Bo.82 ha scritto:
Innanzitutto è meglio definire con chiarezza e precisone cosa intendo per "rivelazione a sorpresa".
Dunque: dicesi "Rivelazione a sorpresa dell'anno" quella storia dylandoghiana che, contro ogni previsione e senza che nessuno se lo aspetti, si rivela essere un gioliellino, magari anche a scapito di albi più attesi e bramati, vuoi perchè eventi particolari o i cui nomi sul tamburino suscitano più aspettative rispetto ad altri.
Per esempio, è chiaro che se in un prossimamente vediamo scritto che l'albo sarà un Recchioni/Carnevale o Barbato/Brindisi o ancora Medda/Stano, diventa più che lecito aspettarsi qualcosa che si elevi al di sopra del livello comune (senza nulla togliere agli autori che non ho citato nel suddetto esempio!)
A volte però è capitato, anche recentemente, che storie apparentemente senza appeal nelle previsioni, si rivelino essere apprezzate quasi da tutti, diventando così "rivelazione a sorpresa dell'anno" (metto come metro di misura l'anno così almeno si può fare un paragone rispetto alle storie che le circondano)
Sperando di essere stato abbastanza esaustivo nel chiarire il succo del mio sondaggio, quali sono state per voi le migliori sorprese?
Io ne voglio citare qualcuna:
"Il gran bastardo" di De Nardo/Bigliardo è forse quella più eclatante: uscita alla vigilia di un filotto di albi tra i più attesi in assoluto nella storia di Dylan Dog (a seguire sarebbero uscite, nell'ordine, "Ucronia", ovvero il ritorno di Sclavi dopo anni di assenza, la storia doppia del Ventennale ed altri due attesissimi numeri di Sclavi, "L'assassino è tra noi" e "Marty"), si è rivelata essere una delle migliori dell'anno 2006, serrata e avvincente al punto giusto, con uno dei finali più tragici e dispertai mai visti!
"Il persecutore" di Di Gregorio/Casertano; l'anno scorso in molti ho letto essere stati d'accordo con me nel definirla la migliore prova di Di Gregorio, addirittura vi si respira un'atmosfera vagamente "Sclaviana" che (e alzi la mano chi pensa il contrario) nessuno si sarebbe mai aspettato da un autore controverso e spesso criticato qual'è Di Gregorio.
"Uno sconosciuto sulla strada" di Ruju/Mandarfina; sarà stato perchè rimasta in lavorazione per sette anni causa disegnatore e quindi risalente al periodo in cui Pasqualone sfornava via via storie pregevoli ed alcune chicche splendenti di luce propria (vedi "L'eterna illusione"), comunque sia una gran bella prova sia dal punto di vista della storia, che sul versante disegni (personalmente una sorpresa doppia: a me non era affatto piaciuto il Mandrafina visto nell'almanacco 2003, qua l'ho adorato a prima vista!) Ha saputo stare a fianco degli imminenti "Il giorno del licantropo", "Tueentoun" e "Il giardino delle illusioni" senza sfigurare.
Gigante n°18 tutto l'albone, dalla copertina alle 4 storie contenute, tra le migliori pubblicazioni degli ultimi anni. Lontano anni luce dallo splendore infinito dei prime due numeri della serie gigante, comunque una boccata d'ossigeno più che gradita!
Maxi n°14, quello attualmente nelle edicole, targato Roi; una collana quella dei Maxi, che ci ha tristemente abituato a livelli decisamente mediocri, presenta per la prima volte tre storie su tre decisamente interessanti e intriganti. Speriamo diventi la normalità! (ma non ci crede nessuno)
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