Cravenroad7

Leggendo i commenti mi chiedevo cosa mai avesse combinato di tanto grave Di Gregorio.....leggendo l'albo quasi non ci credevo....male male male!!

Ogni volta che mi accingo a leggere una storia scritta da Di Gregorio parto con un dubbio megagalattico: Riuscirà a deludermi o direttamente a farmi incavolare?. In questo caso è riuscito a produrre dentro di me il punto numero due della domanda. Questa storia poteva anche avermi un po' deliziato con questo alone di mistero e magia di cui pregna nelle prime pagine (e qui concordo con IMP quando dice che, sebbene l'idea sia presa da the prestige, il soggetto se ne discosta quasi immendiatamente). Ma questo dannato finale è davvero imbarazzante. Oltre ai punti sottolineati da rimatt, viene da chiedersi : Celoni resta una garanzia.

Ho votato "buono".
Rispetto a tante brutte storie degli ultimi anni questa non mi è sembrata per niente male.
Celoni grande come sempre!!!!

applauso per MisterRaven!
buahahaha, direi che la tua recensione per immagini rispecchia perfettamente anche il mio punto di vista sulla storia del mese.
belli i disegni di Celoni, ma purtroppo non bastano a raggiungere la sufficienza!!!

Dal mio punto di vista l'albo è sufficiente (e non assurdo come al solito). Per questo motivo è uno dei migliori albi di Di Gregorio dell'anno (ed in generale di Di Gregorio).
A parte una non ci sono incogruenze enormi. Il finale poteva essere migliore.



SOGGETTO 6
SCENEGGIATURA 6
DISEGNI 6,5

Di Gregorio purtroppo anche questa volta non ce la fa.
Si impegna, la sua sceneggiatura è ficcante, interessa, l'atmosfera è quella giusta (grazie ad un fantastico Celoni), i dialoghi scorrono che è un piacere, sembra che possa funzionare...
Ma il soggetto è assolutamente così povero da dare fastidio, pieno di incongruenze (già  segnalate) e soprattutto senza un minimo di tensione...
Che peccato.
Voto 6. (ma sarebbe un 5,5)

approfitto di questa affermazione per dire qualcosa su cui ho sorvolato precedentemente:
i dialoghi. beh, la sequenza in cui silvina si accorge di quanto sia tardi e fugge da dylan è da encefalogramma piatto. va bene dylan è deluso perché se ne va, ma a me è sembrato un bambinetto afasico... tanto d'occhi, frasi terribilmente infantili e poi... le corre dietro
io mi sono immaginata di vivere realmente la situazione, se qualcuno mi dicesse "oh com'è tardi devo andarmene di corsa!" magari balbetto qualcosa tipo "mi dispiace avrei voluto stare ancora un po' con te", ma credo proprio che non mi metterei a corrergli dietro, è una reazione totalmente spropositata .

perché te sei donna, e dylan è uomo

Se devo dire la verità , a me i dialoghi sono sembrati piuttosto imbarazzanti.
Vuoti, inutili, con un Dylan che cerca sempre di fare il simpatico, in ogni singola situazione. I personaggi coinvolti sembrano sempre muoversi nel pantanto, parlano parlano ma non arrivano mai da nessuna parte.

Non si stanno "dicendo" niente, in realtà.
Sembrano chiacchiere fatte giusto per ammazzare il tempo.

Opinione personale, chiaro.

Alla fine dopo lungo ed intenso ponderare ho avotato accettabile!

mi trovo d'accordo su diversi motivi di critica, tuttavia quando l'argomento è l'illusionismo si fa presto a passare dal ridicolo allo stupefacente, in fondo la storia considerato tutto non scade mai troppo in basso ed i disegni salvano il voto complessivo . . . ma forse questo è il target a cui ci dobbiamo abituare. . . w l'aurea mediocritas! a me gli occhi

Ok, sono d'accordo su questo. Ma credo che il tutto sia sviluppato in maniera piuttosto oscura e della serie"tò ti butto una spiegazione così sei contento".

ohh.... amo quando qualcuno esprime meglio di me la mia stessa sensazione!
il "simpatico" forzato è proprio quello che avverto a pelle, ecco.

e...Imp... sono una donna ma ti assicuro che se ci fosse da correre dietro a qualcuno lo faccio!
dylan in quella sequenza fa proprio la figura del cretino sfigato che non ha mai visto una donna in vita sua...

Ecco, appunto..... parla per te.

Storia senza particolare slancio e nemmeno particolarmente originale per via del tema di fondo, abusatissimo, del "ritorno". E non dico altro per non perdermi in spoiler. Di buono però c'è un Dylan secondo me in linea col Dylan originale sclaviano: dolente, romantico e in ultimo "perdente". Non vedo questo continuo voler fare il piacione o il simpatico denunciato in certi post precedenti. Ed anche se fosse così, sarebbe un Dylan prima maniera: un filo vanesio, un irresistibile dongiovanni (che sa di esserlo ed approfitta del proprio talento rimorchiatore doc).
I disegni sono il valore aggiunto della storia. Un Celoni, però, meno celoniano del solito, ovvero con uno stile più piacevolmente "imbastardito" da tante influenze esterne, cambi di registro...sembra di vedere Celoni, Stano, Mari, Coppola e a volte anche Freghieri...stile molto variegato. Ciò che rimane Celoniano per me è la sempre magnifica resa delle espressioni e della dinamicità dei gesti e dei movimenti.
Un albo transitorio, dall'anima genuinamente dylaniata ma con poco (tele)trasporto.