Ecco il pezzo di Castelli (credo) su MM n. 266 uscito a maggio di quest'anno.
"...alcuni lettori si sono lamentati del prezzo degli albi di MArtin Mystère in particolare e della Bonelli in generale. A costo di rischiare il pubblico ludibrio, esprimo il mio parere (che non coincide necessariamente con quello dell'Editore): per me tutti gli albi a fumetti italiani costano troppo poco.
L'Italia è ormai l'ultimo Paese del mondo occidentale in cui godiamo ancora di una distribuzione efficientissima e invidiabile:l'edicola.
Più di 37.000 punti vendita che coprono capillarmente il territorio nazionale e garantiscono la presenza di un prodotto anche nei centri più remoti. Come tutte le medaglie anche questa ha il suo rovescio: se si volesse fornire una sola copia a ogni punto vendita, va da sè che ne occorrerebbero oltre 37.000. E' vero che non proprio tutti i punti vendita vengono coperti, ma è vero anche che in edicola devono esserci parecchie copie di ogni pubblicazione; allo stato attuale delle cose e con la migliore volontà non è possibile sapere con precisione matematica dove inviarle e quante inviarne, ma si possono avere solo indicazioni di massima.
Se una pubblicazione vuole essere "popolare" (cioè largamente diffusa) come quelle bonelliane, anche le tirature "minime" devono essere comunque molto alte, e qusto vale sia per le testate che vendono moltissimo - come Tex - sia per testate che vendono molto meno. E qui entra in ballo il discorso sull'ormai nota crisi del fumetto. Non starò a dilungarmi sulle sue cause, perchè sono complesse e non possono essere liquidate con la solita scusa piuttosto semplicistica dei media e della TV: sta di fatto che in tutto il mondo i fumetti vengono molto ma molto meno di quanto lo fossero dieci anni fa. Le vendite di alcune pubblicazioni sono così scese a cifre peraltro sempre invidiabili, ma minori del numero di copie necessarie per una corretta distribuzione. Queste testate devono per forza di cose stampare egualmente la quantità necessaria di esemplari, pur con la certezza che migliaia di essi resteranni invenduti e finiranno al macero: un meccanismo costoso che mette a rischio l'esistenza stessa di una serie.
Potreste chiedervi: allora come fanno a esistere certe pubblicazioni a bassa tiratura distribuite nelle fumetterie e, a volte, anche nelle edicole? La risposta è semplice: o si tratta di pubblicazioni che traducono materiale straniero, solitamente compensato con percentuali sulle vendite, oppure sono albi che hanno un prezzo veramente molto alto, oppure ancora sono realizzati con molta passione da piccolissime Case editrici e, magari, chiudono dopo un paio di numeri. La Bonelli, però, ha scelto di pubblicare (e voi giustamente pretendete che pubblichi) solo materiale originale e inedito, e quindi deve pagare gli autori con un dignitoso compenso professionale; inoltre la nostra Casa editrice ha dovuto rinunciare ad essere un'"azienda famigliare", in quanto produce circa 1500 nuove pagine al mese, cosa che impone una forte (e costosa) struttura redazionale. Non ci sono molte soluzioni: osi chiudono le testate che vendono "poco" e quindi perdono denaro (il che è davvero un peccato, visto che il "poco" consiste comunque in parecchie migliaia di lettori), o si ricalcolano realisticamente i prezzi in base all'attuale situazione, in modo da ottenere "pareggi" anche con vendite non più altissime. Comunque sia, la Bonelli pubblica i fumetti meno costosi di tutto il mondo, ed è facile dimostrarlo. Tex gigante costa in Italia 5 euro; la versione francese, identica nel formato, costa 15 euro; quella norvegese 99 corone, cioè circa 12 euro; un Tex normale (con qualche pagina in più) è venduto in Spagna a ben 4,75 Euro e in Francia (in formato più ridotto) a 3 Euro tondi tondi. La versione americanba di Dylan Dog - che qui costa 2,30 Euro - costa 4,95 dollari, cioè circa 4,10 Euro; quella tedesca 5 Euro. E via dicendo: può essere divertente consultare internet per raffrontare i prezzi. Vi ricordiamo che queste edizioni non pubblicano materiale realizzato appositamente dai rispettivi editori ma traduzioni di fumetti già stampati in Italia, i cui costi di riproduzione sono molto bassi.
Eccolo qui...spero di non aver fatto troppi errori di battitura. Cmq credo sollevi molti spunti su cui riflettere e poi è il punto di vista di una persona all'interno del sistema e penso sia stato abbastanza chiaro.
A voi i commenti ^^
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"I fumetti sono cose per bambini!.."
"Anche la pedofilia"
Leo Ortolani
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