo fa antipatico e bastardo e gli contrappone un "buono" simpatico, magari con qualche handicap ( muto e che parla con gli uccellini… patetico). Crea dei binari sempliciotti in cui cerca di incanalare chi la legge. Più in là non riesce ad andare. Ci sono dei grandi scrittori che non fossilizzano mai un personaggio su una figura rassicurante, che spingono il lettore a “riflettere” per capire chi è veramente dalla parte "giusta" e chi no, accorgendosi che alla fine tutto è relativo (i concetti di bene e male). Ci sono scrittori che riescono a farti amare uno che si mangia le persone (Hannibal Lecter) e odiare l’eroe classico. Detto cio', ci sono sicuramente sceneggiatori peggiori di lei, questo e' indubbio. Ormai esiste un abisso qualitativo tra gli attuali professionisti di Dylan Dog e quello che ci si aspetta da un albo di Dylan Dog, che più passa il tempo e meno possibilità ci sono di vederselo colmare. L’unica storia della Barbato che ritengo decente fu quella per un numero fuori serie, non ricordo ora il titolo. Mi sembra che era disegnata da Stano ma chi se lo ricorda… sono cose che cerco di dimenticare di solito.
Il buonismo del "vecchio" Dylan Dog di Sclavi era anni luce piu' genuino, puro, sincero e disinteressato ai fini della storia... comunque sia non era certamente quello dei primi anni della serie. Un protagonista che in storie come la Dama in Nero e' capace di andare a letto con una tizia e una volta che questa viene brutalmente assassinata passa tranquillamente alla femmina successiva nel giro di qualche ora o ti scarica l'intero caricatore della pistola addosso a un cane per salvarsi la pelle ("Una voce dal nulla), non e' propriamente un bravo cristiano.
Ma è uno scherzo?
Te non hai mai letto un albo della Barbato. Seriamente.