Dogares e la stufetta killer
Te la ricordi Dogares? Si, Dogares nostra bella: sensuale, gagliarda assai polposa (da ammirare) gustosa, saporita come un frutto da cogliere (e succhiare)
Dogares, che la scopre e la ricopre e ti dice (NON guardare!) Dogares, che ti inebria e ti ammonisce (Ehi, tu! Non annusare!) Dogares, si avvicina, si struscia e birichina ti schernisce (non provartici a toccare!)
Dogares, sei unica e speciale non te la stai tanto a tirare: la lanci e tiri via (ma non ce la vuoi lasciare)
Quel corpo affusolato, dalle curve morbide e sinuose nè rughe o cuscinetti o tantomeno imperfezioni che restistano imperterrite (alle tue liposuzioni).
Dogares, mi chiedo perchè ogni quarantenne (sulla faccia della terra) a un certo punto della vita (il classico viaggio iniziatico intraprenda):
Nè Germania, nè Spagna o Portogallo Nè Cina, India o il noioso principato (a Montecarlo) Cos'è che tanto vi è di speciale a richiamar donne in quell'isolotto assai lontano (al sole spietato del golfo messicano) mare, caldo, sabbia finissima (o tipico salame di genere cubano?)
OH, ma che mi importa di tempo ne è passato, adesso son io quel quarantenne (ti capisco) or che per sempre giaci son io che nel cuore, e nell'animo (languisco)
Ti capisco, amica mia, e so cosa provavi regina di cuori cocenti i tuoi bollori moristi a letto esalando mortalmente (le tue stesse vaginali letali! emanazioni)
_________________ Charades, pop skill water hyacinth, named by a poet Imitations of life
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