Cravenroad7

La discussione sull'ultimo "Speciale" ha riportato l'accento sulla questione delle questioni: perchè la qualità degli ultimi Dylan Dog è sempre più scadente? Io aggiungo un altro elemento di dibattito: perchè si stampano sempre più albi di Dylan Dog? Il Maxi ha raddoppiato le uscite, stesso discorso per il Color Fest...ma era davvero necessario aumentare le uscite in un periodo così tragico per il nostro Dylan? La mia idea è che i furbetti della Bonelli, vista anche la crisi di vendita di altre testate, cercano di far cassa con i lettori di Dylan Dog, dato che noi poveri fessacchiotti fidelizzati continueremmo comunque a comprarlo anche se la qualità degli albi dovesse peggiorare ancora. Che dite?

le storie ormai scritte e disegnate vanno sempre pubblicate anche se non eccelse. il motivo della bassa qualità è il poco rispetto del lettore medio, la bonelli pensa che la maggioranza sia decerebrata e ignorante e quindi per fare capire a tutti, le trame devono essere banali e i paletti tanti per non turbarli.
sul discorso che dd serva a far cassa è vero e a bonelli non frega della qualità, tex invece è iperprotetto.

se l'80% delle pubblicazioni fosse coperto da medda, barbato, manfredi, berardi, boselli, recchioni, sclavi nessuno avrebbe nulla da ridire. i paletti o tex c'entrano come i cavoli a merenda, un autore texiano non si inventa dylaniano, mentre alcuni autori dylaniani si sono inventati tali o si sono inventati autori. prendi l'autore alla Di Gregorio quantomeno un pò ignorantello del personaggio. la sovrapproduzione il cui scopo aziendale mi pare chiaro e ha ragione dailan97 la metto in secondo piano, anche perchè non vedo quali sarebbero le garanzie di tagli razionali, la competenza in primis. chi ci dice che il gualdoni darebbe il via a quella storia "buona" e buona per chi? o darebbe il benservito a quella storia "brutta" e brutta per chi? con autori in gamba il gualdoni della situazione non avrebbe imbarazzi, con l'abbondanza dei casi contrari pure skeletor va in confusione.

Yep. La sovrapproduzione c'è anche su Zagor, ma lì le cose vanno (un po') meglio. Non tiriamo in ballo Tex, che IN TEORIA dovrebbe essere la testata più protetta della Bonelli, in quanto è la più venduta, ma che invece fino a poco fa era scritta quasi esclusivamente da Nizzi, con il risultato che si leggevano quasi esclusivamente schifezze apocalittiche.

Ergo, il problema di Dylan Dog è che ci sono sceneggiatori non all'altezza o comunque inadatti.

il problema è proprio quello, in tex non puoi sgarrare in dylan dog si. su tex scrivono pochissimi autori ed hanno il fucile puntato alla schiena. su dd ormai scrive chiunque senza un minimo controllo qualitativo.

La soluzione? Passiamo Di Gregorio a Tex.

E' una cosa che riguarda anche la Marvel, almeno sino ai tempi in cui la leggevo io.
Il troppo stroppia ( e lo zoppo zoppia, direbbe Groucho ).
Credo che ridurre certi album, come ad esempio i maxi, aiuterebbe ad una gestazione migliore delle storie e ad una maggiore creatività dei disegnatori.

credo anche io che troppi albi facciano danni alla testata.....è anche vero che tenere nel cassetto delle storie (paranoia ad esempio)porta ad ingolfare la serie...inoltre fare un pochino piu' di filtraggio nelle storie porterebbe ad avere lettori piu' felici!!

ora spero di nn dire un infinità di cavolare, se è cosi correggetemi, però il problema dello scadente livello raggiunti è dato da alcuni fattori, inanzi tutto il fatto hce Dylan Dog è nato e si è evoluto come un personaggio particolare, colto, con tanta tantissima introspezione e input profondi come poesie canzoni ecc ecc, alcuni fumetti che sono un pò meno profondi è normale che non cadano nell'obblio della banalità.

le storie di DYD sono tante e svariate, tolte uscite extra, le mensili dovrebbero essere curatissime e molto più profonde ed elaborate, non centra chi scrive e chi disegna, ma chi permette di fare e realizzare determinate storie. In tutti gli albi c'è scritto supervisione di Sclavi, quidn ile cose so due,passatemi il francesismo, o si è rincoglionito oppure non controlla più niente e manda in stamapa cani e porci

Ormai mi sono convinta che Sclavi del suo prodotto curi poco o niente. E' chiaro che se un autore volesse, per dire, far sposare Dylan o morire Groucho, non potrebbe....ma il resto passa tutto come l'acqua in una rete.
Il fatto che mi fa incazzare, è che da una parte la mena ad autrici come la Barbato, costringendola a cose come Xabaras/In nome del padre, che era tutto un vorrei ma non posso, e dall'altra svende i diritti della sua creatura a cose immonde come il filmetto che è uscito sti gg...!
Un pò di coerenza, accidempoli !

I diritti del film sono stati venduti anni fa, quando ancora la barbato non scriveva

Secondo me il problema non è il numero, ma la politica Bonelli sempre più "stile twilight per trogloditi". Bonelli cerca di aprirsi nuove fette di mercato rendendo DyD un fumetto accessibile a tt, vanificando la lezione del maestro Sclavi che un fumetto "popolare" può avere il livello di un fumetto "d'autore" (personalmente odio qst etichette). Sarei curioso di chiedere ad uno di casa bonelli qual è il target di lettori a cui mirano... Non certo ultraventenni cresciuti a pane e sclavi...

Il mio era un discorso generale. E cmq questo non fa altro che aumentare la rabbia per una scelta consumistica, nel suo peggio, da una parte, e la presunta continuità di idee e di atmosfere, dall'altra.

Aggiungendo anche che il lavoro svolto da Marcheselli negli ultimi anni del suo incarico ed attualmente dal suo allievo ora titolare dell'ufficio Gualdoni, non é stato dei migliori ... ad essere diplomatici

Ho avuto modo di scambiare due parole con Marcheselli (gentilissimo, come quasi tutti gli addetti Bonelli) qualche anno fa, a una fiera del fumetto.

Lui era il primo a rendersi conto che la qualità stava calando di brutto rispetto ai tempi d'oro (suo è stato il periodo in cui Ruju imperava e sfornava nel 95% dei casi gialletti slavati e noir stinti ) ma non poteva farci niente.
Se su 12 soggetti che arrivavano sulla sua scrivania, 11 erano brutti, lui non poteva certo dire: "Basta, da oggi DD non è più mensile! Facciamo solo un albo all'anno per garantire la qualità!"

I paletti c'entravano poco all'epoca. E' che proprio i soggetti buoni erano più rari delle oasi nel deserto, e tuttavia la testata DOVEVA continuare a sfornare 12 numeri all'anno + almanacchi + gigante + maxi.


Ora Gualdoni deve sorbirsi più paletti, ma come supervisore non mi convince A PRESCINDERE dai soggetti che è "obbligato" ad approvare. Gli erroracci d'ortografia e di grammatica rilevati più volte nelle storie recenti dimostrano che sembra lavorare "a tirar via". Marcheselli, almeno, faceva di tutto perchè il lavoro fosse almeno professionale dal punto di vista 'formale'.


Poi, per quanto riguarda il prolificare di albi nonostante la qualità generale sia medio-bassa (più bassa che media), credo dipenda dalla volontà di "mettere quanto più fieno in cascina possibile."
Sappiamo che a tirare la baracca sono Tex e Dyd, e che roba tipo Cassidy e Brendon non vende oltre il minimo indispensabile per sopravvivere. E sappiamo anche che Dyd ha avuto di recente un calo piuttosto brusco (da 200.000 albi venduti a 150.000 circa). Qualcuno deve aver pensato: "Prima che altri 50.000 lettori fuggano, pubblichiamo tutti gli avanzi rimasti nel cassetto! Almeno avremo soldi da parte nel caso che la situazione si faccia ancora più grigia..."