Cravenroad7

Un bel 7 pieno, per me vale anche di più ma aspetto la seconda parte per dare un voto complessivo. La storia è piacevole e tiene un buon ritmo; speriamo in una seconda parte altrettanto interessante.

Allora...



SOGGETTO:6
SCENEGGIATURA: 7
DISEGNI:8
COPERTINA: 7,5

voterò più tardi, con calma, ma riassumo dicendo che a parte gli ottimi disegni mi aspettavo qualcosa di un po' più originale del solito calderone filmico, in questo caso si mischiano le carte fra

SPOILERONE
Demien 1,2,3 e anche 4 e Rosemary baby. diciamolo non proprio pellicole semisconosciute eh?!

A me La via degli enigmi è sembrato un albo abbastanza insignificante. Neanche brutto, né scritto male, ma tremendamente poco incisivo. Una storia un po' all'acqua di rose (e sì che l'inizio faceva ben sperare), con una struttura da "caccia al tesoro" che sgradevole non è, ma non è né originale né particolarmente dylaniana. Inoltre, l'impressione è che assieme ai personaggi dei Quattro elementi e Il grimorio maledetto si ripeschino anche gli spunti che animavano quegli albi; deja-vu a gogò, quindi, e troppo fantasy per i miei gusti. Riassumendo: un numero che ho trovato poco interessante e in un paio di punti perfino faticoso. Un disastro? No di certo, ma pur sempre un albo mediocre.

Molto buono, in compenso, il lavoro di Bigliardo: i disegni sono precisi, armonici ed espressivi. Dalle anteprime mi pareva che l'autore avesse leggermente "sporcato" il proprio segno, ma evidentemente mi sbagliavo.

A grandi linee condivido il parere di Rimatt e Bertuccia.
Però devo ammettere che dopo Il santuario e Lavori forzati (vuoto pneumatico il primo, pesantezza inenarrabile il secondo), quest'albo perlomeno NON mi ha suscitato la tentazione di buttarlo nello scarico e tirare l'acqua.

seguono possibili
S
P
O
I
L
E
R

De Nardo imbastisce un'opera di puro intrattenimento, un albo senza altro scopo che rilassare il lettore in cerca di svago. Niente di più, ma anche niente di meno. L'albo ha un buon ritmo, buoni dialoghi, buoni comprimari e si legge volentieri, anche se latita parecchio dal punto di vista della suspense.

Il soggetto, a dir la verità , mi è parso più in stile Martin Mystère che Dylan Dog. Ci sono anche gli immancabili saputoni che conoscono tutto, persino la data della fine del mondo (chissà come l'avranno scoperta...) e la magia per accendere la luce, ma non fanno nulla a parte dispensare le loro conoscenze e lasciano all'eroe l'intero compito di sgobbare per salvare capra e cavoli.
C'è pure la spalla-di-turno, in questo caso il prof. Layton, col compito di porgere la battuta a Martin... oops, scusate, a Dylan... in modo da intrecciare dialoghi discretamente vivaci (Java è un'eccellente spalla, ma non parla: con lui Martin non può fare altro che monologhi). Peccato che questo significhi svilare una volta di più il povero Groucho al semplice rango di porta-thè.

Stranamente, anzichè iniziare con la tipa che va da Dylan a esternare i suoi dubbi, e quindi creare un'atmosfera "ambigua" in stile Rosemary's Baby e di conseguenza una giusta dose di apprensione e paura, De Nardo comincia direttamente con lo stregone e il diavolone.
Chissà perché... In questo modo la suspense latita e tutto si riduce a "come farà il nostro eroe a sconfiggere stregone e diavolone?" Trovo che la storia ne avrebbe guadagnato se la sceneggiatura avesse lavorato di più sull'ambiguità e sul dubbio che la tipa magari si era inventato tutto.

Gli enigmi hanno le falle logiche già  evidenziati in altri post, ma in un'opera come questa -puro intrattenimento, ripeto- è inutile soffermarvisi più di tanto. Come è inutile soffermarsi sull'indovinello dell'ultima pagina già  vecchio quando andavo alle elementari!
L'argomento è purtroppo risaputo. Quante storie sul diavolo che vuole incarnarsi sono stati realizzate finora? Non lo so, ma non credo si sentisse la mancanza di un'altra. Comunque, visto il logorio del tema, dalla trama in sè era quasi impossibile aspettarsi vere novità  e tutto dipende dai vari personaggi coinvolti e dalla brillantezza di dialoghi e interazioni. E qui mi pare che il livello sia adeguato.

Nulla di eclatante, ma un 6 glielo do.

la storia non mi è dispiaciuta...votato buono con fiducia per la seconda parte...
ora...qualcuno mi da la soluzione dell'enigma dei sei pesi sulla bilancia???non ci arrivo...

trovata la soluzione....come non detto!

se la tiritera dovesse continuare immutata anche nel secondo direi che "poco incisiva" sia il giusto aggettivo per la storia. Speriamo in una smentita natural durante.

ho votato accettabile, per adesso.

Questo mese mi nascondo dietro Cyber.
Non ho voglia di scendere nei dettagli su questo "prodromo" in cui De Nardo riprende la sua micro-continuity e ci offre un onesto intrattenimento.

Io ho deciso di aspettare il seguito prima di leggerlo così avrಠun quadro d'insieme migliore

Questa prima parte mi è piaciuta abbastanza però aspetto il seguito per dare un giudizio più completo. E' una storia molto scorrevole nonostante la ripetitività di temi evidentemente cari all'autore (magia nera, demoni, indovinelli, giochi, ecc.) tant'è che ci propone un revival di vecchi personaggi e, addirittura, lo stesso disegnatore per mantenere, forse, una continuity più serrata. Non ci sono idee particolarmente esaltanti e sono fin troppo chiari i rimandi filmici (anch'io ho subito pensato a Rosemary's Baby) però la sceneggiatura mi sembra veloce e, in buona parte coinvolgente, nonostante la poca creatività nel costruire i giochi a cui i personaggi sono costretti per proseguire negli step successivi. Per dare un giudizio più completo occorre però avere letto la vicenda nella sua completezza quindi per ora mi fermerei qui.

Io ho votato buono, avevo pensato ad un 6,5 poi arrotondato a 7. Il 7 quindi non è pieno, xkè, allora, l'ho dato?
1) Perché è una lettura accettabile dp tt una serie di schifezze, il santuario in testa.
2) Perché confido nella seconda parte, sperando che non sia anche qst tt enigmi, xkè anche se nella prima nn m sn dispiaciuti, troppi poi guastano
3) Perché ci sono un paio di cose che non m sn dispiaciute: il sacrificio iniziale dv finalemente si rivede una pulzella sgozzata (anzi speravo ce ne fossero altre), il bambino che m incuriosisce (è davvero il male puro?), la madre che ad essere sincero nn me la racconta giusta e groucho in gran forma considerando che in lavori forzati era del tutto assente

Xkè allora nn dare il 7 pieno?
1) Xkè manca completamente di atmosfera dylaniata, troppo fantasy, troppo il mondo si divide in bene e male, o bianco o nero, in cui i "cattivi" sn qst e basta, mancando completamente di spessore. Introspezione zero, cn qst Dylan trainato dentro dagli eventi che sembra il facchino di Winston McCloud, non è qll Dylan che si appassionava ai suoi casi, alle vittime cm ai carnefici.
2) Alcuni piccoli difetti (non parlo di difetti di trama che pur ci sono ma sui quali non mi pronuncio attendendo il secondo volume): sti lupi qnt sn grandi? Il bambino dicono all'inizio che ha praticamente il fisico di un bambino di sei anni, a pag.40 qnd i lupi si inchinano a lui, la loro testa è grande qnd il bambino intero, qnd poi inseguono dylan a pag.77 sono dei normali cani in pratica. Poco naturale il barbone che a pag.17 usa un termine cm assiderato. Ancora la pergamena che McCloud tira fuori a pag 81 così all'improvviso xkè nn l'ha mostrata all'inizio insieme all'altra? Poi già  sa che tornerà utile, cm fa?

Ultima osservazione non è che ogni cosa che mette insieme indovinelli e opere d'arte italiane sia x forza presa dal codice da Vinci (fra l'altro anche qst trae tantissimo da un altro libro di Michael Baigent e Richard Leigh), il quale a mio parere è un pessimo libro.
P.s. Nell' oggetto c'è scritto #288 - La via degli enigmi, corregete (se si può) è 289

Alla fine ho votato per la mediocrità.
Come già  detto in precedenza da altri "troppo o bianco o nero". Anche se è una lettura leggera e piacevole, il soggetto rimane del tutto inadatto a Dylan Dog. Da una storia in due parti mi aspettavo un prodotto di qualità (Non che mi aspettassi qualcosa Aracne e La profezia, che quando li lessi la prima volta mi piacquero molto ma deve pur sempre intrattenere il lettore per due mesi). Poteva essere sviluppato molto meglio, ma ha le sue cose buone, anche se non si tratta di cose originali. E Dylan Dog che "imita" Robert Langdon non mi piace :S

la solita impressione per cui se al posto di Dylan ci fosse Mario Pesci,il mio pescivendolo,non cambierebbe molto.Ottima storia ma con Dylan non c'entra più niente questa collana.Io non lo riconosco più...

Abbastanza scritto bene, un po' copiato qua e là , ma ha dato un buon risultato nell' insieme