Cravenroad7

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# Gigante 19
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 Oggetto del messaggio: # Gigante 19
MessaggioInviato: gio nov 04, 2010 9:10 pm 
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Iscritto il: sab ott 02, 2004 7:32 pm
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Località: Napoli
La tigre ricomincia a sognare, uno scatto...in un'altra dimensione, un terribile senso di colpa e le ultime parole di Dylan Dog!

Immagine


Dylan Dog Gigante n. 19, annuale

Copertina: Angelo Stano

Belve di città 
Soggetto e Sceneggiatura: Luigi Mignacco
Disegni: Luigi Piccatto

Seline, la ragazza che Dylan ha salvato dagli incubi della tigre, ritorna a Londra per indagare su dei loschi traffici d'armi. Fatalmente, ricomincia in città  una nuova serie di delitti che la polizia attribuisce a una belva feroce e su cui Dylan Dog dovrà investigare, con il rischio di giungere a verità  che non avrebbe mai voluto conoscere...

Autoscatto
Soggetto e Sceneggiatura: Giancarlo Marzano
Disegni: Piero Dall'Agnol

Una semplice sessione di foto in una, apparentemente, comune cabina fotografica, trasporta l’Indagatore dell’Incubo in una seconda Londra dove nulla è come sembra e da cui fuggire è impossibile.

Il penitente
Soggetto e Sceneggiatura: Pasquale Ruju
Disegni: Giovanni Freghieri

Un uomo si manifesta negli incubi di Dylan, accusandolo di una misteriosa colpa e sottoponendolo a terribili torture che lasciano ferite anche quando il Nostro si risveglia. Per salvarsi da questa persecuzione, che ha già  condotto altri alla pazzia e alla morte, l’Old Boy dovrà scoprire ciò di cui è accusato.

La confessione
Soggetto e Sceneggiatura: Giovanni Gualdoni
Disegni: Daniela Vetro

[i]Cosa è accaduto di tanto orribile all’inquilino di Craven Road per costringerlo a puntarsi una pistola alla tempia e farla finita? E' ciò che si scoprirà leggendo le sue ultime parole, affidate a una lettera d’addio che l'Indagatore dell'Incubo sta terminando di scrivere prima di togliersi la vita...

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Per rendere il topic delle ultime uscite più consultabile da chi volesse avere pareri in anteprima, tutti i commenti relativi all'attesa dell'albo, fatti prima di avere comprato e letto l'albo, andranno spostati nei topic dell'area ANTICIPAZIONI in modo che, almeno le prime pagine, siano una serie abbastanza pulita di commenti.

Se qualcuno continua a postare qua non è grave, ma sappia che dopo qualche tempo i suoi post saranno spostati senza preavviso.


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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 19
MessaggioInviato: ven nov 05, 2010 6:47 pm 
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Iscritto il: gio set 21, 2006 12:50 pm
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Località: Vageno
La storia di Ruju non è affatto male, il resto non brilla, ma proprio per niente. Inferiore al gigante dell'anno scorso.

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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 19
MessaggioInviato: ven nov 05, 2010 7:28 pm 
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Iscritto il: dom ott 29, 2006 4:00 am
Messaggi: 829
La prima storia è largamente insufficiente. :cry:
Le altre hanno maggiori o minori manchevolezze, ma nel complesso si mantengono sulla linea di galleggiamento.

seguono
S
P
O
I
L
E
R

Belve di città

Un Mignacco ben lontano dai tempi migliori ci propina questo inutile sequel che evidenzia tutti i suoi tipici difetti attuali: indeterminatezza, ripetitività nelle situazioni, carenza di qualità narrative.

La storia è in pratica divisa in due parti.
Nella prima si ammucchiano confusamente situazioni (delitti + sogni) che vorrebbero far montare la tensione. Nella seconda si dipana il mistero (per modo di dire, perché i "cattivi" sono palesi fin dall'inizio).
Il risultato è decisamente fiacco. Nella prima parte sia i delitti che i sogni sono inscenati senza alcuna fantasia: i delitti non vanno oltre un "zak zak" facile facile e i sogni sono l'epitome della banalità .
La seconda non fa che mettere in scena situazioni inverosimili. Come è venuta in mente ai cattivi l'idea di screditare Dylan e Seline con un filmato FALSO?!?! Il piano riesce solo perché PER PURO CASO Dylan non avverte Bloch (ma i cattivi non potevano esserne certi, anzi il fatto che Dylan abbia per amico un ispettore avrebbe dovuto dissuaderli fin dall'inizio dall'inscenare una patacca così facilmente smascherabile). Bloch avrebbe detto subito a Dylan che i delitti sono stati commessi usando lame e che quindi il filmato era falso; bastava che l'ispettore accennasse alla cosa, anche senza bisogno che Dylan gli parlasse del filmato, e tutto il piano crollava.
Poi, perché uccidere Seline quando questa era già  screditata?!?!?! Ammazzarla dopo il processo serve solo a far sospettare che forse una congiura esisteva davvero. Tanto valeva ammazzarla subito simulando un incidente, quando era lontano dai riflettori, invece di montare l'inutile video-patacca.
Il finale col classico deus ex machina a risolvere la situazione è l'ultimo chiodo nella bara. Dylan, al solito, anche se si porta dietro la pistola non spara nemmeno a salve.

A parte questo, il tema dei capitalisti cattivi che ammazzano a dritta e a manca è risaputo e noioso. Non se ne può più di storie su capitalisti che fanno il male solo "perché sì", perché costituzionalmente cattivi, senza neanche provare ad analizzare SERIAMENTE le ragioni della loro cattiveria!!!!

Piccatto tira via che è un piacere! :( Nela vignetta in cui è a letto con Seline, Dylan sembra una marionetta senza fili!!!



Autoscatto

Marzano crea una specie di episodio di 'Ai confini della realtà' in tono minore.
La prima parte, anzichè cercare la suspense, è tenuta su un registro dimesso e sottotono. Forse l'autore puntava al realismo, ma così ne fa le spese la suspense. Comunque una certa atmosfera c'è, anche per merito dei disegni di Dall'Agnol.

Finale con classico spiegone "uccisore di palle" che razionalizza (e banalizza) il tutto.



Il penitente

Un Ruju più controllato e meno frettoloso del solito realizza una storia buona e apprezzabile, con svolte narrative abbastanza imprevedibili.

Sfortunatamente il soggetto è insufficiente per reggere la lunghezza di 90 pagine. Si poteva svolgere in 50 o meno. Così la tensione viene annacquata da lungaggini piuttosto monotone, tipo le troppe pagine dedicate alla persecuzione di Dylan da parte di Mattie (ne bastava una, che diamine!)
Più condensata la storia poteva essere da 7,5 o da 8. Così è da 6,5.



La confessione

Giallo stinto danneggiato dal fatto che il "mistero" non è esattamente impenetrabile.
Insomma, ci sono solo 2 personaggi e l'avvocato non poteva essere colpevole (sarebbe stato DAVVERO troppo facile!!!!).
Nel finale Gualdoni cerca di risollevare la storiella buttandola sul patetico/melodrammatico. Naturalmente non ci riesce



Voto complessivo: 6 meno meno.

Senza la prima storia l'insieme avrebbe potuto essere un 6,5 o un 6 pieno.

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Ti mostrerò la paura in una manciata di pixel...


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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 19
MessaggioInviato: ven nov 05, 2010 7:36 pm 
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Iscritto il: ven feb 23, 2007 2:58 pm
Messaggi: 5368
Località: Inland Empire
Quanto è lunga quella di Dall'Agnol? E come sono i disegni della Vetro? Suuuu, qualche riga in più :o

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Charades, pop skill
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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 19
MessaggioInviato: ven nov 05, 2010 7:42 pm 
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Iscritto il: lun nov 21, 2005 1:08 pm
Messaggi: 8737
Località: Eternia
Copertina: Angelo Stano
non mi è proprio piaciuta.


Belve di città
Soggetto e Sceneggiatura: Luigi Mignacco
Disegni: Luigi Piccatto
storia piuttosto inutile ma alla fine si lascia leggere. mignacco spesso ci regala un dylan vecchio stampo e questo è solo un bene.
tranne le primissime tavole introduttive che non fanno altro che illudere, dopo è il solito piccatto, prendere o lasciare...leggere le sue storie mi irrita non poco, sto pensando di fare come con martin mystere e torti, comprare e archiviare.

Autoscatto
Soggetto e Sceneggiatura: Giancarlo Marzano
Disegni: Piero Dall’Agnol
storia piacevole anche se i dialoghi non mi sono proprio piaciuti. per fare solo un esmpio una frase come "di solito non faccio queste cose..." l'avrei proprio evitata.
solito dall'agnol nuovo stile con vignette magistrali alternate ad altre pessime e confuse al limite della leggibilità.

Il penitente
Soggetto e Sceneggiatura: Pasquale Ruju
Disegni: Giovanni Freghieri
la migliore. ruju ci regala una storia sufficientemente avvincente con un groucho in forma smagliante. non capisco perché non sia stata pubblicata sulla serie regolare. unico appunto, ci sono già  state tante storie con assassino vestito sempre con il solito impermeabile e cappello. capisco che si vuole nascondere l'identità, ma inventarsi qualcosa di diverso sarebbe meglio.
freghieri dono una prova buona con qualche picco di eccellenza.

La confessione
Soggetto e Sceneggiatura: Giovanni Gualdoni
Disegni: Daniela Vetro
questa storia di gualdoni è come le montagne russe...e non perché ci si diverte a leggerla. è un alternarsi di parti riuscite ad altre pessime.
non si fa in tempo a gioire perché l'autore evolve la trama in un senso che subito dopo ecco un'altra mazzata in negativo e sei li a chiederti del perché.
peccato che la corsa finisca proprio con un tonfo verso il basso e lo schianto e proprio definitivo visto che sono finite le rotaie. per vedere se ci saranno morti o feriti attendo i commenti degli altri.
l'esordio ai pennelli della gentil donzella vetro non mi ha proprio convinto. tratto piuttosto anonimo e non completamente maturo.

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Here Lies Our Beloved Skeletor
Born 21 November 2005
Left us 23 June 2021
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Resurrected on an unspecified day in June 2023


Ultima modifica di skeletor il dom nov 07, 2010 1:55 pm, modificato 3 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 19
MessaggioInviato: ven nov 05, 2010 10:47 pm 
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Iscritto il: ven nov 28, 2008 6:30 pm
Messaggi: 8883
Località: Chieti
Letta "Belve di citta".

POSSIBILI SPOILER

Il soggetto l' ho trovato deboluccio e poco originale (i soliti cattivoni che vendono armi di distruzione di massa e le testano su poveracci) e fra l' altro per molti versi mi ha ricordato "Feste di sangue".
Lo sviluppo è organizzato con mestiere, a parte le falle evidenziate da Cyber (comunque a mio parere non così gravi) e il finale tirato via in modo veramente troppo facile.
La lettura è scorrevole, non direi noiosa, ma comunque priva di punti brillanti o particolarmente interessanti.
Piccatto mi è piaciuto, apprezzo l' attuale stadio evolutivo del suo tratto (e poi Seline è bona forte); inoltre le tavole mi sono sembrate sufficientemente dettagliate e mi è piaciuto il taglio di alcune inquadrature.

Soggetto: 5,5
Sceneggiatura: 6+
Disegni: 8

_________________
"Non è morto ciò che in eterno può attendere, e col volgere di strani eoni anche la morte può morire."


Ultima modifica di Nyarlathotep il sab nov 06, 2010 3:14 am, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 19
MessaggioInviato: ven nov 05, 2010 11:28 pm 
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Iscritto il: ven apr 30, 2010 12:33 pm
Messaggi: 192
Finito di leggere pochi minuti fa , commento a caldo

mettiamoci anche POSSIBILI SPOILER

Allora, Belve di citta'

Anche a me ha ricordato feste di sangue, sinceramente mi aspettavo di peggio , pur non essendo un capolavoro regge bene , bella l'idea dell'inibizione dell'istinto di sopravvivenza , anzi una cosa del genere avrebbe meritato un bell'albo a parte in cui tutti muoiono perché incapaci di difendersi da un qualunque tipo di pericolo, ma vabbè...spero lo riprendano , magari mostrando anche un po' di splatter. Il ritorno della tigre non mi è dispiaciuto, insomma, anche se sarebbe stato bello che Piccatto avesse , solo per questa storia , effettuato un ritorno allo stile adottato per il primo episodio , creando un bell'effetto nostalgia... Sul tema delle multinazionali senza scrupoli che dire...ormai sta' diventando davvero un filone un po' abusato...fa calare la suspence e rende il tutto meno interessante, non voglio intrattenermi su pecche di coerenza relative alla trama, limitandomi a dare la sufficienza alla leggera lettura di una storia che non credo avesse pretese maggiori.

Seconda storia, "Autoscatto"

Non ne capisco nulla di stile di diegno, quindi non so dire la mia sul nuovo Dall'Agnol...sinceramente leggerei dyd anche se fosse disegnato come un cerchio con delle mazzarelle sotto che ne tracciano il corpo, quindi devo dire che non provo nessun particolare fastidio , anche se ammetto che preferivo il vecchio stile , tipo "il buio" o "goblin". Ho parlato prima dei disegni perché sulla storia non c'è molto da dire, non l' ho trovata ne' horror , ne' poetica , una citta' vuota non è ormai nulla di particolare , sa un po' di gia' letto e la presenza femminile qui è davvero inutile , sarebbe stato carino vederci chiunque al posto della ragazza , giusto per dare un minimo di originalita' alla cosa. Il muro mi ha ricordato il Truman Show , lo spiegone effettivamente "Abboffa un po'..." nel senso di annoia ,troppo lungo ,in proporzione alla storia... in ogni caso una storia senza Groucho fa venir meno la componente fondamentale dell'ironia che nella serie , per me , dovrebbe sempre essere presente , almeno in minima parte. Quindi...un po' sotto la sufficienza, anche se nulla di disastroso.

Terza storia: Il penitente
Bella. E' facile indicarla come la migliore del gigante di quest'anno. Sorvolando un po' sul comportamento di dylan che lascia la fanciulla "in prigionia" , cosa che realisticamente appare contrastare con i principi del Nostro, tutto il resto è davvero ben fatto. Oddio, anche il proposito di Dylan di farsi poi giustizia da solo è un po' stonato... pero' tutto questo non basta a farmi calare il voto , questa storia mi è piaciuta e soprattutto è stata l'unica per la quale avevo davvero la voglia di vedere come andasse a finire . Buona l'idea di Dylan vittima di "stalking" , anche essa poteva essere utilizzata meglio, un po' superflua la scena del bar con la cameriera che subito ci fa il pensierino , la storia per alcuni versi mi ha un po' fatto pensare a nightmare (cosa positiva) anche se la citazione non era affatto palese.
Se stai leggendo queste righe, Bene cos' , :r: E' la strada giusta: originalita' e allo stesso tempo rimandi non marcati a "classici" del genere . :wink:


Quarta storia: La confessione
COn una disegnatrice nuova vien subito da dire qualcosa sui disegni, anche qui non posso dire altro che "non c'è male" , dato che non sono un'esperto. Riguardo alla storia , un po' sotto la sufficienza. Le storie brevi o sono cose simpatiche che divertono, (tipo "blatte") o sono cose poetiche in cui non c'è bisogno di dilungarsi troppo ("margherite") o sono come quella storia di cui ora non ricordo il nome con il film su dylan che poi lui entra tutto incazzato sul set e dice "no non mi rappresentate così che io non sono così" :( ...oppure sono gialli come questa. In realta' non è proprio un giallo, come gia' detto , l'idea del virus del mostro della gelosia era potenzialmente bella , se si fosse evoluta.... invece c'è stato questo rimando alla realta' tanto brusco quanto stonato... siamo su dylan e si puo' osare un finale con lui che viene infettato, invece di andare sul sicuro chiudendo la storia con un espediente che gia' ricorda ad esempio "il tagliagole" (ma potrei citarne altri)
Belle comunque le citazioni sul grande Bardo (io ne avrei messe di piu')

FINE POSSIBILI SPOILER

Commento generale: Ancora una volta una pubblicazione senza infamia ne' lode.
Lo rileggero' ogni tanto, ma per adesso restera' per un po' sepolto nella collezione.

ciaociao :)

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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 19
MessaggioInviato: sab nov 06, 2010 12:21 pm 
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Iscritto il: gio ago 12, 2010 4:20 pm
Messaggi: 236
Ho votato accettabile:
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L'albo è fortemente danneggiato dalle prime due storie.
Belve di città: alla storia è ispirata anche la pessima copertina di Stano, uno che era in crescita continua da anni. Capitalisti assasini e barboni buoni e solidali? Tema inflazionato. Quella del virus non era nemmeno brutta come idea... ma trattata così proprio no. Seline, tigerwoman (fra l'altro la cugina della dc catwoman si chiama Selina), si comporta alla cazzo di cane. C'è una pagina in cui stende 3 balordi a calci con tanto di frase ad effetto per ogni colpo e la pagina dopo dice qlcs del tipo "Dylan mantienimi ho la gambe molli, ho paura". Oppure in una vignetta prende il povero dyd a schiaffi, in quella dopo gli sorride, in quella ancora dopo gli sbatte la porta in faccia. Sinceramente a me Piccatto non piace, delle volte mi sembra approssimativo (ci sono delle vignette in cui Dylan è stato disegnato snz bocca!!!) e alcune facce sono altamente improbabili, però ci sono alcune scene ben disegnate come qll dell'omicidio in parallelo al bacio della pantera. Il voto della storia è 4,5.
Autoscatto: Altro polpettone con poco senso, troppi spiegoni. Quello che più m ha fatto ridere è Dylan che si rende conto praticamente subito di trovarsi in un'altra dimensione ma ci pensa solo alla fine a riutilizzare la macchina delle fotografie, e per giustificare la sua trovata "geniale" dice che è il quinto senso e mezzo... anche per questa 4,5.
Il penitente: Freghieri è al massimo, è da 10, dalle prime pagine in cui Dylan affoga a quelle in cui si incontra col demone col cappotto. L'idea dell'incubo che t fa del male anche nella realtà è ovviamente ispirata a nightmare, ma c'è il merito di ruju di averlo proposto in una salsa un po' diversa. Mi è piaciuto come si è evoluta la vicenda, i dialoghi li ho trovati convincenti, ma soprattutto mi è piaciuto dylan che si comporta in maniera diversa dal solito. Il rimorso lo spinge a prendere decisioni non proprio da dyd, lo porta a caricare la pistola; finalmente non c'è il solito Dylan= San Francesco-Super Buono-Non ho mai un dubbio che mi attraversa. Voto complessivo 7,5
La confessione: l'esordio della vetro non è male, si prospetta un buon margine di miglioramento, l'accoglerei a braccia aperte sulla regolare. 24 pagine che sinceramente non annoiano, per quel che riguarda il ritmo, questa se confrontata con autoscatto è un vero bolide. Quella del virus della gelosia, sarebbe stata carina, ma il ritorno al reale nemmeno mi è dispiaciuto. Ancora una volta DyD si comporta in maniera non proprio Sanfranceschiana, ama la ragazza ma cmq avvisa la polizia. Il voto, soprattutto per incoraggiare la Vetro, è 7.

FINE SPOILER

Alla prossima, Buona giornata.


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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 19
MessaggioInviato: sab nov 06, 2010 12:26 pm 
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Il Gigante inizia male: Belve di città è la storia peggiore del lotto, ed è una di quelle che fanno rimpiangere quel che sarebbero potute essere. Se si riescisse a chiudere un occhio su alcune svolte non esattamente indovinate (ben evidenziate da Cyber Dylan), ci si troverebbe di fronte a del buon materiale, perfino dylaniato. Il finale, per dire:

S
P
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crudele e soprannaturale, nonché splatteroso. Però del simile materiale si sarebbe dovuto sviluppare molto meglio: qui c'è una sceneggiatura piatta e poco ispirata che smorza puntualmente i sussulti e le emozioni, rendendo dimenticabile il tutto. Peccato. I disegni sono realizzati dal solito Piccatto degli ultimi tempi, veloce e schizzato. Com'era prevedibile, il grande formato gli rende un cattivo servizio, evidenziando le molte imprecisioni. Continuo a pensare che Piccatto sia un grande artista, ma finché tira via in questa maniera fa di tutto per nasconderlo (riuscendoci bene).

Autoscatto: buona storiella, forse troppo densa per le 24 pagine (l'ideale sarebbero state 32) ma ben costruita e gradevole. Sempre vigoroso ed evocativo il tratto di Dall'Agnol, che in grande formato rende al meglio. Un piacevole intermezzo.

Il penitente: un Ruju atipico e abbastanza lontano dai suoi consueti territori e una storia che in più di un momento sorprende per la sua cattiveria (più potenziale che reale, ma è già  qualcosa). Peccato che la sceneggiatura sia alquanto stiracchiata e a tratti ripetitiva: l'efficacia della prima parte si perde nella seconda, ma per fortuna si recupera nel finale. Vista la tematica particolare, buona l'idea di inserire Il penitente in un albo fuori serie (non che pubblicarla sul mensile sarebbe stato un male, ovviamente): se non altro, il lettore può avere l'impressione che le storie per il Gigante vengano scelte con un criterio e non a casaccio. Freghieri fa un buon lavoro e non patisce troppo l'ingrandimento delle tavole. A conti fatti, la storia è la vera sorpresa di questo Gigante (ma non la migliore).

La confessione. Per la terza volta consecutiva, Gualdoni sviluppa una storia breve partendo dalla stessa idea di fondo (ovvero quella di rendere protagonista un Dylan alternativo, visto dagli occhi di un altro personaggio). E per la terza volta consecutiva fa centro: questo racconto è IMO il punto più alto del Gigante. La storia ha atmosfera, è intensa, perfino toccante, e dimostra - più che altro conferma - che Gualdoni è un autore sensibile, attento e dotato, che può fare molto bene a Dylan. Buoni e dettagliati disegni dell'esordiente Vetro, che pure non brilla di personalità  e caratterizza Dylan in modo corretto ma un pochetto anonimo. Ma bisogna pensare che si tratta di un esordio, ed è comprensibile che l'autrice non abbia voluto strafare: ci sarà  tempo in futuro - sempre se la collaborazione con Dylan continuerà, cosa che mi auguro - per definire meglio stile e personaggi.

Riassumendo: la prima storia è dimenticabile, ma il resto si lascia leggere. Che ci si possa accontentare?

_________________
È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 19
MessaggioInviato: sab nov 06, 2010 1:48 pm 
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Iscritto il: ven giu 27, 2003 10:00 pm
Messaggi: 3868
per ora ho letto solo
la confessione
esordio ai disegni , direi buoni rispettato il volto originale di Dylan ovvero quello che mi piace di piu' ,simile a quello di Villa di Ambrosini di Carnevale Rinaldi , e non da boyfriend tipo Freghieri e Brindisi ,ma a parte questo la storia mi è piaciuta davvero tanto , nella sua velocità e dirompenza gli do' un capolavoro ,veramente una storia che mi è piaciuta porta Dylan Dog alle sue origini di personaggio dannato e dannabile
voto 10


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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 19
MessaggioInviato: sab nov 06, 2010 7:53 pm 
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Iscritto il: sab giu 19, 2010 5:51 pm
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pur condividendo in generale quanto ha detto rimatt, non riesco a non definire mediocre questo gigante. La prima storia ci fa riscoprire come se ce ne fosse ancora bisogno quanto possa essere scialbo e inutile un sequel e dico a chiare lettere che io non sono contro i sequel a priori. La terza storia sicuramente è un gradino sopra ma penso che sia gradita più per la media non certo esaltante di Ruju che per il valore dei testi, attestatisi su una magra sufficienza Imo. Ruju e Mignacco si equivalgono più o meno nel percorso: entrambi avevano in mano qualche carta da giocare ma la giocano uno in maniera peggiore dell'altro. Le due storie brevi sono particolarmente scialbe dal punto di vista del soggetto, sicuramente Gualdoni guadagna qualche punto per via di una maggiore ricerca o sforzo di atmosfera. Insomma, se non è un Gigante mediocre questo... i disegni non regalano d'altro canto particolari sussulti. Dei tre leoni solo Dall'Agnol dimostra di avere qualcosa da dire, Piccatto cerca di imitarlo ma con risultati che mettono tenerezza, Freghieri si regge ormai solo sulle proverbiali sfumature che da sole possono risollevare un episodio (vedi tra gli ultimi colpi di coda "Il santuario" o "Il cammino della vita"). L'ospite, l'effetto sorpresa o l'effetto rivelazione che dir si voglia non c'è stato: Vetro non mi è piaciuta proprio per niente, genere di disegnatrice di cui non si sentiva la mancanza Imo. Di potenzialità per il futuro non vedo, sinceramente. Quindi in conclusione voto MEDIOCRE. La cover a me non fa schifo.

nel dettaglio
Belve di città 4,5
Autoscatto 5
Il penitente 6
La confessione 6


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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 19
MessaggioInviato: dom nov 07, 2010 1:40 pm 
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Iscritto il: ven nov 28, 2008 6:30 pm
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Lette anche "Autoscatto" e "La confessione".

POSSIBILI SPOILER

Marzano non spreca un soggetto importante per questa storia breve, ma fornisce una prova comunque più che accettabile.
La rappresentazione del mondo parallelo deserto e "bidimensionale" è molto efficace e secondo me è la cosa più interessante, tanto che il resto è quasi un pretesto per rappresentare questo scenario visionario; ciononostante ho apprezzato anche la costruzione della storia.
Un pò meno riusciti sono alcuni spunti di sceneggiatura, come le gag con Sheila che sospetta Dylan di essere un ladro (bò, mi sembrano un pò abbozzate e fuori luogo).
Dall' Agnol come sempre, per dirla alla Ivano, è "strano" nella scelta delle soluzioni grafiche. Certe volte questa stranezza fa sembrare i disegni quasi infantili (ma venati di un che di malsano, in my opinion), altre volte serve a plasmare intuizioni genialmente evocative.
In entrambi i casi mi piace.

Soggetto: 6+
Sceneggiatura: 6+
Disegni: 8+

Gualdoni offre la consueta prova positiva; forse stavolta risulta leggermente sottotono rispetto ad altre occasioni, ma come sempre parte da un soggetto "ad impatto" con cui tenta di "sconvolgere" il lettore mediante un repentino cambio di prospettiva, e come sempre il risultato può essere più o meno riuscito ma non lascia indifferenti.
Ciò che mi è piaciuto meno sono i dialoghi e i personaggi un pò troppo anonimi, eppure Danielle offriva senz' altro la possibilità di una maggiore caratterizzazione.
L' esordio di Daniela Vetro è positivo, ma non al fulmicotone: l' espresività  c' è ma, da non esperto di tecnica, mi pare che ci siano anche importanti margini di miglioramento.

Soggetto: 7-
Sceneggiatura: 6
Disegni: 7-

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"Non è morto ciò che in eterno può attendere, e col volgere di strani eoni anche la morte può morire."


Ultima modifica di Nyarlathotep il mar nov 09, 2010 12:24 am, modificato 2 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 19
MessaggioInviato: dom nov 07, 2010 8:21 pm 
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Nyarlathotep ha scritto:
Ciò che mi è piaciuto meno sono i dialoghi e i personaggi un pò troppo anonimi, eppure Danielle offriva senz' altro la possibilità di una maggiore caratterizzazione.


S
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Tieni però presente che la Danielle che noi conosciamo è una finta Danielle, ovvero una Danielle "alternativa" raccontata dalla Danielle "autentica". Danielle si vuole far passare per vittima, e quindi si descrive come una donna abbastanza insignificante e del tutto incolpevole di quel che le accade intorno.

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 19
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Possibili spoiler

Autoscatto

L'incipit non è malvagio, ma sfocia in un finale che ne annulla COMPLETAMENTE il fascino. Quindi, se guardata a posteriori, la storia è pessima tout-court: davvero un soggetto come questo era degno di essere raccontato? Ardua questione. Per non parlare della solita, patetica entrata in scena dell'ennesimo mister Nessuno, ormai usuale banalizzazione del topos sclaviano. Era un sfigato, poverino, tutti a casa un po' malinconici, fine. Buoni se non ottimi disegni di Dall'Agnol.

Sogg/Scenegg. 4
Disegni 7,5

Il penitente

Suggestiva la storia di Ruju, di gran lunga la migliore del Gigante. Soggetto non proprio innovativo ma nemmeno da buttare, dialoghi coerenti quanto basta e una certa disillusione che non guasta mai. Da me apprezzato il modo in cui Ruju ha mantenuto la storia lineare senza cercare la baracconata finale. Ottima la chiusa in sordina. Disegni giusti.

Sogg./Scen. 7
Disegni 7

La confessione

Oddio, ma quale storia si racconta in questo albo? Non ho capito davvero dove Gualdoni volesse andare a parare. Niente di illeggibile, per carità , ma molto di telefonato e pastrocchiato. Che l'avvocato fosse un mezzo villain lo si era capito dalla prima vignetta (anche solo lombosianamente), al fatto che Danielle fosse una santarella non ci credeva nessuno. Eppoi, questa si inventa la storia del mostro e... TA-DA! L'avvocato era impossessato dal "mostro della gelosia" :()! Un po' forzatino, no? Eppoi, questa maledizione cosa c'entra? Sbuca così, per far smarrire il lettore due pagine due prima della rivelazione: "tranquillo, la maledizione non c'entra, ma qualche ribaltone ci voleva per arrivare alle 24 pagine!". Mah. Ad ogni buon conto, apprezzabile il modo in cui Gualdoni presenta i propri incipit senza troppi fronzoli. La Vetro non è male, anche se queste tavole soffrono un po' della stampa "Gigante".

Sogg./Scen. 4,5
Disegni 7

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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 19
MessaggioInviato: dom nov 07, 2010 9:22 pm 
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Gigante ampiamente sufficiente, anche se naturalmente non siamo ai livelli dell'anno scorso. Promosse le storie di Ruju (che IMO meritava la serie regolare) e di Gualdoni, mentre nell'Autoscatto di Marzano c'è troppa prolissità nella spiegazione finale e un senso di già  visto. In Belve di città si vedono purtroppo i soliti difetti di Mignacco: la trama come al solito risulta altanelante e alle volte addirittura sconclusionata tanto che mi è sempre venuto il dubbio che Mignacco inizi le sceneggiature senza un'idea precisa di fondo o comunque cambiando continuamente direzione nel corso della stesura. In sostanza, rispetto alla deludentissima storia doppia appena uscita nella serie regolare (opinione mia, perché vedo che a quasi tutti era piaciuta), mi sono divertito a leggere questo dylandogone.

Belve di città:5,5
Autoscatto:6
Il penitente:7,5
La confessione:7,5


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