Anche a me tocca impugnare archetto e violino per fare una bella sviolinata assolutamente meritata a questo capolavoro, secondo me una spanna sopra i vari Johnny Freak, Lungo addio..ecc, ecc...assolutamente il mo preferito. Ricordo quando lo lessi avrಠavuto 16 anni, non sapevo cosa fosse l'IRA (
), vedevo l'Inghilterra come la patria del liberalismo e dei diritti civili... La riflessione a cui induce la storia non vuole essere affatto uno schierarsi a questa o quell'altra fazione, ma conduce a una serie di spunti di riflessione: l'insensatezza di una guerra (di religione), causata da una concatenazione di violenze (la vioenza genera altra vioenza), il valore di un ideale a confronto con il valore di un amore..
NOn mancano frecciatine (o frecciatone) ben dirette (la battutta di Dylan sulla chiesa cattolica)...
Insomma, un albo veramente denso, ma mai pesante e pedante. Non vuole dare risposte, il lettore trae le conseguenze...
PS Anche a me Lillie mi sta un po' qua...no, no, non è gelosia
PS2 : mi sono dimenticata di dire: l'aspetto che mi è piaciuto un sacco di questa storia, è lo spaesamente assolutamente coinvolgente e realistico di Dylan...non so, mi ha davvero toccato...vabbè, è una cavolata ma mi ricordo quando poco dopo l'attentato alle torri gemelle, a milano, c'era stato quell'idiota che si era schiantato contro il pirellone, io andavo ancora alle elementari, e lଠper là¬, quando ancora non erano arrivate notizie certe che fosse stato un incidente, avevo provato qualcosa...ad alcuni anni di distanza razionalizzando e rileggendo quest'albo mi sono resa conto che è proprio così: davanti a queste cose troppo più grandi di noi...non si riesce a capire, smarrimento.
Si sarà capito qualcosa? bah!