La casa 3 non è proprio da buttare.
La regia di Lenzi è professionale e gli attori sono adeguati. Il guaio è che la storia è veramente troppo scontata e prevedibile, e finisce con lo smorzare qualsiasi tensione dato che tutti i 'colpi di scena' sono telefonatissimi.
La casa 4 è un caso a parte.
Pur non avendo particolari meriti, dato che regia, recitazione, storia e budget sono nella media (anzi, un gradino sotto, soprattutto il budget: la casa è spacciata per 'antica', ma anche un cieco si accorge benissimo che si tratta di un'abitazione moderna!!!), è una specie di
cult naturale.
Come si può resistere a un film che ha come interpreti il manzone inespressivo David 'Supercar' Hasselhoff e la mitica Linda Blair nella parte della pseudo-posseduta?
Non si può! Non si deve!
Poi la scena della tipa con le labbra cucite arrostita nel camino è uno spasso.
La casa 5 è noioso forte.
In pratica, più che un film sulle 'case maledette', è una specie di tardissimo epigono del filone esorcistico. Purtroppo il grado di suspense è pari a zero, e mancano anche i risvolti
sleaze che rendevano divertenti film tipo
L'anticristo o
Malabimba.
La casa 6 non esiste.
Probabilmente il titolo fu depositato pesso la Siae, ma i detentori del 'marchio' fecero fallimento prima di realizzare l'opera.
La casa 7 (che in homevideo è uscito come
La casa III, coi numeri romani) è un film americano e non c'entra niente con i titoli sopracitati, di matrice soprattutto italiana.
Comunque, è più noioso di un documentario sulle abitudini sessuali della clorofilla.
Peccato manchi
la casa 8.
Poteva venirne fuori un bel casotto.