Cravenroad7

bello..anche se un tema ricorrente nella letteratura è ben fatto..
l alfiere è un pezzo importante...9

La storia è sublime. La Morte è la nemica di Dylan che preferisco. I disegni sono evocativi. Una delle mie preferite.

Grandissima storia, il finale poi è bellissimo...Senza contare quando prende i pezzi.

Le mie 100 storie preferite di Dylan Dog : posizione n°95



Partita con la Morte, mensile n°66, marzo 1992

Testi di Claudio Chiaverotti
Disegni di Corrado Roi

Harvey Burton è morto? Oppure no? Fa il funambolo sopra la bocca dell'Inferno e, per salvarsi l'anima, gioca a scacchi con la Morte. Ogni suo errore sulla scacchiera uccide qualcuno nel mondo reale, ma la partita continua. Dylan Dog segue le mosse, ma non sa come fermarle. Il suo quinto senso e mezzo gli dice qualcosa, ma cosa? Forse la partita di Burton è truccata. Forse sta ingannando la Morte in persona.

La cliente-molla e lo slasher kitsch (t-rex e armature killer, intesi?) rendono ogni chiaverottata troppo simile alla precedente o alla successiva; la Partita è l'eccellenza sulla piazza più di I demoni e Labirinti di paura che ho inserito al 95° e 72°. Non è un caso però che tra le mie preferite dell'autore vi siano appunto l'ottavo speciale, La clessidra di pietra n°58, Il mosaico dell'orrore n°92, Il mistero del Tamigi n°49, Il labirinto di Bangor n°188; al duo con Dall'Agnol (che però ha collaborato al capolavoro) io preferisco insomma quello con Roi e pure con Freghieri (Presenze... n°93, Delirium n°54, Il monastero speciale n°10) atmosfericamente influentissimi sulle sceneggiature. Le mefistofeliche (speciale n°4 ?) corsie ospedaliere, le mirabolanti mostruosità, metamorfosi, posizioni kamasutra magari non potranno oscurare l'epocale prologo ma contano più della resa dei conti da telenovela, del cameo di Hamlin, della Morte pre-macchietta, dell'eutanasia.

Stimolato dalla recensione di Kramer e dal fatto che abbia inserito la storia in così alta posizione nella sua Top 100, ho riletto Partita con la morte... Ma proprio non mi è piaciuta. Anzi, l'ho trovata perfino peggio di come la ricordavo. Sequenza talmente improbabili da essere semplicemente assurde (il coltello che esce da solo dalla videocassetta che Dylan tiene in mano, si scaglia contro Denise e la uccide!? Ma per favore! Il dinosauro che si anima e sbrana la prima vittima!? Eddai! Cose simili le scriveva pure Sclavi, ma riusciva a inserirle in un contesto tale da renderle accettabili: Chiaverotti manco ci prova, te le spiattella così, e hai voglia a invocare la sospensione dell'incredulità...), svolgimento della trama estremamente prevedibile (partita a scacchi-omicidio-partita-omicidio-partita-omicidio, con qualche sequenza di Dylan qua e là) e, soprattutto, una Morte da burletta, fessa che neanche i cattivi di Nizzi, da far venire i nervi. Dai, la Morte dovrebbe essere un po' più furba di così! Dovrebbe essere un personaggio temibile, che fa paura, non una cretina qualsiasi.

Anche il finale mi ha lasciato perplesso: sarebbe anche bello, in sé, ma quel Dylan che stacca la spina a un uomo in stato comatoso non m'è piaciuto; insomma, quel gesto bisognava farlo fare a un altro, IMO. In compenso c'è un grande Roi, e rileggere questa storia nel 2011 dovrebbe rendere evidente anche a un cieco che il Roi che c'è all'opera su Dylan oggigiorno è solo la pallida ombra di una controfigura. Non c'ha voglia, non c'ha: guardate come disegna le mani! Roba che neanche uno scolaretto.

Ah, un'ultima considerazione: il Dylan di oggi è un personaggio perlopiù moscio e senza nerbo; quello di Chiaverotti era molto più vivace, ma era talmente sbruffone da risultare strafottente (in quest'albo prende in giro una ragazza a cui è appena morto il padre, in Scritto con il sangue - albo che comunque ho trovato migliore di questo - sfotte pesantemente la sua cliente senza manco conoscerla: roba da prenderlo a ceffoni). Insomma, il dislivello tra Chiaverotti e Sclavi mi pareva evidente già all'epoca, ma oggi mi pare addirittura abissale.

Grande storia, senza dubbio. La strafottenza di Dylan era un lato anche fastidioso, che però lo rendeva umano e con qualche difettuccio...
Sarà per i disegni del maestro, sarà perchè pur essendo inverosimile a tratti ti teneva inchiodato alla lettura come poco accade adesso. La creatura nell'ospedale ancora oggi mi mette i brividi !

Storia che ho sempre trovato sopravvalutata, con situazioni fin troppo tamarre (si, anche per Chiaverotti), personaggi monodimensionali, dialoghi traballanti (ho letto libri di esoterismo e mi devi far giocare...ma dai!) e una morte davvero idiota, che ci fa una pessima figura.

Comunque l'albo si fa leggere tranquillamente, merito del buon soggetto (quasi però sprecato in una sceneggiatura IMO in alcuni punti superficiale e semplicistica) e dei disegni di Roi.

Se uscisse oggi griderei al capolavoro.

L'idea di fondo è carina, ma mi riesce difficile pensare che la morte sapesse della relazione segreta della moglie di burton ma non che quest'ultimo avesse cercato di farla finita in seguito a quello che aveva scoperto sulla moglie e sul socio, facendosi così prendere in giro banalmente.
Niente da dire sui disegni, fantastici!

bhè non ci sono parole per questo albo...parla da sè.....direi fantastico! sicuramente tra i migliori albi di sempre! una delle tante pietre miliari di questa collana!

Concordissimo...la morte sa tutto!

Vero ! La conoscete di persona ??
Vi auguro di no, naturalmente !

Uno tra i migliori albi di sempre!

I miei 100 momenti topici di Dylan Dog: posizione n°30



Prologo di Partita con la Morte n°66.

è l'albo preferito da mio zio,me ne ha parlato talmente bene che non vedevo l'ora di leggerlo
sono rimasta un pò delusa,però fondamentalmente una storia carina

Ammazza che numero sopravvalutato! Non ci sono dubbi che sia una storia più che buona, con un Chiaverotti ispirato, ma geniale non direi proprio. Solita gnegna sclaviana che compare in tutti numeri in cui c'è la Morte, la partita a scacchi stracopiatissima da un celebre capolavoro di Bergman che non sto manco a citare, le tremende facce storte di un sopravvalutatissimo Roi. Ho trovato veramente originale solo la sala dei "comatosi" molto sci-fi style e il sorprendente finale. Per il resto un numero buono ma non un capolavoro, Chiaverotti secondo me ha fatto decisamente di meglio, per non parlare di Roi.