Per dovere di cronaca (anche se non siamo una testata giornalistica) vi incollo l'email di smentita inviata da Paola Barbato. Ho avuto il suo permesso per farlo.
Mi riservo di discuterne successivamente.
-----
Caro Mirco,
la redazione mi ha segnalato il vostro articolo
https://www.cravenroad7.it/news/2011/03/ ... a-barbato/con le varie ipotesi sul ghost writing eccetera. E’ quindi inevitabile
che ti scriva per puntualizzare che non esistono ghost writers che
scrivano storie a nome mio. Io non accetterei mai di sapere che
qualcuno scriva storie per me e che usi il mio nome, a prescindere
dalla qualità del lavoro –magari superiore al mio-. Gli interventi
della redazione ci sono sempre, a volte l’autore li condivide, altre
no. E posso essere minimi oppure massicci (senza le correzioni e i
tagli drastici di Mauro Marcheselli nessuna delle mie prime storie –da
“Il sonno della ragione” a “Medusa” a “Lo specchio dell’anima” al
tanto amato “Memorie dal sottosuolo”- sarebbe stata pubblicabile). In
questo non vedo nulla di scandaloso, anche perché in passato Tiziano
Sclavi stesso ha corretto alcune mie sceneggiature, e i suoi
interventi sono stati salvifici (oltre a insegnarmi parecchio). La
storia “Il santuario” è stata prima scritta e poi ampliata diversi
anni fa, quindi portava molti difetti su cui sono stati fatti degli
interventi, cosa che avviene normalmente in qualunque redazione. Lo
stesso discorso vale anche per l’albo “Oltre quella porta”. Mi sembra
che si stia facendo molto rumore per nulla.