the Imp ha scritto:
Ma qualcuno di voi sapeva che hanno dedicato un videgioco a julia?
http://www.adventuresplanet.it/scheda_r ... game=juliaPerò i commenti in giro non sono esattamente entusiasti...
Qualcosa posso dire sul gioco, avendolo provato.
Effettivamente non è il massimo
nonostante nello staff di Artematica ci sia gente che fece parte della gloriosa Simulmondo (gli "attempati" come il sottoscritto
sanno di che si tratta).
Il gioco di Julia è sostanzialmente una
avventura grafica dalla vena thriller in Terza Persona, tutta incentrata sulla risoluzione di enigmi e dove il personaggio non rischia di 'morire'.
Purtroppo sia grafica che gameplay sono deficitari.
Iniziamo dal gameplay.
Ci sono in circolazione molte avventure grafiche gialle, tipo quelle dedicate a Sherlock Holmes, e chi le ha giocate sa che è fondamentale avere enigmi ben congegnati e fantasiosi, sia che si tratti di indovinelli da risolvere con carta e matita o calcolatrice sia che si tratti di enigmi 'ambientali' dove devi trovare il tale oggetto per proseguire.
In Julia gli enigmi sono quasi tutti ambientali, e non vanno oltre il "trova la chiave A per aprire la porta B". Quindi il gioco si riduce a frugare noiosamente sempre le stesse stanze oppure a una serie di passaggi incredibilmente ripetitiva (tu chiedi la chiave a Tizio e lui ti dice: "Chiedila a Caio"; Caio ti dice: "Chiedila a Sempronio"; Sempronio ti dice: "Chiedila a Vattelapesca"... Ma insomma!
).
La grafica è pure assai discutibile.
Siamo in presenza di un 3-D con personaggi in 2-D, modellati secondo uno stile grafico che imita (male) quello di Marco Soldi.
Capisco che quelli di Artematica non potevano usare un 3-D realistico a tutto tondo, dato che non si possono ricalcare impunemente i volti di Audrey Hepburn e John Malkovich senza prima pagare fior di quattrini per lo sfruttamento dei diritti d'immagine (il 2-D, invece, può essere 'spacciato' come 'rielaborazione artistica'), ma il risultato è comunque debole. Il gioco offre pochi disegni riciclati a più non posso e una animazione molto modesta. Inoltre i volti sono terribilmente inespressivi.
Quando si lavora col 2-D, bisognerebbe prendere esempio dalle
visual novel giapponesi (il corrispettivo nel Sol Levante delle nostre avventure grafiche), dove pochi disegni e poche animazioni bastano comunque -grazie a regia, sceneggiatura, doppiaggio, scenografie e colonna sonora mozzafiato- a comunicare l'impressione di un cartone animato interattivo.
Opere come
Kawarazaki-ke no Ichizoku 2, CHAOS; HEAD, Ayakashi e
Kizuato sono forse tecnicamente meno elaborati di Julia, ma cento volte più coinvolgenti - e sconvolgenti.
In conclusione,
Julia: Innocent Eyes è un gioco davvero molto blando.
Oh, e non aspettatevi chissà quali risvolti di introspezione psicologica e/o sociologica come nel fumetto!