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 Oggetto del messaggio: Re: Mister No
MessaggioInviato: ven feb 18, 2011 1:39 am 
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Tenetevi forte, ma ho un sospetto assurdo: credo che la possibilità di vedere una ristampa c'entri qualcosa con la reperibilità degli inediti.

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 Oggetto del messaggio: Re: Mister No
MessaggioInviato: ven feb 18, 2011 10:51 am 
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Cita:
Martin Mystère è diventato bimestrale perché vendeva poco, ben prima che iniziasse la nuova ristampa di Tex a colori... Anzi, per quel che ne so può essere benissimo che MM sopravviva grazie ai guadagni che la Bonelli realizza con le ristampe di Tex e Dylan Dog. Ergo, anche i lettori di Martin Mystère beneficiano del successo di Tex. Da come scrivi tu, sembra che sia colpa di Tex se MM rischia la chiusura!


non sarà colpa di tex, se MM rischia di chiudere, ma se davvero le ristampe di tex (collezione storica o altro) fossero di tanto beneficio per tutti, adesso martin mystere sarebbe ancora un mensile a 2 euro e 70 :wink: ...se ha cambiato forma, è perchè deve cavarsela da solo, senza contare sull'aiuto del "mecenate" tex... :roll:

se ci fosse davvero un fumetto che, vendendo di più, è capace di reggere le sorti delle serie meno fortunate (un ruolo che voi tutti riconoscete a tex), allora non ci dovrebbero più essere serie in passivo costrette a stare in edicola, non trovi? :wink:

Cita:
Arte e Brendon nella stessa frase suonano male. MOLTO male. :lol: Facezie a parte, se Brendon è bimestrale è perché vende poco, non per un presunto rispetto per Chiaverotti.


difficile incassare il tuo commento ironico (e un po' sprezzante) su brendon, un fumetto che, in quanto fantasy, concede molto spazio (anche graficamente) alla fantasia, e la fantasia è arte :) ...ma adesso il punto è un altro: pensi che chiaverotti scriverebbe ancora brendon, se fosse mensile?...io credo che chiaverotti abbia accettato il compromesso di avere una serie bimestrale, pur di non dividere i testi con nessuno, non c'entrano le vendite 8-)

Cita:
Rimango della mia idea: Bonelli ha viziato i lettori. Manda regolarmente in edicola serie che vanno in perdita, e le pubblica fino alla fine anche se economicamente non gli conviene (esempio più recente: Cassidy, che sembra vendere decisamente poco). Questo non è forse rispetto per i lettori? Eppure, c'è ancora chi si lamenta, e non solo ritiene che lavorare in perdita sia la norma, ma auspica che questo avvenga regolarmente, in nome di un non meglio precisato rispetto per l'Arte (e poi tira in ballo Brendon...)!


ok, bonelli rispetta i lettori, perchè tiene in edicola delle serie in passivo...ma su questo non ho nulla da dire, anzi mi sembra pure giusto, se si tratta di serie di qualità (che sia o meno la regola), ma se succede, è proprio perchè quelle serie in passivo devono cavarsela da sole, senza contare sull'aiuto di nessuno :(

cassidy non è un esempio determinante, perchè è una miniserie, e non è che ci voglia questo grande spirito di sacrificio, per mandare in edicola un ciclo di 12/18 albi al massimo!

Cita:
Questo che vuol dire? Che Bonelli dovrebbe obbligare Sclavi a scrivere, o in alternativa smettere di pagargli i diritti per i suoi Dylan?


no, per carità....nessuno deve essere costretto a fare nulla :wink: ...ma se tu, artista, non vuoi più scrivere per la tua serie, abbi almeno il coraggio (e l'onestà intellettuale) di chiuderla, a prescindere dai guadagni, e dedicandoti o meno ad altro...mica sono fessi, berardi e manfredi, che hanno chiuso KP e MV! :wink: ...ma non si lascia una serie nelle mani degli altri, continuando a lucrarci di sopra, senza fare più niente :roll:

Cita:
eh?
spiegami il nesso fra l'avvenuta bimestralità di MM dovuta alle scarse vendite del 2005 ed il successo della collezione storica a colori di tex del 2007.


già spiegato...non sarà un problema della collezione storica, ma le ristampe di tex (e non solo le sue) non sono mai mancate... :wink:

Cita:
Tenetevi forte, ma ho un sospetto assurdo: credo che la possibilità di vedere una ristampa c'entri qualcosa con la reperibilità degli inediti.


non credo, visto che i vecchi albi di zagor non sono più reperibili da anni, ma questo non è certo bastato ad assicurargli una ristampa, sulla cui realizzazione ancora si discute :|

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 Oggetto del messaggio: Re: Mister No
MessaggioInviato: ven feb 18, 2011 1:47 pm 
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nonno pippo ha scritto:
non sarà colpa di tex, se MM rischia di chiudere, ma se davvero le ristampe di tex (collezione storica o altro) fossero di tanto beneficio per tutti, adesso martin mystere sarebbe ancora un mensile a 2 euro e 70 :wink: ...se ha cambiato forma, è perchè deve cavarsela da solo, senza contare sull'aiuto del "mecenate" tex... :roll:


Ma scusa, è chiaro che se una serie va in crisi di vendite si deve fare qualcosa per cercare di risollevarne le sorti, no? La cosa sembra tanto ovvia solo a me? :o

Cita:
se ci fosse davvero un fumetto che, vendendo di più, è capace di reggere le sorti delle serie meno fortunate (un ruolo che voi tutti riconoscete a tex), allora non ci dovrebbero più essere serie in passivo costrette a stare in edicola, non trovi? :wink:


Questa non l'ho proprio capita! In Bonelli, è risaputo che Tex e Dylan Dog vendono moltissimo, e che è proprio grazie a ciò che l'editore si può permettere di proseguire a lungo con serie in perdita (come Napoleone)... Non è né un'intuizione né un'ipotesi: è la realtà dei fatti.

Cita:
difficile incassare il tuo commento ironico (e un po' sprezzante) su brendon, un fumetto che, in quanto fantasy, concede molto spazio (anche graficamente) alla fantasia, e la fantasia è arte :) ...ma adesso il punto è un altro: pensi che chiaverotti scriverebbe ancora brendon, se fosse mensile?...io credo che chiaverotti abbia accettato il compromesso di avere una serie bimestrale, pur di non dividere i testi con nessuno, non c'entrano le vendite 8-)


Va be', la mia era una battuta, con Chiaverotti ho sempre un conto in sospeso (scherzo, Chiave!). :g: Comunque, la tua è solo una supposizione: i fatti dicono un'altra cosa, ovvero che Brendon vende poco (se non erro, intorno alle 30.000 copie ad albo, ovvero ben al di sotto della cifra di pareggio: ergo, Brendon è una serie in perdita) e che riesce a sopravvivere solo grazie al supporto fornitogli dalle collane che vendono di più... Come la ristampa di Tex. 8-)

Cita:
ok, bonelli rispetta i lettori, perchè tiene in edicola delle serie in passivo...ma su questo non ho nulla da dire, anzi mi sembra pure giusto, se si tratta di serie di qualità (che sia o meno la regola), ma se succede, è proprio perchè quelle serie in passivo devono cavarsela da sole, senza contare sull'aiuto di nessuno :(


Mah, neanche questa la capisco. Se una serie è in passivo vuol dire che le spese per mandarla in edicola sono superiori ai ricavi, e se queste serie sopravvivono è proprio perché ce ne sono alcune per le quali i ricavi sono di molto superiori alle spese.

Cita:
cassidy non è un esempio determinante, perchè è una miniserie, e non è che ci voglia questo grande spirito di sacrificio, per mandare in edicola un ciclo di 12/18 albi al massimo!


Vai a spiegarlo alla Star Comics, che ha interrotto una miniserie di soli 6 numeri dopo 4 uscite, lasciandola in sospeso. :roll:

Cita:
no, per carità....nessuno deve essere costretto a fare nulla :wink: ...ma se tu, artista, non vuoi più scrivere per la tua serie, abbi almeno il coraggio (e l'onestà intellettuale) di chiuderla, a prescindere dai guadagni, e dedicandoti o meno ad altro...mica sono fessi, berardi e manfredi, che hanno chiuso KP e MV! :wink: ...ma non si lascia una serie nelle mani degli altri, continuando a lucrarci di sopra, senza fare più niente :roll:


Pippo, tu hai una visione un po'... Particolare della realtà, diciamo. :roll: Per Sclavi e compagnia bella, quella di sceneggiatore di fumetti è innanzitutto una professione, un mestiere che fanno per "guadagnarsi la pagnotta". Il fatto che tu la consideri diversamente non cambia la realtà dei fatti: per loro scrivere è un lavoro. Perché mai la Bonelli - che è bene ricordarlo, è un'azienda, non un ente di beneficienza o di pubblica assistenza - dovrebbe chiudere una serie che vende 200.000 copie al mese? E soprattutto, chi ci guadagnerebbe se Dylan Dog fosse chiuso perché Sclavi non lo scrive? La Bonelli? No. Sclavi? Nemmeno. I lettori? Non direi. Magari a te sembrerebbe la cosa migliore da fare, ma ti garantisco che molti altri la pensano diversamente.

In quanto alla chiusura di Ken Parker e Magico Vento, sono stufo di sentir dire che hanno chiuso per pure e semplici motivazioni artistiche... Hanno chiuso principalmente perché vendevano poco! Stai sicuro che se avessero venduto anche solo la metà di Tex, la Bonelli non si sarebbe nemmeno sognata di interromperle, e probabilmente Berardi e Manfredi avrebbero continuato a scriverle.

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 Oggetto del messaggio: Re: Mister No
MessaggioInviato: ven feb 18, 2011 6:43 pm 
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Comunque, la tua è solo una supposizione: i fatti dicono un'altra cosa, ovvero che Brendon vende poco (se non erro, intorno alle 30.000 copie ad albo, ovvero ben al di sotto della cifra di pareggio: ergo, Brendon è una serie in perdita) e che riesce a sopravvivere solo grazie al supporto fornitogli dalle collane che vendono di più


d'accordo, brendon vende poco, ma questo non può essere connesso al fatto che esca ogni 2 mesi, perchè la serie ha subito esordito come bimestrale :wink: ...quindi, a meno di riconoscere in bonelli delle incredibili doti di preveggenza sul futuro della testata, credo che alla base ci sia una scelta (incondizionata) di chiaverotti :)

Cita:
In quanto alla chiusura di Ken Parker e Magico Vento, sono stufo di sentir dire che hanno chiuso per pure e semplici motivazioni artistiche... Hanno chiuso principalmente perché vendevano poco! Stai sicuro che se avessero venduto anche solo la metà di Tex, la Bonelli non si sarebbe nemmeno sognata di interromperle, e probabilmente Berardi e Manfredi avrebbero continuato a scriverle.


chissà perchè, la penso proprio all'opposto :D : è vero, KP ha avuto la sua occasione di rimettersi in carreggiata, sfruttando il suo successo, grazie alla collana ken parker magazine, dopo la quale, però, è stato chiuso davvero per motivazioni artistiche, perchè berardi voleva dedicarsi a julia....stesso discorso per magico vento: forse un successo maggiore gli avrebbe garantito qualche numero in più, ma è anche vero che manfredi si è stancato di scriverlo :wink:

io invece sono stufo di sentirmi dire che il successo di una serie debba necessariamente portare alla sua pubblicazione a iosa: un fumetto non è un giacimento aurifero, da sfruttare fino all'ultima risorsa, e spesso è meglio lasciarlo vivere come un ricordo, vedi storia del west o corto maltese :wink:

passino pure le necessità aziendali di una casa editrice, ma se ogni tanto ci si ricordasse che il fumetto è un'Arte, sarebbe molto meglio, secondo me...

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 Oggetto del messaggio: Re: Mister No
MessaggioInviato: ven feb 18, 2011 7:17 pm 
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Scusa, Pippo, ma ribadisco che hai una visione della realtà che di realistico ha ben poco. :lol:

Ammesso e non concesso - io non ci crederò mai, ma vabbé - che Brendon sia bimestrale per pure motivazioni artistiche, rimane il fatto che vende poco e se si può permettere di sopravvivere è perché ci sono altre testate che coprono il suo passivo. Inoltre, se fosse vero che Brendon è bimestrale per motivazioni puramente artistiche, come pensi tu, questo significherebbe che quel cattivone di Bonelli ha concesso a Chiaverotti tutta la libertà possibile, e, in sovrapprezzo, gli lascerebbe tenere in vita ad libitum una serie in passivo. E tu come lo chiameresti, questo, se non rispetto per i lettori? :g:

In quanto a Ken Parker, vediamo se riesco a fartelo capire... Ken Parker NON HA MAI AVUTO UN GRAN SUCCESSO COMMERCIALE! La prima serie ha chiuso dopo 59 numeri perché vendeva poco; dopo qualche anno si è resuscitato il personaggio con il Ken Parker Magazine, che ha chiuso perché... VENDEVA POCO! Questa è la realtà dei fatti: puoi abbellirla come meglio credi, ma non cambierà di una virgola. 8-)

E poi, scusa, con 'sto discorso che il fumetto è arte non andiamo da nessuna parte. Il fumetto è un medium, un mezzo con cui raccontare storie che possono essere più o meno belle. Ci sono dei fumetti che sono dei capolavori assoluti, e ce ne sono altri che non valgono la carta su cui sono stampati. La Bonelli manda in edicola decine di albi OGNI MESE: vogliamo considerarli tutti alla stregua della Divina Commedia? Vogliamo considerare ogni pagina di fumetto come un'opera d'arte da tramandare ai posteri? Ci sono centinaia di autori che con il fumetto ci vivono, e non so a quanti di loro passi per la testa di considerarsi artisti... Professionisti sì, artigiani pure, ma artisti? Perché, solo per il fatto di saper scrivere una sceneggiatura o disegnare una vignetta, indipendentemente dalla qualità? :roll:

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 Oggetto del messaggio: Re: Mister No
MessaggioInviato: ven feb 18, 2011 8:20 pm 
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rimatt ha scritto:
Vaglielo a dire a quelle 70/80.000 persone che comprano la ristampa di Tex ogni settimana, che in nome di un presunto rispetto per l'Arte la collana dovrebbe chiudere!


Ammazza! Mi dispiace molto però che miniserie giudicate molto positivamente dai lettori non abbiano il dovuto riscontro in fatto di vendite...è veramente un peccato.

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 Oggetto del messaggio: Re: Mister No
MessaggioInviato: ven feb 18, 2011 8:32 pm 
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Scusate, pensate di continuare a lungo? Volendo posso spostare tutto l'ot in un topic apposito.

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 Oggetto del messaggio: Re: Mister No
MessaggioInviato: dom mar 06, 2011 4:12 pm 
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Iscritto il: mar dic 23, 2003 11:30 pm
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@ tommaso
Cita:
Cavolo, devi essere proprio un esperto.
Io purtroppo non so quanto tira la ristampa If di Mister No, non conosco i costi di stampa, quelli di distribuzione, di magazzino, le tasse, la carta, le percentuale dovute a Bonelli, agli autori o agli eredi degli autori, quindi non posso permettermi di fare certi discorsi. Beato te che sicuramente sai tutte quelle cose.
Pensa che io ingenuamente davo per scontato che una collana di ristampe costerà sempre di più, o al massimo uguale, ad una collana di inediti, perché inevitabilmente destinata a tirature molto più basse. Ma tu mi insegni invece che dovrebbe costare meno. Ma certo, perché non devono pagare gli autori! Che geniale intuizione, perché non c'ho mai pensato? Perché ho sempre ingenuamente pensato che nel costo di produzione di una serie da edicola gli autori fossero una delle spese relativamente di minor peso? Diavolo di editori truffatori, mai uno che abbia messo le ristampe a costo minore degli inediti! Grazie per avermi aperto gli occhi. Smetterò subito anch'io di comprare la ristampa If e con quel ben di dio mi farò una volta al mese due birre (piccole) o una pizza margherita (senza acciughe)... divento furbo anch'io, non mi fregano più tra costi di produzione e di vendita!

Ho colto il tono provocatorio del tuo intervento.
Se potessi permettermi una pizza e due birre al mese (piuttosto che comprarmi le materie prime al mercato e cucinarmele, e bere acqua del rubinetto), probabilmente avri già cercato di acquistare in blocco i Mister No che sto invece recuperando mese dopo mese per ammortizzare le spese.
Tu dici che bisogna pagare Nolitta e gli eredi di Bignotti se qualcuno pubblica una loro storia... Bene, allora perché qualcuno non paga Lino Banfi ogni volta che una tv manda in onda "L'allenatore nel pallone" o "Vieni avanti cretino", visto che lì per giunta ci mettono la pubblicità? In particolare per quanto riguarda i disegnatori, mi pare ti sfugga il fatto che loro, dopo essere stati pagati dall'editore per le tavole della storia realizzata, dopo alcuni mesi possono disporre delle loro tavole per vendersele privatamente, e a un prezzo comparabile a opere d'arte (si va dai 30 € in su... a tavola!).
Poi resta da capire perché spendere soldi nella realizzazione di rubriche di riempimento, soldi che poi vanno a gravare sul consumatore: la Bonelli ha tagliato i costi sopprimendo il Giornale di fine albo...

@ tommaso
Cita:
Ah, eccone una nuova, il copyright e i diritti d'autore (in vigore con le stesse modalità in praticamente tutto il mondo) che diventano esempi di truce assistenzialismo italiano.
Non si smette mai d'imparare.

Infatti, giustissimo che siano pagati sempre gli stessi piuttosto che spartire gli utili tra autori di diverse serie...
Giustissimo che se voglio recuperare qualsiasi albo di Dylan Dog, lo trovo in fumetteria, Ebay o tramite il sito Bonelli, e faccio guadagnare qualcosina al genio (per anni latitante) di Sclavi, ma se voglio recuperare un vecchio speciale di Mister No (e quindi pagare il copyright a Nolitta) devo spendere 20 € in su perché esiste sono nella ristampa di Comma 22 mentre la Bonelli se n'è sbattuta di provvedere anche solo una volta!
Perché deve essere facile pagare il copyright a un autore di Tex o Dylan Dog, mentre diventa una prerogativa soltanto di un collezionista che può permetterselo, fare altrettanto per chi ha scritto una storia di Martin Mystère, Jonathan Steele, Lazarus Ledd?

@ Civit
Cita:
Fastidiosissime ristampe? Ma da quando?
Uno non può nemmeno finirsi la sua collezione di Tex e Dylan Dog in santa pace ora?

E perché allora uno non deve potersi finire comodamente la collezione di Zagor o Martin Mystère?

@ Bufera
Cita:
Penso ristampino Tex e Dylan Dog perchè sono quelli che vendono di più

Penso che vendano di più perché la gente quelli trova in molte edicole... Ho indagato su Bari città: un'edicola su tre non viene mai rifornita di Dampyr, Brendon, le collane secondarie di Nathan Never, Magico Vento (quando usciva), gli almanacchi dell'avventura e del giallo, e tutte le raccolte! Però hanno ogni uscita inedita e ristampa di Dylan Dog e Tex!
Quindi o Bari è una città "sfigata" (e potrebbe pure essere...) oppure il discorso dei fumetti che vendono di più va un po' rivisto...

@ tommaso
Cita:
5 euro e 40, per un volumetto di 210 pagine stampato su ottima carta, come la ristampa If di Mister No, non è solo un prezzo ottimo come giustamente scritto da Rimatt, ma è l'unico prezzo possibile per la sopravvivenza di una collana simile in edicola. Ad un prezzo più basso quella collana non potrebbe esistere.

Ma è esistita per i primi mesi!
Se fosse aumentato il costo della carta, basterebbe sopprimere quelle rubriche e si abbatterebbe una parte dei costi.

@ tommaso
Cita:
a livello economico la ristampa di Tex per Repubblica è probabilmente stato il più grande successo della storia del fumetto italiano. Ha fatto guadagnare a Bonelli cifre folli. Cosa di cui beneficiamo tutti quanti, dato che ad esempio grazie a quel successo da anni il prezzo degli inediti è bloccato a 2 e 70.

Tu non leggi Brendon, vero?
Se ti piace distinguere tra "opinioni" e "fatti", allora devi sapere che la Bonelli ha deciso che ogni serie a fumetti deve sopravvivere per conto proprio (a parte le pubblicità non biunivoche che ospitano i vari albi...), quindi dalle vendite di Tex con Repubblica ne hanno beneficiato solamente Tex e i suoi lettori.

@ Civit
Cita:
Se vuoi leggere Mister No, compra la ristampa della IF ( ad un prezzo ottimo, altro che farneticazioni varie), se vuoi leggere Nathan Never comprati la Grande Ristampa, e, purtroppo, se vuoi leggere Magico Vento o Dampyr, te li devi andare a cercare su Ebay.

Anche perché se abiti in certe zone d'Italia, non puoi sperare che si organizzi una mostra di fumetti nella tua zona per sperare di trovarli lì... :(

@ nonno pippo
Cita:
forse perchè il fumetto andrebbe considerato prima di tutto come un'Arte (con la A maiuscola), e non solo come una macchina per fare soldi...allora potresti spiegare tu a me perchè brendon deve uscire ogni 2 mesi, in segno di rispetto per il suo sceneggiatore, che, essendo solo, ha bisogno di più tempo per sfornare buone storie, e magari dovrà attendere pure altri 10 anni prima che brendon abbia una ristampa (se mai ne avrà una), e tex e dylan dog ne devono avere un casino tutte adesso? :?:

e poi sergio bonelli ha il "coraggio" di dire che ha rinunciato a un sacco di soldi, per non trasformare tex in un fenomeno di massa, facendogli i pupazzi e i gadget, però non ci pensa 2 volte ad imporlo nelle edicole, solo perchè ci guadagna, e tutti gli anni fa il giro di mezzo mondo per trovare un nuovo disegnatore a cui affidare il texone, mentre il gigante di MM (che non vende, peccato) latita...

Straquoto!

@ nonno pippo
Cita:
se tu, artista, non vuoi più scrivere per la tua serie, abbi almeno il coraggio (e l'onestà intellettuale) di chiuderla, a prescindere dai guadagni, e dedicandoti o meno ad altro...mica sono fessi, berardi e manfredi, che hanno chiuso KP e MV! :wink: ...ma non si lascia una serie nelle mani degli altri, continuando a lucrarci di sopra, senza fare più niente :roll:

Forse Sclavi è più pigro di Berardi e Manfredi... oppure ha avuto la botta di fortuna di inventarsi un personaggio che gli fa le uova d'oro. Però sarebbe stato eticamente più corretto non lasciarlo in pasto agli autori apocrifi... Accusa che muovo un po' verso tutti i creatori di fumetti che poi si danno alla macchia dedicandosi principalmente (se non esclusivamente) ad altro.

@ rimatt
Cita:
Questa non l'ho proprio capita! In Bonelli, è risaputo che Tex e Dylan Dog vendono moltissimo, e che è proprio grazie a ciò che l'editore si può permettere di proseguire a lungo con serie in perdita (come Napoleone)... Non è né un'intuizione né un'ipotesi: è la realtà dei fatti.

Napoleone è proseguito perché piaceva personalmente a Sergio Bonelli... C'è stato un dichiarato favoritismo (W l'onestà) che non ha privilegiato altre serie come Jonathan Steele (mandato in pasto agli ammazzaserie della Star Comics) e Legs.

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Braccio di Ferro: avventure di pugni e spinaci > https://pugniespinaci.altervista.org/

Solo io ho la sensazione che ci siano "semplici" lettori legati a un fumetto più dei rispettivi creatori?


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 Oggetto del messaggio: Re: Mister No
MessaggioInviato: dom mar 06, 2011 4:57 pm 
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Senza entrare troppo nel merito, mi limito a dire che non ritengo assolutamente plausibile che ogni serie bonelliana debba sostenersi da sé: se così fosse, ogni collana avrebbe un prezzo diverso, ce ne sarebbero alcune che costano 5 euro ad albo (e invece Tex, 230.000 copie al mese, costa come Dylan Dog, 160.000, e come Zagor, 40.000). C'è un semplice scarto tra le serie che vendono di più e quelle che vendono di meno (poche decine di centesimi, peraltro), ma semmai quei centesimi in più servono per limitare i danni, non per permettere alle serie in questione di sopravvivere da sole.

Comunque non voglio convincere nessuno, eh: se davvero credete che Tex se Dylan siano i cattivoni che tolgono prestigio e visibilità alle altre serie, che altrimenti venderebbero centinaia di migliaia di copie, pace. Idem con patate se credete che la Bonelli, per accontentare quelli che vogliono completare la collana di Martin Mystère e Mister No, dovrebbe lavorare in perdita: a me sembra un'assurdità colossale, ma il mondo è bello perché è vario. :-)

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 Oggetto del messaggio: Re: Mister No
MessaggioInviato: dom mar 06, 2011 5:54 pm 
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Gas75 ha scritto:
Tu dici che bisogna pagare Nolitta e gli eredi di Bignotti se qualcuno pubblica una loro storia... Bene, allora perché qualcuno non paga Lino Banfi ogni volta che una tv manda in onda "L'allenatore nel pallone" o "Vieni avanti cretino", visto che lì per giunta ci mettono la pubblicità?


A parte il fatto che, come molti attori, Banfi potrebbe benissimo avere diritto ad una percentuale sui diritti di sfruttamento dei suoi film e quindi potrebbe proprio ricevere soldi ad ogni passaggio televisivo, comunque stiamo parlando di un attore non di un autore. Gli autori di un film sono regista, sceneggiatori e produttori. I diritti di sfruttamento dipendono dai contratti, ma in genere restano in mano a produttori e registi. Comunque sia ogni volta che trasmettono un film alla TV qualcuno riceve sicuramente dei soldi, a volte anche gli attori (credo che ad esempio gran parte dei divi hollywoodiani abbiano delle percentuali sui loro film). Di sicuro non li trasmettono gratis.

Gas75 ha scritto:
In particolare per quanto riguarda i disegnatori, mi pare ti sfugga il fatto che loro, dopo essere stati pagati dall'editore per le tavole della storia realizzata, dopo alcuni mesi possono disporre delle loro tavole per vendersele privatamente, e a un prezzo comparabile a opere d'arte (si va dai 30 € in su... a tavola!).


E questo cosa c'entra con il meccanismo della domanda e offerta legato al mercato del fumetto?
E' come se mi dicessi che un disegnatore può fare a meno dei diritti di copyright perché può fare un secondo lavoro, tipo il pizzaiolo o il benzinaio.
Ragazzi, il copyright è un diritto (sacrosanto!) riconosciuto in tutto il mondo, forse persino in Corea del Nord... non so come facciate a contestarlo con tanta leggerezza.

Gas75 ha scritto:
Perché deve essere facile pagare il copyright a un autore di Tex o Dylan Dog, mentre diventa una prerogativa soltanto di un collezionista che può permetterselo, fare altrettanto per chi ha scritto una storia di Martin Mystère, Jonathan Steele, Lazarus Ledd?


Ogesùsanto.... ma perché Dylan Dog e Tex vendono di più!!!!!
Ma come si fa a non capire una cosa tanto semplice?
Meno mercato ha un prodotto più costa. Il concetto "dovrebbe costare di meno così venderebbe di più" è un' ingenuità che non sta ne in cielo ne in terra, totalmente fuori dalle logiche del mercato. Può funzionare quando si lancia qualche nuovo prodotto, ma poi sono le vendite che decidono l'assestamento di quel prodotto sul mercato e il prezzo corrispondente. Una legge tanto più ferrea se legata a prodotti come le serie a fumetti destinate a restare con regolarità sul mercato per anni e anni (se tutto va bene).

La cosa più surreale è che tutto questo discorso parte da una serie (di una casa editrice minuscola) che vende albi doppi esattamente allo stesso prezzo di copertina di due albi inediti (di una casa editrice gigantesca)... quindi praticamente ci si lamenta di un costo in più che neanche esiste! Ah no giusto: ci si lamentava che non costassero meno perché erano "solo ristampe".

Sul resto ha già risposto Rimatt.


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 Oggetto del messaggio: Re: Politiche commerciali della Bonelli
MessaggioInviato: dom mar 06, 2011 7:06 pm 
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Pure io sono d'accordo con rimatt e tommaso, eccetto che pareva pure a me di aver sentito che ultimamente bonelli avesse deciso di essere più severo e lasciare aperte solo le serie che si autosostengono (anche se di poco), per cui non è vero che le serie in perdita sono sostenute da Tex e Dylan Dog.
Il che non cambia il concetto di base, visto che il successo di queste due serie giova comunque alla casa nel suo complesso, visto che permettono un pò di stabilità che ha consentito alle altre serie di nascere, e ancora oggi consente di fare esperimenti come romanzi a fumetti e miniserie senza troppi affanni in caso di insuccessi.
E il fatto che le altre serie abbiano poche ristampe è dovuto a fattori intrinseci, che non verrebbero cambiati se le serie maggiori si togliessero di mezzo (anzi).

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 Oggetto del messaggio: Re: Politiche commerciali della Bonelli
MessaggioInviato: dom mar 06, 2011 8:00 pm 
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@ tommaso
Cita:
A parte il fatto che, come molti attori, Banfi potrebbe benissimo avere diritto ad una percentuale sui diritti di sfruttamento dei suoi film e quindi potrebbe proprio ricevere soldi ad ogni passaggio televisivo, comunque stiamo parlando di un attore non di un autore. Gli autori di un film sono regista, sceneggiatori e produttori. I diritti di sfruttamento dipendono dai contratti, ma in genere restano in mano a produttori e registi. Comunque sia ogni volta che trasmettono un film alla TV qualcuno riceve sicuramente dei soldi, a volte anche gli attori (credo che ad esempio gran parte dei divi hollywoodiani abbiano delle percentuali sui loro film). Di sicuro non li trasmettono gratis.

Lino Banfi voleva essere un esempio "popolare" del mio concetto...

@ tommaso
Cita:
E questo cosa c'entra con il meccanismo della domanda e offerta legato al mercato del fumetto?
E' come se mi dicessi che un disegnatore può fare a meno dei diritti di copyright perché può fare un secondo lavoro, tipo il pizzaiolo o il benzinaio.
Ragazzi, il copyright è un diritto (sacrosanto!) riconosciuto in tutto il mondo, forse persino in Corea del Nord... non so come facciate a contestarlo con tanta leggerezza.

Non contesto il diritto d'autore, ma il fatto che il disegnatore Tizio, solo perché ha lavorato su un fumetto più volte ristampato, debba riguadagnare soldi mentre uno che ha lavorato su un fumetto meno fortunato da questo punto di vista no. Secondo me, visto che le tavole originali restano di proprietà del disegnatore, lui dovrebbe essere pagato "a progetto" dall'editore, fare quel che vuole con le sue tavole, e poi essere escluso da eventuali guadagni di ristampa. Così almeno i prezzi sarebbero più bassi per i lettori, e ci sarebbe più equità tra i disegnatori.

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Mi scuso per aver ripreso l'OT che ha causato l'apertura della nuova discussione: quando ho risposto ero ancora alla pagina precedente e non avevo letto l'intervento di the Imp.

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Solo io ho la sensazione che ci siano "semplici" lettori legati a un fumetto più dei rispettivi creatori?


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 Oggetto del messaggio: Re: Politiche commerciali della Bonelli
MessaggioInviato: dom mar 06, 2011 8:08 pm 
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Nessun problema, comunque se avessi aperto un novo topic avrei dovuto spostarci i post vecchi dal topic ;)


Rispondendo alla tua ultima obiezione, se il fumetto di tizio ha avuto più ristampe del fumetto di caio, vuol dire che tizio è stato più bravo di caio, e ha diritto a essere pagato di più.

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 Oggetto del messaggio: Re: Politiche commerciali della Bonelli
MessaggioInviato: dom mar 06, 2011 10:59 pm 
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the Imp ha scritto:
Rispondendo alla tua ultima obiezione, se il fumetto di tizio ha avuto più ristampe del fumetto di caio, vuol dire che tizio è stato più bravo di caio, e ha diritto a essere pagato di più.

Sul singolo fumetto sarei d'accordo, ma ristampare un'intera serie, più e più volte, nella quale si sono alternati decine di autori, mi pare piuttosto favorire i lettori di quel fumetto a svantaggio delle minoranze che ne leggono anche (o soltanto) altri.

Non dimentichiamo poi che sia Tex che Dylan Dog hanno attraversato dei periodi di dubbia costanza di qualità delle storie (cosa che credo sia fisiologica per tutte le serie a fumetti di durata pluriennale), eppure quelle annate sono ugualmente ristampate, mentre magari delle belle saghe inserite in un fumetto meno "popolare" hanno avuto una sola edizione in edicola, e sono anche difficili da recuperare.

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 Oggetto del messaggio: Re: Politiche commerciali della Bonelli
MessaggioInviato: lun mar 07, 2011 12:06 am 
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Con tutto il rispetto per Dampyr o Martin Mystere, Tex e Dylan Dog sono un qualcosa di diverso. Prima di tutto Tex e DD sono stati fenomeni di costume, ormai facenti parte della cultura popolare italiana. Vuoi per tradizione, qualità (passata...) o altro, hanno legioni di lettori che li comprerebbero anche se fossero scritti coi piedi (e infatti, a parte cali fisiologici, il Tex di Nizzi vendeva bene e di tracolli non se ne sono visti in quei 6-7 anni di monopolio). Tutto ciò non vale per gli altri fumetti (Topolino e Diabolik non contano).

Davvero qualcuno crede ancora che se ci fossero 10 Brendon in edicola la gente li polverizzerebbe? A parte che io Brendon (e Dampyr, e Martin Mystere, e tutti gli inutili speciali di Nathan Never) l'ho sempre visto negli scaffali di ogni edicola (1,2 copie, ma è quello il mercato, e spesso rimangono invendute), ciò non toglie che è essenzialmente un prodotto di nicchia, e proprio per questo ha una diffusione meno capillare rispetto a Tex.

@Gas: visto che sei di Bari, passa dall'edicola della stazione. Vedrai che accanto ai 40 Tex inediti e 20 DyD inediti ci sono anche 10 Cassidy. Che, a parte me e qualche altro sfigato, non compra mai nessuno. Ci sono persino le raccolte di Dampyr e Volto Nascosto... secondo il tuo ragionamento l'esposizione dovrebbe generare vendite, ma purtroppo non è così.

Lo so che confrontare qualitativamente Magico Vento col Tex di Nizzi è una bestemmia. Ma il secondo vendeva 5 volte più del primo, ed è giusto e normalissimo che, di fronte a tanta domanda, le edicole abbondassero di Moctezuma o I fratelli Donegan. Se ci fosse stata domanda per MV, credi che la Bonelli rinunciava al guadagno che ne sarebbe venuto solo per non togliere dal posto al sole Tex? E i lettori di Magico Vento, passati da 100 000 a 30 000, hanno abbandonato la testata perchè non trovavano più, di colpo, l'albo in edicola?


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