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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: mar mar 29, 2011 9:41 am 
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Ma se ci pensi è uguale. Nel senso che la tua affermazione sarebbe esatta se Dylan esistesse nella realtà e delle ragazze adolescenti l'avessero preso ad idolo. Ma qui è la storia che ci mostra un DD declassato a tipo da poster di Cioè e simili, alla stregua dei bellocci di Twilight !
Temo sia evidente il messaggio del mensile. Ma sono pareri, e come tale rispetto il tuo. Del resto sei più edotto di me, anche in questo punto.
Sul ventennale...è troppo cervellotico. Lo sappiamo tutti il motivo. Con una storia come quella del numero 100 alle spalle ( piena di incongruenze già con il numero 121 e con Il lungo addio ad esempio...) più ci si arrovella sopra per andare a sviscerare il passato di Dylan Dog, più si devono costruire castelli di sabbia che alla prima botta vanno giù.
La è tutto così definitivo ( dalla non infanzia di Dylan alla sorte del doppio padre, alla identità di Morgana ), che ciò che ancora mancava, ed era molto, sul passato dell'indagatore dell'incubo è per forza costruito con difficoltà e con intrecci degni di un romanzone d'appendice.
La verità la scrisse la redazione fin dalla presentazione de La storia di Dylan Dog: fate come se questo numero non fosse mai stato scritto.
Ecco chi ha l'ingrato compito di sfornare storie sul passato di Dylan o su lui e Xabaras o lui e Morgana, dovrebbe tenere conto di questo incipit. Il problema è che non ne terremo conto noi lettori.

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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: mar mar 29, 2011 10:24 pm 
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Vedi dogares il fatto e' che lo spirito di Dylan Dog e' morto da un pezzo. Una volta Serra disse che Dylan era cambiato da quando Sclavi aveva smesso di andare dallo psicologo, la cosa potrebbe far sorridere ma nasconde una verità, sono le nostre paure/devianze/ossessioni a dare un’impronta a quello che raccontiamo e stando in pace con noi stessi e vedendo "cuoricini" ovunque di sicuro non ne esce nulla di buona se intendiamo sceneggiare un fumetto come Dylan Dog. Certo un professionista resta sempre tale e può scrivere di quel che vuole essendo il suo mestiere. Ma la mancanza di ispirazione unito ad un buonismo da Comic Code italiano hanno fatto la differenza. Un altro grande problema, il politicamente corretto = I N S O P P O R T A B I L E. Ti ricordi, ad esempio, “Sette anime dannate”? Si scopava una mentre cercava di ucciderla, oggi andrebbe in iperventilazione al solo pensiero. Si è persa l'essenza piu' genuina della serie. Dylan ERA un uomo cupo e combattuto, i cui crucci esistenziali ne delineavano la personalità malinconica ma era anche dannato e nichilista in parte, oltre che avere un proprio idealismo di fondo. Farlo vivere in storie banali e scontate come quelle odierne, lo hanno reso un personaggio anonimo.


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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: mar mar 29, 2011 10:39 pm 
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Il grosso problema di DYD è che si sta trasformando in un prodotto per il cosiddetto mercato "medio"...nessuno ha più voglio di ragionare, di pensare e si preferisce dare spazio al puro intrattenimento senza alcun ragionevole scopo...non per qualcosa, ma ormai l'adolescente medio legge principalmente Manga ed è ovvio che non posso apprezzare i fumetti di Tiziano Sclavi che sono agli antipodi...credo che la grande distribuzione dei manga abbia inevitabilmente portato alla scomparsa di tematiche e storie tipiche di DYD. Obbiettivamente, quanti adolescenti riuscirebbero a leggere e a restare ammaliati da una storia come "Morgana" o "Memorie dall'invisibile"? Questa è una mia teoria non condivisibile per altro.

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‎Una crisi di inspiration? E se non fosse per niente passeggera signorino bello? Se fosse il crollo finale di un bugiardaccio senza più estro né talento?


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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: mar mar 29, 2011 10:49 pm 
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dogares

Ma se ci pensi è uguale. Nel senso che la tua affermazione sarebbe esatta se Dylan esistesse nella realtà e delle ragazze adolescenti l'avessero preso ad idolo. Ma qui è la storia che ci mostra un DD declassato a tipo da poster di Cioè e simili, alla stregua dei bellocci di Twilight !
Temo sia evidente il messaggio del mensile. Ma sono pareri, e come tale rispetto il tuo. Del resto sei più edotto di me, anche in questo punto.


Ma..scusa, che significa "sarebbe esatto se esistesse nella nostra realtà" mentre, lasci intendere, "in quella di Dylan invece questo non deve accadere"? Non capisco il senso di questo passaggio. Il panorama in cui si muove il nostro protagonista prende il più possibile riferimento dalla nostra realtà, e quindi la sua Londra dovrebbe rispecchiare in tutto e per tutto (il più possibile almeno) la Londra reale, comportamenti sociologici compresi. E' più che comprensibile che nella Londra di Dylan, quindi, vi siano degli adolescenti che lo assurgono a mito, icona e via dicendo tenendo conto del fatto che i giornali lo distruggono in continuazione e fa un mestiere che più "weird" non si può. Considerando anche che poi è il classico figo per eccellenza sarebbe anzi strano non fosse idolatrato dai/dalle giovani. Non ci vedo proprio nulla di strano in questo, tantomeno "messaggi" da parte degli autori.
Anzi, questo "specchio della realtà" rappresentato in "Anime prigioniere" è proprio la parte più realistica di tutto l'albo...

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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: mar mar 29, 2011 10:56 pm 
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Quoto Cristiano ed Elettra.
Tra l'altra "Sette anime dannate" mi è venuto in mente proprio oggi dopo aver riletto alcune tue osservazioni. " Ti amo mia morte, ti uccido mio amore " se non erro. Oggi sarebbe improponibile.
Il buonismo imperante, vuoto di contenuti come dice anche Elettra, annichilisce i cervelli e rende un piattume tutto: dal cinema ai romanzi, dai fumetti al confronto sociale, sino all'arte.
E' un periodo di estrema pochezza generale, e DD purtroppo non fa eccezione.
Certo il prodotto di mente e di anima di Tiziano degli albori è oggi impossibile, anche per ciò che Sclavi ha passato e superato. Ma ugualmente si potrebbe e dovrebbe fare di meglio. Storie come "Tra moglie e marito..." sono un omicidio a DD e ai suoi lettori !
Credo che c'entri anche quello che dice Elettra: Dylan Dog ha virato verso gli adolescenti odierni, verso il facile consumismo e verso un pubblico adolescenziale nel suo peggio.
Qui c'entra la generazione odierna, che è vittima e non colpevole della mia ( il fallimento dei ragazzi di oggi è colpa dei loro genitori...quindi anche di me, che potrei essere madre ), incapace di guidare e dare valori positivi e profondi ai giovani.
Anche in altri prodotti lontani da DD si è notato questo.
Paragonate un film come "Il tempo delle mele" e "Amore 14 " e ne rimarrete inorriditi. Anche in commediole dolci e da bimbi minchia, infatti, i tempi e i contenuti oggi sono assolutamente sfatti, artificiosi, vacui, rispetto a quelli di allora.
In un solo aspetto però mi dissocio dall'analisi di Cristiano: i tormenti interiori di Sclavi dovevano essere metabolizzati e usati come guida e spunto per gli sceneggiatori attuali, non passare come un romantico passato da belle epoque ormai irripetibile.
Se non è stato fatto, non dipende solo da lui, ma anche come dice Elettra da una faciloneria che sta spingendo DD sull'orlo dell'abisso.

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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: mar mar 29, 2011 11:02 pm 
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Cita:
Ma..scusa, che significa "sarebbe esatto se esistesse nella nostra realtà" mentre, lasci intendere, "in quella di Dylan invece questo non deve accadere"? Non capisco il senso di questo passaggio. E' più che comprensibile che nella Londra di Dylan vi siano degli adolescenti che lo assurgono a mito, icona e via dicendo tenendo conto del fatto che che i giornali lo distruggono in continuazione e fa un mestiere che più "weird" non si può. Considerando anche che poi è il classico figo per eccellenza sarebbe anzi strano non fosse idolatrato dai/dalle giovani. Non ci vedo proprio nulla di strano, tantomeno messaggi da parte degli autori.
Anzi, questo "specchio della realtà" è proprio la parte più realistica di tutto l'albo...


Mi spiego bene. Il concetto di The Imp sarebbe stato corretto, a mio modo di vedere, se Dylan fosse reale. Cioè uno si trova idolo degli adolescenti perchè personaggio ed è un fatto della vita.
Nel fumetto, pur mascherando un fatto possibile come affermi tu, dietro c'era il messaggio che diceva Cristiano. Non è un avvenimento casuale, legato dal personaggio di Dylan, ma al contrario il desiderio di trasformarlo inesorabilmente in qualcos'altro.
Viene fatto passare per fatto coerente, un cambiamento che coerente non è per la stessa filosofia di vita che ha Dylan come personaggio.
Non ricordo in quale albo si parlava addirittura di un fan italiano che andava a Londra per visitare la casa di Dylan ! Cioè si riduceva Dylan Dog ad un super eroe, nel senso più basso del termine.
Dylan che vive per sua scelta in un mondo privato, chiuso alle comodità e modernità di una società iper veloce e arida di spunti riflessivi come quella odierna, il vero Dylan per dirla alla Cristiano, non avrebbe mai condiviso e accettato questo suo essere idolo dei ragazzi.
Le sue stesse battute circa il fatto di non capire il perchè di questa sua venerazione da parte di certi adolescenti, è solo un astuto modo per far passare invece un compiaciuto messaggio opposto.

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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: mar mar 29, 2011 11:22 pm 
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Cita:
dietro c'era il messaggio che diceva Cristiano. Non è un avvenimento casuale, legato dal personaggio di Dylan, ma al contrario il desiderio di trasformarlo inesorabilmente in qualcos'altro.

Ma niente affatto. Il collegamento con quello che ha detto Cristiano ce lo vedi tu, così come solo tu pensi che non sia un avvenimento casuale. Da qui a stabilirlo come fosse un dogma ce ne corre, con tutto il rispetto.

Cita:
Viene fatto passare per fatto coerente, un cambiamento che coerente non è per la stessa filosofia di vita che ha Dylan come personaggio.

E' coerentissimo invece perchè Dylan non sceglie di essere ciò che viene rappresentato dai giovani bensi ne rimane in qualche maniera "vittima" suo malgrado, trovandosi a subire, cioè, la situazione.
L'autore dà semplicemente la sua (a mio parere) onesta e realistica visione di come Dylan viene visto dal pubblico più giovane, dal pubblico adolescenziale. Anche io avessi 13 anni mi comporterei allo stesso modo e al tempo stesso, se fossi una ragazzina, stravederei per lui ritagliandomi le immagini su Cioè. Ciò non sta a significare che questa storia sia un prodotto per bimbiminkia.

Cita:
Il concetto di The Imp sarebbe stato corretto, a mio modo di vedere, se Dylan fosse reale. Cioè uno si trova idolo degli adolescenti perchè personaggio ed è un fatto della vita.

Ma allora non ci capiamo: anche nella SUA realtà Dylan E' comunque un personaggio e quindi, di conseguenza, idolo degli adolescenti. Proprio perchè la sua realtà è, in un contesto sociologico, uguale alla nostra.

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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: mar mar 29, 2011 11:25 pm 
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Bhè è chiaro che si parla di opinioni personali. La verità rivelata non ce la vede nessuno.
Il collegamento lo vedo io, per come la vedo io, e può essere anche sbagliato.
Qui ognuno dice quel che pensa, in base alle proprie sensazioni e ragionamenti. Puoi anche dire che dico castronate, ci mancherebbe....Poi la storia in se "Anime prigioniere " non è una storia da bimbiminchia, solo che guarda caso a guidare Dylan è una schiera di ragazzini ( fra i più piatti e banali mai rappresentati, fra l'altro...).
E poi il tutto, per quanto rappresentato mirabilmente, si riduce ad una lacrimevole storiella sulla morte di un cane ( ed io ne ho uno e la storia mi ha commossa ) ma di horror e di tematiche estreme, come quelle cui accennava Cristiano, non c'è più manco l'ombra.
E cmq per x Vace: tu dici che la realtà di Dylan è uguale alla nostra. Vero. Ma mentre nella realtà vera le cose accadono perchè devono accadere, per destino, fato, volontà divina chiamala come vuoi, qui le cose le scrive un autore e le scrive per una linea editoriale precisa.
Cmq rispetto le tue idee. Magari ho cannato tutto io. Come strega son capace. Come preveggente un pò meno.

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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: mar mar 29, 2011 11:39 pm 
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Ma non è il fatto di castronerie o meno, non me ne frega nulla di chi sbaglia o di chi scrive il giusto, è che vedevo proprio un paradosso nel passaggio.
oh, ben chiaro il fatto che anche io ovviamente la penso come voi circa il prodotto improponibile con il suo passato e sempre più di riferimento a un pubblico di lettori meno "spigliato", fumettisticamente parlando (d'altronde è una battaglia che stiamo portando avanti da un bel pò di tempo come puoi vedere dal blog e da discussioni al vetriolo create ad arte per la redazione della testata). Solo non vedevo in "Anime prigioniere" uno di quegli albi da stroncare perchè "fautori del massacro" che si sta compiendo verso i lettori di vecchia fede, tutto qui.

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MessaggioInviato: mar mar 29, 2011 11:41 pm 
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Non lo stronco ! A me è piaciuto un sacco ! Meglio quello che mille "Tra moglie e marito..."
Ho citato quell'esempio perchè vicino alla mia memoria. Dopo i 35 si perdono neuroni cerebrali e la memo vacilla. La storia " Anime prigioniere " è bella !

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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: mer mar 30, 2011 12:24 am 
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Cita:
tu dici che la realtà di Dylan è uguale alla nostra. Vero. Ma mentre nella realtà vera le cose accadono perchè devono accadere, per destino, fato, volontà divina chiamala come vuoi, qui le cose le scrive un autore e le scrive per una linea editoriale precisa.


Ma cosa c'entra la linea editoriale? Stai mischiando tanti discorsi in uno solo creando una gran confusione.
Io sto parlando di un'altra cosa e se me la fai ripetere ancora una volta compare tre volte su tre messaggi. Non si tratta di "è così e basta perchè lo dico io e tacete tutti perchè sono il prepotente di turno" ma il fatto che Dylan Dog rimanga una serie di solido impatto realistico per quanto riguarda l'impianto sociale nel quale vive e si muove il protagonista (benchè poi la serie possa sconfinare in vari generi) è un dato di fatto. E, se noti, lo dimostra il fatto che la sua realtà, il suo presente, la sua Londra, si evolvono allo stesso modo di come al contempo si evolvono le nostre realtà, presente e Londra: telefonini e pc che negli'80 non c'erano, neologismi e via dicendo... ci siamo capiti. Come gli adolescenti che si smanettano davanti alle sue foto così i nostri si smanettano dinanzi a quelle del vincitore del Grande Fratello o del pirla di turno incoronato re dei pirla dai massmedia. Tutto questo non crea uno sputtanamento con il Dylan del passato.

Ora (mi permetto). Se tu, invece di prendertela quando qualcuno ti contesta qualcosa (cosa anche probabile data la numerosa mole di considerazioni che rilasci sul forum ogni giorno) e trincerandoti dietro al perentorio "Sono opinioni", ti fossi mossa in merito nel far chiarezza per diradare le nubi delle incomprensioni, facendo quindi domande ben mirate e indirizzate e mi avessi perciò chiesto: "vace. perchè insisti nell'affermare che questa storia non segue una precisa linea guida editoriale?" io ti avrei risposto: "Perchè si vede da lontano un miglio che quella della Barbato è una semplice rappresentazione di giovinastri che nulla a che vedere con le linee guida - probabilmente - imposte dalla redazione. Il modo di lavorare dell'autrice non è questo - almeno finora, per carità, e spero di non essere smentito nell'immediato futuro - e prova ne sono le atmosfere ancora piuttosto torbide o malsane che si respirano nelle sue storie, sceneggiature lontane anni luce da quelle di Marzano o di Di Gregorio. Poi, conoscendola personalmente, avendo avuto la fortuna di parlarci, sentito decine di conferenze ed essere stato protagonista qui quando rispondeva alle domande degli utenti, conosco bene anche il suo modo di pensare e vivere Dylan, professionalmente parlando." Però (mi permetto di nuovo) noto che continui a definirti molto meno esperta rispetto a noi nel trattare queste tematiche ma nei tuoi post vedo sempre (molti) punti esclamativi e nessun punto di domanda, cosa piuttosto singolare per un profano.

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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: mer mar 30, 2011 12:41 am 
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Iscritto il: ven set 23, 2005 2:31 pm
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Dopo una serata a leggere devo dire che il mio pensiero si avvicina moltissimo a quelli di Cristiano e Dogares.
Solo un piccolo appunto: un creatore che lascia la propria serie in mano altrui, inevitabilmente crea un ammanco. C'è poco da fare. Non ci sarà mai e poi mai qualcuno che possa scrivere Dylan Dog così come lo scriveva Sclavi. E lo penso dello stesso Sclavi di oggi. Gli anni passano per tutti. E se lui oggi, parole sue, non approva più lo splatter o Lord Wells, significa che magari ci sono altre componenti del Dylan anni '90 che oggi non sopporta se gli vengono presentate da qualche sceneggiatore (Per esempio il veliero inconcluso, l'esclamazione Giuda Ballerino, Jenkins, il soprintendente, etc... etc...)
Questo cosa sta a significare? che se ci troviamo nella situazione prima descritta (lo Sclavi che abdica) la serie deve si perdere di qualità, ma non certo sprofondare nell'oblio più totale.
E la prima colpa di questo sprofondamento, almeno per come la vedo io, ce l'ha chi le pubblica. Perché chi pubblica, mette i paletti. Ma qua son troppi. Negli ultimi 10 anni, ho avuto sempre la sensazione che il Bonelli voleva mettere due piedi in una scarpa: raffreddare le parti calde e pericolose della serie (Horror, splatter, sesso, onirismo, etc...) e contemporaneamente mantenerla viva. Anzi, come si suol dire nel gergo "briscolano" mettendoci pure il carico (Vedasi la moltiplicazione esagerata delle uscite annuali). Insomma, fare cassa a 0 rischi. In tutti i sensi. Dylan, che piaccia o no, innanzi tutto è nata come serie dell'Horror. E' proprio un concetto di base non da poco. Poi grazie a Sclavi è diventato ANCHE altro, ma non solo altro. Quindi, se si voleva levare l'horror, tanto valeva chiudere la serie (non al 100, ma al 150 si). Per come la vedo io è una continua offesa all'intelligenza di chi segue DYD da anni. Non mi possono dire che i tempi son cambiati (basta vedere il successo di Saw per rendersi conto che non è vero) e né tantomeno che gli autori validi hanno altri progetti. Dylan Dog, insieme a tex, trascina la carretta e merita più rispetto. Lui (come serie) e noi (come lettori). Il rapporto qualità/prezzo è notevolmente calato (e parlo nell'arco dell'anno) quindi è bene che si sveglino. Perché non sarà cosa dei prossimi 10 anni, ma continuando di questo passo fra una ventina, la serie chiude. Hanno tradito l'essenza stessa della serie; non ci sono evoluzioni nelle trame complessive; sovraproduzione esagerata considerando le boiate che escono; cattiva gestione del parco autori; twilightizzazione massima dei personaggi; topolinizzazione assurda delle trame (E non parlo di Barks, Gotfredson, Scarpa); e mancanza di comunicazioone.
E l'ultimo punto è proprio quello più dolente. Paradossalmente comunicavano con noi lettori quando i mezzi di comunicazione erano più scarsi rispetto a oggi che c'è internet. E' assurdo che ancora oggi c'è, nell'inedito la lista degli arretrati che non serve a una beneamata mazza: vuoi perché c'è Ebay che ti fa risparmiare parecchio, e vuoi perché non è un'informativa (come una volta) dei numeri che più o meno hanno in giacenza: ce li hanno sempre tutti. Quindi che cavolo mettono la lista delle storie uscite dal 70 in poi??? Boh... e in quel poco spazio che rimane che fanno? Pubblicità e autocelebrazione. Niente messaggi, niente ironia, niente di niente.
Dylan Dog non era solo questo, ovviamente, ma tutta una serie di fattori che hanno deliberatamente ucciso. E non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Loro ci leggono e non ci considerano. Pensano che siamo una goccia nell'oceano, criticoni o come qualcuno ha detto recentemente "pochi radical chic di sinistra" che hanno poca voce in capitolo (almeno finché la gallina fa gli ovettini d'oro). E non capiscono che quando decideranno (col crollo delle vendite inarrestabile non di peso solo dalla crisi) di fare un inversione di marcia sarà troppo tardi perché chi è andato via non tornerà.
E per me, stringi stringi, la colpa ce l'hanno solo due persone, per diversi motivi che non sto qui a pontificare, e duole pure citarle dato che sempre loro hanno creato quella stessa serie che ho amato: Sclavi e Bonelli. Nessun altro.

Se devo rispondere alla domanda iniziale allora rispondo no. Non vale la pena leggere ancora Dylan Dog. Non questo Dylan Dog, per lo meno. Sempre in attesa di quella storia veramente bella e che esce 1 ogni 7 (e sono pure buono).
Se qualcuno mi chiede: e perché lo compri ancora?
Allora rispondo subito collegandomi all'ultima frase del "piccolo appunto" sopra scritto: è la serie che ho amato di più in assoluto. E oggi vado avanti non con la speranza di tempi migliori ma con quella sorta di rassegnazione che come tutti i grandi amori, c'è stato il fuoco iniziale e dopo tanti anni si sta ancora insieme più per inerzia che altro e ci vuole davvero bel coraggio per mollare il tutto...
Coraggio che nella mia indole caratteriale non ho né con Dylan e né con altro. Tutto qui.

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"Sono gli anni, i mostri ... gli anni che passano ... "


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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: mer mar 30, 2011 12:55 am 
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Gran post, lord. E bentornato :)
Solo un appunto: il tuo pensiero si avvicina a quello di tutti gli utenti, non solo di due :D

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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: mer mar 30, 2011 3:47 am 
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Elettra ha scritto:
Il grosso problema di DYD è che si sta trasformando in un prodotto per il cosiddetto mercato "medio"...nessuno ha più voglio di ragionare, di pensare e si preferisce dare spazio al puro intrattenimento senza alcun ragionevole scopo...non per qualcosa, ma ormai l'adolescente medio legge principalmente Manga ed è ovvio che non posso apprezzare i fumetti di Tiziano Sclavi che sono agli antipodi...credo che la grande distribuzione dei manga abbia inevitabilmente portato alla scomparsa di tematiche e storie tipiche di DYD. Obbiettivamente, quanti adolescenti riuscirebbero a leggere e a restare ammaliati da una storia come "Morgana" o "Memorie dall'invisibile"? Questa è una mia teoria non condivisibile per altro.


Secondo me ci sono manga coi controcazzi che ora come ora fanno mangiare polvere a DD, ma di brutto.
Il fatto non è che i giovani sono troppo stupidi per storie "complesse", non lo sono affatto, nonostante fenomi come Twilight ovvero meteroe destinate a sparire nel nulla (già ora dei vampiri fighetti e asessuati si sente meno), ma hanno tutti i requisiti per apprezzare e seguire un Dylan Dog autentico, dunque denso di horror, splatter, erotica, ironia, surreale, e cento ecc.. È che alla Bonelli son troppo fessi per capirlo.


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MessaggioInviato: mer mar 30, 2011 9:37 am 
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Concordo con Ezekiele.I miei cuginetti sono rimasti ammaliati dalla mia collezione


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