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Da un pò di tempo non mi sto soffermando molto a commentare le ultime uscite. Sull'ultima fatica barbatiana però, devo pur sempre dire la mia (senza spoiler alcuno)
Ieri , in preda ad un attacco nostalgico, mi vado a rileggere Dopo mezzanotte e Golconda.
Una magia incalzante, pagina per pagina.Certo lଠstiamo parlando di capolavori che hanno fatto la fortuna della serie (insieme a tanti altri), ma non è per paragonarli a "Il santuario" che ho fatto quella premessa.Sarebbe ingiusto e altamente anacronistico.Ho fatto quella premessa perché la vicinanza tra le due letture mi ha fatto riflettere.Riflettere su quello che finora è stato il punto forte(o se vogliamo innovativo) dell'opera di Paola , ovvero l'umanizzazione esasperata dei personaggi.Far emergere ancor di più i loro lati oscuri.Luci e ombre(sembro Minzolini
).Passioni,dubbi e talvolta incongruenze con quelli che finora erano gli stereotipi dei vari amici/nemici di Dylan Dog. Proprio questa ricerca di nuove sfumature ieri mi ha fatto storcere il naso.E non poco!
Vedere un Lord Wells così introspettivo e misterioso mi ha infastidito.Ma non perché son contrario all'evoluzione di un personaggio , per carità . Solo ad un certo punto rivendico quella leggerezza con cui venivano affrontati i vari caratteri.Mi spiego meglio.Ci siamo abituati a conoscere Wells come un tipo scanzonato , geniale e sempre con la testa tra le nuvole. Un tipo che anche quando ha una parte importante (vedi La casa infestata per fare un esempio) e non una semplice apparizione, mantiene quelle che sono le sue peculiarità e caratteristiche.Muovo una critica di cui forse un giorno mi pentirò ma questo approfondire continuo che si fa dei personaggi e delle situazioni ha cancellato quella leggerezza di cui parlavo prima.Quella magia e quel non sense che ci faceva strabiliare e stupire, ridere e piangere.Ho 27 anni...e ieri rileggendo "Beh , Suzanne , mi piacerebbe star qui a vedere cosa sogna...ma abbiamo tanto altro sonno da seminare nel mondo...e tanti altri sogni" ho avuto un brivido, accompagnato da una lacrima.Era da tanto che non mi succedeva.Tanto di quel tempo che mi sono incazzato come non mai. Perché non posso più riprovare quella stesse emozioni ? Perché non posso sorridere da solo mentre vedo situazioni rocambolesche in cui viene catapultato il nostro eroe?
Sono cresciuto mi dirà qualcuno.Non lo leggi più con lo stesso spirito.Non è vero, gli rispondo!
Sono ancora capace di commuovermi per un bel film,avere la pelle d'oca per un passaggio in un libro , sorridere per una battuta stupida di Groucho.Certo son molto più razionale di una volta ma in quei venti minuti di lettura sono il bambino di sempre.Un bambino che chiede solo un emozione in più...
Aveva ragione Vace quando mi diceva "non leggeremo più frasi come 'Muoviti o violento e uccido anche te' detto ad un uomo da un altro uomo in un albo di Dylan Dog".
Penso che tu capisca a cosa mi riferisco...e avevi ragione!Eccome se avevi ragione!
Lo spunto di Wells ne "Il santuario" era solo per esprimere un rammarico.Un rammarico che va al di là del singolo albo o del modo di impostare le storie della Barbato che rimane pur sempre, insieme a Medda, la mia sceneggiatrice preferita.
Saluti.