Le mie 100 storie preferite di Dylan Dog : posizione
n°47Ti ho visto morire, mensile n°27, dicembre 1988
Testi di Giuseppe Ferrandino
Disegni di Corrado Roi
Arnold Ascott è tornato dal coma dopo otto anni e con sé ha portato un potere terribile; vede il futuro con il suo carico di orrori. Uno dopo l'altro, i predestinati muoiono, senza via di fuga. Coincidenze, fatalità o soltanto la follia di un uomo distrutto? Un'indagine cruciale per il nostro acchiappaspettri, perché l'ultimo nome della lista è proprio quello di Dylan Dog!Le scene antologiche del maniaco nell'ascensore e del bus volante ritratto da Villa esaltano l'eclissi onirica di Ascott; tra gli automatismi che fanno di Ferrandino l'unanime miracolo dylaniano trova spazio una circolarità della passione come strazio fin dal prologo o come libido del doppelganger giungendo al finalone. Discorso a parte merita Cherill tra il generale bellicoso in
Il dottor Stranamore (la linfa vitale!), il neonazista primo eletto pre o postapocalittico e l'idolatria kinghiana; rimarrà in seguito uccellato dalla
Caccia alle streghe n°69 e dal dogmatismo fumettistico. L'holocaust flashback evoca
Doktor Terror n°83 senza contare le attinenze di Roi e Coppola. Roi peraltro ad una delle sue prove migliori nonostante la madre di tutti i suoi difetti, le fisionomie.