Ho finito "Il pendolo di Foucault" di Umberto Eco, che qualcuno nel forum ha amato (The imp) e a qualcuno ha conciliato il sonno (Rimatt).
Un libro difficile e nel comtempo interessante e noioso.
Trama lenta, specie nella prima parte ed uno sfoggio di erudizione che sembra a tanti fine a se stesso.
A me non è dispiaciuto, però non è un capolavoro perché Eco non ha saputo (o non ha voluto)
tenere diversi livelli di lettura come nel nome della Rosa:
-trama
-romanzo storico
-romanzo letterario postmoderno (libri che parlano di libri)
E' evidente che Eco ha privilegiato un libro parlasse di libri, per cui l'aspetto della trama (che poi è la parte più commerciale) è stato trascurato parecchio (ecco quindi pagine di una noia mortale), l'ambientazione storica è a volte marginale (sembra che i protagonisti siano avulsi dal contesto storico, specie quando siamo negli anni '80).
************************************************************
E' interessante la risposta di Eco a chi faceva notare le analogie tematiche (solo tematiche per carità !) con "Il codice Da Vinci" Dan Brown:
Eco: « Sono stato costretto a leggerlo, perché tutti mi facevano domande in proposito. Le rispondo che Dan Brown è uno dei personaggi del mio romanzo Il pendolo di Foucault, in cui si parla di gente che incomincia a credere nel ciarpame occultista.
Intervistatore: <<Ma sembra che lei stesso sia interessato alla cabala, all'alchimia e ad altre pratiche occulte di cui parla nel suo libro.>>
Eco: <<No, nel pendolo di Foucault ho rappresentato quel tipo di persone in maniera grottesca. Ecco perché Dan Brown è una delle mie creature. »Fonte:
intervista di Deborah Solomon, La Repubblica, 25 novembre 2007
http://www.repubblica.it/2007/11/sezion ... e-eco.html