Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: Il santuario non è (solo) di Paola Barbato?
MessaggioInviato: ven mar 04, 2011 7:45 pm 
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Iscritto il: lun dic 26, 2005 11:47 pm
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seeee, e chi sei? Il Dr. manhattan?

-_-

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Umpf! Qualcuno mi ha trovato, finalmente... devono aver sentito la puzza... però, bei tempi quando puzzavo solo di whisky...


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 Oggetto del messaggio: Re: Il santuario non è (solo) di Paola Barbato?
MessaggioInviato: sab mar 05, 2011 2:00 pm 
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Iscritto il: ven feb 03, 2006 3:29 pm
Messaggi: 7581
Località: Grottaglie(TA)
vace ha scritto:
seeee, e chi sei? Il Dr. manhattan?

-_-


Zitt tu antipatico! :evil:
P.S rimatt in realtà non so niente...mi hanno minacciato di morte!E io ho famiglia! :cry: :D

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I pigri intelligenti hanno sempre grandi ambizioni, per giustificare la propria pigrizia alla propria intelligenza.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il santuario non è (solo) di Paola Barbato?
MessaggioInviato: sab mar 05, 2011 4:15 pm 
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Iscritto il: ven feb 23, 2007 2:58 pm
Messaggi: 5368
Località: Inland Empire
Io non so nulla, ma posso impotizzare qualcosa...la deriva dylaniata verso il buonismo più esasperato è un dato di fatto. Ed è inevitabile che alla lunga alcuni autori ne risentano. Anni fa per esempio si parlava di splatter... la Barbato diceva che bisognava moderarsi con certe cose, che i tempi erano cambiati, che c'erano direttive specifiche...
La riduzione dello splatter è un sintomo iniziale della riduzione della libertà. Per carità, il gore non è indispensabile. Ma le restrizioni sono come i tumori, si espandono, crescono, portano altri malesseri e vizi. Sono parte di un trend che limita la libertà di espressione, e alla lunga tutti i nodi vengono al pettine. Evidentemente è stata raggiunta una massa critica.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il santuario non è (solo) di Paola Barbato?
MessaggioInviato: lun mar 07, 2011 3:52 pm 
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Iscritto il: dom ott 29, 2006 4:00 am
Messaggi: 829
Fosse solo l'assenza di splatter il problema, sarebbe niente.

Il guaio è che i "paletti" devono essere MOLTI di più. :cry:
Ambrosini non è uno scrittore splatter, non è neanche uno scrittore propriamente horror (di tutte le sue storie, solo Le lacrime di Frankenstein per Napoleone ha venature horror). Eppure se adesso si trova a disagio, a tal punto da non sentirsi in grado neppure di realizzare trame come Il guardiano della memoria o Oltre il sipario -che di horror hanno ben poco e che pure furono realizzate quando evidentemente gli autori erano più liberi- significa che i divieti nella redazione di Dylan Dog hanno raggiunto il parossismo!

L'unica è augurarsi che i lettori calino. Forse in tal modo la redazione si convincerà che un Dylan emulo di San Francesco non paga, oltre a essere scarsissimo dal punto di vista qualitativo.

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Ti mostrerò la paura in una manciata di pixel...


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 Oggetto del messaggio: Re: Il santuario non è (solo) di Paola Barbato?
MessaggioInviato: lun mar 07, 2011 4:00 pm 
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Iscritto il: mer lug 25, 2001 1:00 am
Messaggi: 7114
Un conto sono le censure a priori (soggetti scartati e tavole modificate), un conto sono le tante tavole che non sono scritte dalla Barbato.
Sarebbe molto interessante sapere come funziona il lavoro di uno sceneggiatore, che fine fa la sceneggiatura una volta consegnata e pagata. Di chi è, soprattutto, e chi prende i diritti d'autore per la storia, perchè lamentarsi e allo stesso tempo incassare soldi non è coerente.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il santuario non è (solo) di Paola Barbato?
MessaggioInviato: lun mar 07, 2011 4:35 pm 
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Iscritto il: lun nov 21, 2005 1:08 pm
Messaggi: 8740
Località: Eternia
i lettori calano da anni senza sosta ma alla bonelli non credono che sia colpa della qualità media di dylan dog ma normale evoluzione dei tempi.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il santuario non è (solo) di Paola Barbato?
MessaggioInviato: lun mar 07, 2011 5:39 pm 
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Iscritto il: mer feb 03, 2010 7:13 pm
Messaggi: 1506
Comunque, al di là di tutto, da quant'è che va avanti la deriva della testata? Sicuramente più di uno o due; senza dubbio è iniziata quando c'era ancora Marcheselli nel tamburino ed è esplosa o comunque è emersa in modo evidente sotto Gualdoni. Ma mi chiedo, onestamente, alla Bonelli frega qualcosa? No perchè ormai ci si lamenta da anni (giustamente) ed è INNEGABILE la qualità drasticamente calata della serie ed è INNEGABILE una certa linea scelta dalla redazione. Quindi alla fine di tutto faranno qualcosa, cambierà qualcosa? Perchè se siamo qui a combattere i mulini a vento, smetto semplicemente di comprare DD e bon.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il santuario non è (solo) di Paola Barbato?
MessaggioInviato: lun mar 07, 2011 6:04 pm 
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Iscritto il: lun nov 21, 2005 1:08 pm
Messaggi: 8740
Località: Eternia
infatti io ho smesso, l'ultimo numero era l'ultimo.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il santuario non è (solo) di Paola Barbato?
MessaggioInviato: lun mar 07, 2011 6:10 pm 
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Iscritto il: lun gen 11, 2010 11:19 pm
Messaggi: 4046
Località: Milano
Speriamo che se si debba cambiare, sia in meglio. Ma oramai al peggio senza fine siamo abituati.

Al limite, se peggiora la qualità, scriveremo noi utenti dei soggetti/sceneggiature e proporremo Rimatt al posto di Gualdoni (tanto hanno più o meno la stessa età).

Stavo pensando che Mignacco dichiarò di aver scritto molto velocemente la sceneggiatura di "Una voce dal nulla" e che Sclavi gliela ribaltò e lo cazziò pure. Quando c'era Sclavi che supervisionava veramente...anche le semi-cagate diventavano ottime storie o capolavori...altri tempi, ahinoi.

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Chi sa, fa, chi non sa, insegna, chi non sa insegnare, critica. E chi non sa neppure criticare, scrive recensioni sui forum.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il santuario non è (solo) di Paola Barbato?
MessaggioInviato: lun mar 07, 2011 7:12 pm 
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Iscritto il: lun nov 21, 2005 1:08 pm
Messaggi: 8740
Località: Eternia
una voce dal nulla rimane bruttarella.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il santuario non è (solo) di Paola Barbato?
MessaggioInviato: lun mar 07, 2011 8:54 pm 
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Iscritto il: lun nov 09, 2009 12:46 pm
Messaggi: 63
Survivor82 ha perfettamente ragione. Secondo me non è tanto il passaggio da Marcheselli a Gualdoni ad aver mandato alla malora la testata quanto piuttosto il fatto che un tempo Sclavi supervisionava: secondo mia fonti - che credo attendibili - Sclavi al momento non supervisiona un bel nulla, anzi, mi è stato detto che gli inediti non li legge nemmeno. Non so a partire da quando si è completamente disinteressato della propria creatura, ma sicuramente la sua mancata supervisione è stata una mazzata tremenda per la serie. Tiziano, torna, ti vogliamo bene!


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 Oggetto del messaggio: Re: Il santuario non è (solo) di Paola Barbato?
MessaggioInviato: lun mar 07, 2011 9:08 pm 
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Iscritto il: lun dic 26, 2005 11:47 pm
Messaggi: 8059
Località: Torino
Cita:
Cyber Dylan
Fosse solo l'assenza di splatter il problema, sarebbe niente.

Il guaio è che i "paletti" devono essere MOLTI di più. :cry:
Ambrosini non è uno scrittore splatter, non è neanche uno scrittore propriamente horror (di tutte le sue storie, solo Le lacrime di Frankenstein per Napoleone ha venature horror). Eppure se adesso si trova a disagio, a tal punto da non sentirsi in grado neppure di realizzare trame come Il guardiano della memoria o Oltre il sipario -che di horror hanno ben poco e che pure furono realizzate quando evidentemente gli autori erano più liberi- significa che i divieti nella redazione di Dylan Dog hanno raggiunto il parossismo!

L'unica è augurarsi che i lettori calino. Forse in tal modo la redazione si convincerà che un Dylan emulo di San Francesco non paga, oltre a essere scarsissimo dal punto di vista qualitativo.



Agh! Le lacrime di Frankenstein (adoro!) è del mitico Bacilieri, non di Ambrosini 8-)

E' come dici, comunque: ci sono dei paletti ben peggiori di quelli che vietano o riducono sostanzialmente l'utilizzo dello splatter e del sesso nelle storie e riguardano proprio, come avrai capito e come avranno capito tutti gli altri, il divieto di utilizzare passaggi troppo "difficili" per il lettore comune, medio o nuovo, tipo deduzioni logiche, passaggi nel testo, appunto, troppo impegnativi e via dicendo. Tutto DEVE assolutamente essere spiegato per filo e per segno ed essere più che comprensibile (per un babbeo*, suppergiù) come nella più classica avventura Disney: proprio da qui la scelta di fare a meno di un, chessò, Ambrosini in favore di un Di Gregorio. O meglio, è Ambrosini ovviamente a fare a meno di questo metodo di lavoro perchè non rientra nelle sue corde. Quindi se state aspettando altre storie come Cagliostro o Il guardiano della memoria fatevi pure il segno della croce. Questo lo dico solo per correttezza dato che sono notizie ricevute qualche tempo fa da componenti dello staff che, per ovvie ragioni, rimangono anonimi.

Sclavi, per ragioni di salute o altro, come già detto, non legge nemmeno tutti gli albi che escono.


* Non voglio offendere nessuno scrivendo "babbeo" tanto per. Il riferimento è al lettore nuovo, vergine, immacolato che si affaccia per la prima volta nel mondo del fumetto attraverso una storia di Dylan Dog. Si pensa anche che dopo l'uscita del film la testata vedrà l'arrivo di nuovi lettori e il pensiero, come si suol dire, "va anche a loro". Com'era la frase? "Adolescenti un pò cretini"?:mrgreen:
Chi ci perde siamo noi, com'è ovvio.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il santuario non è (solo) di Paola Barbato?
MessaggioInviato: lun mar 07, 2011 9:28 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
Messaggi: 6349
Località: Milano
La qualità delle storie diminuisce ( per me ) per questi fattori: Usura. Ormai sono 25 annetti che DD circola nelle edicole. Zombie, vampiri, serial killer...le idee hanno un limite. Mancanza di materia prima: una volta ( c'era..) DD attingeva a piene mani da romanzi, film, racconti horror e simili, che abbondavano in quantità e sopratutto in qualità. Adesso....l'horror è quasi morto e sepolto, si vedono e si leggono cose come Twilight quindi...Paletti: la Bonelli ne ha messi tanti e troppi per colpa sua e per colpa altrui, quindi il livello è quello che è. Sovraproduzione: e qui la colpa è tutta della Bonelli: troppi albi su DD e simili ( Magico Vento e Damphyr..) che hanno in ogni caso sottratto idee alla testata principale che avrebbe dovuto rimanere se non la sola, almeno una delle poche horror della casa editrice. Davvero saremmo stati incapaci di vivere senza Maxi o senza Almanacco della Paura se quelle idee fossero state riadattate meglio per DD ?
Sulla querelle...che ci siano delle limitazioni, dei tagli e delle correzioni ad uno script principale da parte di un autore, è spiacevole ma spesso anche necessario. Se poi questo genere di interventi diventa troppo massiccio, la cosa cambia totalmente significato e questo lo trovo sbagliato. Paola ha il diritto/dovere di proteggere chi la stipendia, e chi le ha dato la possibilità di farci capolavori come "Il numero 200 " ma dovrebbe anche cercare di difendere maggiormente la propria libertà di azione.

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" Il locale è triste e sta sempre qua ! "

" Dylan Dog è arrivato allo scontrino fiscale "

Oriana Fallaci ti amo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il santuario non è (solo) di Paola Barbato?
MessaggioInviato: mar mar 08, 2011 1:46 am 
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Iscritto il: gio lug 22, 2004 8:29 pm
Messaggi: 300
Mirco ha scritto:
Sarebbe molto interessante sapere come funziona il lavoro di uno sceneggiatore, che fine fa la sceneggiatura una volta consegnata e pagata. Di chi è, soprattutto, e chi prende i diritti d'autore per la storia, perchè lamentarsi e allo stesso tempo incassare soldi non è coerente.


Per amor di precisione, faccio notare che gli unici a lamentarsi siamo stati noi. La barbato si era limitata a dare delle spiegazioni sulla genesi della storia, su Facebook. Non si era lamentata.

E comunque, secondo me, se anche si fosse lamentata, avrebbe comunque il diritto di farsi pagare, dato che la casa editrice con quella storia guadagna anche sul suo lavoro.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il santuario non è (solo) di Paola Barbato?
MessaggioInviato: mar mar 08, 2011 10:51 am 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
Messaggi: 12588
Località: Verona
Per rispondere a Dogares, il problema di usura delle tematiche per me non sussiste: se si mettono all'opera cinque autori diversi sullo stesso canovaccio, ne verranno fuori cinque storie diverse, perché ognuno "innesta" sullo spunto iniziale la propria sensibilità, traendone qualcosa di diverso. In ogni caso, basterebbe rinnovare il parco autori - ma solo una volta appurato che quelli attualmente all'opera non sono più all'altezza, ovviamente - e il problema si risolverebbe da sé.

Però il problema di cui si discute è un altro. Io credo che prendere soldi e lamentarsi possa benissimo essere coerente, in questo caso (e in quelli simili): d'accordo, per le 94 pagine l'autore è pagato, ma lo è appunto per quelle 94, non per le 160 che poi portano la sua firma. Si possono tirare in ballo vari fattori: il primo è l'onestà nei confronti del lettore. Chi mi garantisce, a questo punto, che un'ipotetica storia futura nel cui tamburino c'è scritto Marzano non sia stata scritta in toto o in buona parte da qualcun'altro? Ci sono lettori - non saranno la maggioranza, ma sono convinto che non siano neanche pochi - che comprano Dylan Dog solo se a scriverlo ci sono determinati autori, tra i quali la Barbato: non hanno diritto a leggere esattamente l'autore per il quale hanno pagato, e non un non meglio identificato sostituto? Perché li si deve prendere per il culo (di questo si tratta)?

Oltre al rispetto del lettore, ci dovrebbe anche essere il rispetto per l'autore. Che verrà pagato, ma non per questo deve accettare di rimetterci la reputazione facendosi attribuire sceneggiature altrui. Io stesso ammetto di aver pensato, leggendo alcuni passaggi del Santuario, che la Barbato s'era bevuta il cervello; non devo essere stato l'unico, visto che lo Speciale non è piaciuto praticamente a nessuno. Il lettore di cui sopra, che ha comprato l'albo solo perché della Barbato, può benissimo decidere di smettere di acquistare le storie della suddetta, di lì in avanti, perché nemmeno lei offre garanzie di qualità. E qui, oltre alla Barbato (in reputazione), ci rimette anche l'editore (economicamente), senza parlare del lettore preso per i fondelli: insomma, non ci guadagna nessuno.

Sono finiti i tempi del Nizzi spacciato per GL Bonelli e degli Sclavi e Castelli spacciati per Nolitta; secondo me, a comportarsi così nel 2010 la Bonelli ci rimette la faccia. Secondo me sarebbe il caso di lamentarsi direttamente con il Gran Capo: propongo di scrivergli una cartolina (supporto preferito dal Sergione) per fargli notare la cosa. Io provvederò.

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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