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# 288 - Lavori forzati
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 Oggetto del messaggio: Re: # 288 - Lavori forzati
MessaggioInviato: mer set 01, 2010 7:11 pm 
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Iscritto il: ven nov 28, 2008 6:30 pm
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POSSIBILI SPOILER

In questa storia però, nonostante la retorica fosse dietro l' angolo, non ho visto scivoloni significativi in tal senso, cioè non ci sono stati pistolotti moralisti o cose del genere (se non implicitamente, è ovvio, ma che male c' è; un pò di retorica DEVE esserci su Dylan Dog, il problema è quando la retorica diventa inutilmente lamentevole).
L' autore è riuscito, al di là  del valore della sceneggiatura, a rimanere sobrio (e anche leggero, visto che la narrazione si svolge in modo lineare e facilmente leggibile) e a dare un' impronta abbastanza horror alla storia, senza mai avere ingombranti pretese di ergersi a moralizzatore.
Lo stesso Dylan alla fine è vero che guida la rivolta degli schiavi, ma lo fa solo nel momento in cui capisce che quello era l' unico modo per avere una possibilità di salvarsi dal lager, e non certo solo per spirito buonista e/o eroico. E quelle volte che prova ad alzare la cresta con le guardie, finisce puntualmente zittito a frustate.

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"Non è morto ciò che in eterno può attendere, e col volgere di strani eoni anche la morte può morire."


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 Oggetto del messaggio: Re: # 288 - Lavori forzati
MessaggioInviato: mer set 01, 2010 8:45 pm 
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e poi la scena del cane che porta in giro un cane è impagabile, come se Pippo portasse a spasso Pluto !


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 Oggetto del messaggio: Re: # 288 - Lavori forzati
MessaggioInviato: mer set 01, 2010 9:25 pm 
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Nyarlathotep ha scritto:
un pò di retorica DEVE esserci su Dylan Dog


Ma anche no.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 288 - Lavori forzati
MessaggioInviato: mer set 01, 2010 9:28 pm 
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O meglio: un pò di retorica si trova spesso anche nei capolavori della serie, quindi di per sè (purchè non sia eccessiva, ovviamente) non rappresenta un vero handicap.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 288 - Lavori forzati
MessaggioInviato: gio set 02, 2010 12:05 am 
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Qui la penso come Nyarla: la retorica e Dylan non sono affatto incompatibili, tutt'altro. Basta non esagerare (e stavolta, a differenza che in passato, Di Gregorio non l'ha fatto).

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 Oggetto del messaggio: Re: # 288 - Lavori forzati
MessaggioInviato: gio set 02, 2010 10:59 am 
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A me invece sembra proprio che Di Gregorio abbia esagerato con la retorica addirittura PIU' che in passato!

Lo ha fatto ponendo sullo stesso piano il trattamento attribuito ai lavoratori in nero odierni con gli sfruttati nei campi di concentramento della 2° Guerra Mondiale.
Scusate, ma la differenza c'è eccome. I lavoratori di Rosarno (tanto per fare un nome) erano sì trattati come schiavi, ma non rinchiusi in campi di concentramento con filo spinato, guardie che ti sparano a vista e cani che ti mangiano vivo. Porre sullo stesso IDENTICO piano Rosarno e Auschwitz o Dachau è un discorso retorico che non rende giustizia alla condizione dei lavoratori di Rosarno. Non funziona nemmeno come 'iperbole'.

Lo sfruttamento odierno dei clandestini funziona su coordinate diverse. Ti pagano una miseria e ti sfruttano come un animale non facendo leva su uccisioni indiscriminate e frustate con filo spinato, ma puntando sul fatto che hai bisogno assoluto di soldi da mandare alla famiglia lontana e che non puoi rivolgerti alle autorità (altrimenti ti sbattono fuori come 'irregolare', visto che non hai nemmeno il passaporto).
Presentare figurativamente i clandestini come prigionieri d un campo di concentramento è un'immagine che non aiuta a capire il funzionamento molto più subdolo (e perciò più pericoloso) della società odierna.

Sarebbe come se volessi sottolineare la pericolosità di Berlusconi raffigurandolo coi baffetti e la svastica circondato da soldati che fanno il passo dell'oca e salutano a braccio teso.Non funzionerebbe neanche come iperbole, perché anche l'antiberlusconiano più accanito si rende conto che il berlusconismo non agisce come 'forza militare' che spadroneggia solo grazie a mitra e manganelli.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 288 - Lavori forzati
MessaggioInviato: gio set 02, 2010 11:28 am 
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POSSIBILI SPOILER

Si può obiettare che tutta la vicenda altro non è che una vendetta del ragazzo sfruttato e lasciato morire dai suoi aguzzini, e quindi frutto dell' immaginazione di costui; il campo di lavoro è un inferno da lui creato, o meglio creato dalla sua anima in pena in cerca di pace attraverso la punizione dei suoi assassini e sfruttatori, e un lager in stile nazista o sovietico o tipo prigione americana è la prima cosa che ognuno si ritrova nell' immaginario in relazione al lavoro forzato e allo sfruttamento.
Così è stato anche per il giovane immigrato di questo racconto che, nel creare l' incubo in cui intrappolare i suoi assassini, ha attinto a questo immaginario.
In altre parole, il lager in cui la vicenda è ambientata non credo volesse sottointendere un paragone fra il lavoro in nero dei nostri tempi e alcune nefandezze commesse nel passato e nel presente storico, ma solo esprimere la furia vendicatrice di un ragazzo sfruttato, maltrattato e lasciato morire in nome del guadagno.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 288 - Lavori forzati
MessaggioInviato: gio set 02, 2010 11:56 am 
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Iscritto il: mar mag 26, 2009 2:24 pm
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quoto Nyarla in toto.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 288 - Lavori forzati
MessaggioInviato: gio set 02, 2010 12:07 pm 
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Pure io: la lettura di Nyarla è quella giusta. Oltretutto, essendo DyD un fumetto horror, bisognava calare il tutto in contesto adeguatamente orrorifico; questo - per quanto banale e ampiamente sfruttato - lo è.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 288 - Lavori forzati
MessaggioInviato: gio set 02, 2010 2:52 pm 
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Iscritto il: gio mag 27, 2010 11:47 am
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Di Gregorio non delude mai. Ho votato Buono. Le sue storie non mi hanno mai annoiato, le ho sempre divorate, merito di una sceneggiatura veramente scorrevole e ben fatta.
Mi è veramente piaciuta, anche i disegni di Di Vincenzo per quanto non mi hanno mai entusiasmato, si sono adattati molto bene!
Ho letto che Di Gregorio non farà più parte della testata, spero di aver capito male, sarebbe un vero peccato, visto le ultime storie di alcuni autori.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 288 - Lavori forzati
MessaggioInviato: gio set 02, 2010 3:01 pm 
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Iscritto il: dom ott 29, 2006 4:00 am
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Nyarlathotep ha scritto:
POSSIBILI SPOILER

Si può obiettare che tutta la vicenda altro non è che una vendetta del ragazzo sfruttato e lasciato morire dai suoi aguzzini, e quindi frutto dell' immaginazione di costui; il campo di lavoro è un inferno da lui creato, o meglio creato dalla sua anima in pena in cerca di pace attraverso la punizione dei suoi assassini e sfruttatori, e un lager in stile nazista o sovietico o tipo prigione americana è la prima cosa che ognuno si ritrova nell' immaginario in relazione al lavoro forzato e allo sfruttamento.
Così è stato anche per il giovane immigrato di questo racconto che, nel creare l' incubo in cui intrappolare i suoi assassini, ha attinto a questo immaginario.
In altre parole, il lager in cui la vicenda è ambientata non credo volesse sottointendere un paragone fra il lavoro in nero dei nostri tempi e alcune nefandezze commesse nel passato e nel presente storico, ma solo esprimere la furia vendicatrice di un ragazzo sfruttato, maltrattato e lasciato morire in nome del guadagno.

E perché mai il ragazzo avrebbe dovuto affidarsi a luoghi comuni attinti dall'immaginario anziché alle proprie esperienze personali?!?!?!
Vuol dire che, prima del momento fatale, la sua vita era stata tutta rose e fiori e i capi lo avevano trattato come un Papa o un imperatore??!?!
Mi pare estremamente inverosimile.

Raffigurare un tipo di orrore sociale affidandosi solo ai luoghi comuni non serve a rendere quell'orrore più vivo nella coscienza del lettore. Serve solo a banalizzare la materia.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 288 - Lavori forzati
MessaggioInviato: gio set 02, 2010 3:14 pm 
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A mio parere, i luoghi comuni in questa storia, per quanto estremamente compenetranti allo sviluppo ed usati in maniera corposa, vanno presi per il loro valore iconico più che in una corrispondenza punto a punto. Che è poi il fille rouge di molti albi del nostro eroe, se vogliamo: orrore come rappresentazione e non come realtà. Certo, in questo numero non si brilla per originalità , ma questo è un altro aspetto...

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 Oggetto del messaggio: Re: # 288 - Lavori forzati
MessaggioInviato: gio set 02, 2010 4:53 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Cyber Dylan ha scritto:
E perché mai il ragazzo avrebbe dovuto affidarsi a luoghi comuni attinti dall'immaginario anziché alle proprie esperienze personali?!?!?!
Vuol dire che, prima del momento fatale, la sua vita era stata tutta rose e fiori e i capi lo avevano trattato come un Papa o un imperatore??!?!
Mi pare estremamente inverosimile.


A me sembra abbastanza logico. Volenti o nolenti, i campi di concentramento sono entrati a far parte del nostro immaginario, e spesso sono il sinonimo stesso di "orrore". La storia ha i suoi bei problemi, naturalmente, ma IMO la struttura regge.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 288 - Lavori forzati
MessaggioInviato: ven set 03, 2010 9:55 am 
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Iscritto il: dom ott 08, 2006 12:46 pm
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Fantaman ha scritto:
-spoiler- Passando ai personaggi, c'è il solito Dylan coerente, non troppo macchiettistico e nemmeno troppo avulso da ciò che è, un Groucho minimale,anche per esigenze di storia, stranamente per un personaggio che invece in molte delle precedenti prove del nostro sceneggiatore era sempre usato molto bene. -spoiler-

Fanta, Groucho è talmente minimale da non esserci affatto!

1) Come IlGriffo anch'io nel dipendente dell'incipit ho scorto le fattezze di Marco Soldi.
2) Disegni eccellenti e rigorosi, mentre della storia si è già  detto un po' tutto: un po' insignificante, ma non veramente nociva, qualche sbavatura qua e là ... leggibile, anche piacevole. Eppure sentivo il bisogno di una storia che dicesse che nei cantieri le persone muoiono, più che spesso nell'indifferenza generale. Insopportabile il Dylan che urla "proletari di tutto il mondo unitevi!" ostentando piccone e orgoglio di classe, che tanto per cambiare non fa nulla e arriva a poche pagine dalla fine facendo l'unica cosa che salverà capra, cavoli e proletari.


Ultima modifica di Savelic il ven dic 16, 2011 6:51 pm, modificato 3 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 288 - Lavori forzati
MessaggioInviato: ven set 03, 2010 10:28 am 
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Iscritto il: mar mag 03, 2005 8:56 pm
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OFF TOPIC MODE Marò, grazie Dario,in effetti volevo dire inesistente, non so perché poi ho scritto così.

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