Finito di leggere:
Che magnifica lettura!
Divertente, ma anche sempre sul fil di una lacrima per la dolcezza, la commozione, l'innocenza della scrittura.
La storia è quella di Christopher un ragazzo con la sindrome di Ausberger (una forma di autismo) che comincia ad indagare sulla morte del cane della vicina, infilzato con un forcone. La malattia gli crea essenzialmente una sorta di incapacità di rapportarsi con gli altri, mancanza di empatia, impossibilità di riconoscere le espressioni altrui. E poi piccole manie, idiosincrasie, grande talento per i numeri, curiosità per il mondo, la natura, le stelle...tanto più il ragazzo si allontana dagli altri e si aliena, tanto maggiore è il rapporto che si stabilisce col lettore, alla fine credo sia questo il pregio del libro: rendere molto bene un ragazzo incapace di rapportarsi agli altri permettendo a chei legge di "capirlo", immedesimandovi, colmando quel gap di incomunicabilità che Cristopher non riesce a superare.
Lo stile è assolutamente adatto a rendere credibile il diario di un quindicenne: ripetizioni, frasi e concetti a volte petulanti, sincerità disarmante...
Mi è piaciuto moltissimo, specie nella sua struttura ad alternanza Capitolo di avanzamento della storia/capitolo di riflessione sulla scienza, i numeri, piccoli problemini di logica...una logica e una matematica sempre allacciati all'uomo, alla vita, umanizzata, un sentire giovane tutto intrappolato "di dentro" e che con l'astrazione dei numeri riesce ad esprimersi.
Dal piccolo al grande, da un caso di poco conto ai destini del mondo, sempre candidamente ma anche con arguzia.
Bellissime le figure del papà , veramente molto, molto molto credibile, e di Siobhan, la professoressa di sostegno.
Consigliatissimo.