Cravenroad7

Io ne ho uno! La pietra di luna, di Wilkie Collins, considerato il primo romanzo poliziesco in lingua inglese (il primo racconto poliziesco è invece I delitti della Rue Morgue). E' stato scritto nel 1868 (se non ricordo male), circa un ventennio prima del primo romanzo con Sherlock Holmes, e ne ho sempre sentito parlare molto, molto bene. Come forse si intuisce, sto consigliando un libro che non ho ancora letto... Però ho voglia di farlo quanto prima, bisogna solo vedere quando troverò il tempo! Altrimenti, se questo non ti ispira, potresti provare con qualche classicone di Charles Dickens (Oliver Twist, David Copperfield, Grandi Speranze... )!

Delitto e Castigo
Il primo vero thriller della storia. Ma più di un thriller. Un libro di cui innamorarsi

@GP: già  letto...e riletto! uno dei miei preferiti in assoluto!

@rimatt: mi hai incuriosito, ora cerco qualche info sul libro! Di Dickens ho già  letto un sacco, volevo cambiare autore!

grazie a entrambi per i consigli!

Basta chiedere ............

La pietra di luna è uno dei primi libri che io ricordi di aver mai letto.......staziona nelle librerie di casa dalla mia infanzia, ha superato almeno tre traslochi ed una separazione, ma è sempre al suo posto
L'edizione della Mursia del 1993, ricordo che fu mia mamma a passarmelo, nel periodo intorno ai tredici anni, nel quale divoravo qualsiasi libro di qualsiasi genere...La buona impressione che mi fece è testimoniata dal fatto che negli anni l'ho riletto più volte, e l'usura è ben visibile.....Come suggeriva il buon Rimatt, Collins fu uno dei primi autori di romanzi polizieschi..... ha una scrittura piacevole e dettagliata, soprattutto quando si tratta della descrizione dei personaggi e della loro psicologia ( piccola curiosità.....Collins fu incoraggiato e spinto ad intraprendere la scrittura da un suo amico, il da voi citato Dickens )
Fulcro del libro un gioiello indiano, che si porta appresso la fama di maledetto, che porterà morti tragiche alla famiglia inglese che ne è entrata in possesso; morti su cui indagherà il detective di turno, una sorta di antesignano di Sherlock Holmes...
Non è una scrittura moderna, come si può immaginare, ma molto piacevole, una galleria di ritratti dell'epoca vittoriana....

Block, hai letto 'Delitto e castigo' di Bulgakov? Il giocatore di Dostoevskij?
Li straconsiglio entrambi

Di Bulgakov non ho letto niente ancora, ha scritto un "delitto e castigo" pure lui???
Di Dostoevskij ho letto "Delitto e Castigo", "Memorie dal sottosuolo" (impressionante, veramente) e "Il giocatore"

Sto cercando "La pietra di luna" su www.comprovendolibri.it (conoscete questo sito? è ottimo!) e ce ne sono molte copie (usate ovviamente) in vendita a poco, ora cerco anche il libro di Bulgakov!

grazie a tutti!!

volevo dire 'il maestro e margherita', oggi ho il cervello in pappa... allora, l'altro libro di dostoeskij che ho letto e ti consiglio (che tu non hai letto) è l'idiota, forse il suo romanzo migliore, ma anche il più complicato. Il principe Myskin è veramente un gigante della letteratura!

se proprio vogliamo rimanere in russia, c'è anche 'guerra e pace' (BUM!!!), che per quanto lungo è molto meno faticoso da leggere di quanto si pensi, o in alternativa, restando sul vecchio Lev c'è 'Morte di Ivan Ilic' che è un libretto molto piccolo e piacevole che esplora con sensibilità  il rapporto fra l'uomo e la nera signora con la falce.

Allora consiglio Balzac. E' un autore troppo divertente, secondo me. Ha uno sguardo ironico e spietato sui suoi protagonisti, ha il ritmo lento dei classici, ma trame e modi da "moderno". Nei suoi romanzi non si respira solo drammaticità o tensione, come magari accade in molti russi, ma c'è una gamma più vasta di sentimenti, direi che è più "realistico", più capace di raccontare sconfinando in temi anche leggeri, ma sempre con perizia.
Cugina Bette
Eugenie Grandet
Papa Goriot
La vita segreta delle cortigiane

Questi son quelli che ho letto. Consiglio La Cugina Bette

@imp: su "guerra e pace" ho un blocco psicologico, spero di superarlo prima o poi . "L'idiota" me l'hanno consigliato tante volte così come "La morte di Ivan Ilic". Forse questa sarà  la volta buona per uno dei due?

@gp: di Balzac ho letto "Eugenie Grandet" e "Papa Goriot" che ho adorato! "la vita segreta..." lo conosco solo per nome mentre "La cugine Bette" non lo conoscevo...ora mi informo!

grazie ancora

Wow, che gusti raffinati!!
A me Dostoevskji (spero di averlo scritto giusto) piace molto...per ora ho letto Delitto e Castigo, uno dei miei libri perferiti senz'altro, Il Giocatore, e per quanto riguarda I fratelli Karamazov, sono in corso d'opera, ma non è una lettura leggera, tutt'altro....è molto diverso e decisamente più filosofico rispetto ai primi due....ma ilo capitolo il Grande Inquisitore è semplicemente un capolavoro.

Altro mio libro preferito assolutamente Il Giovane Holden....credo che Holden sia l'uomo della mia vita ancora più di dylan...ed è tutto dire!! per un certo aspetto i due si somigliano un poco....consiglio a tutti di leggerlo, è un libro davvero semplice e facile, Holden butta lଠuna serie di considerazioni e pensieri che sembrano scontati, o fandonie, ma in realtà sono piccoli macigni.

Vabbè, ora per fare una pausa dai Fratelli Karamazov (più che altro non ho il secondo tomo qua con me... ) sto leggendo Marcovaldo, di Calvino....beh, carino direi...un tema forse ormai un po' trito e ritrito: il delirio della città, lo snaturamento dell'uomo del sottosuolo (per citare Dosto), ecc, ecc....Però ha delle idee davvero carine.

Io invece che sono un po' più terra terra sto leggendo "Il nipote del negus" di Camilleri e poi leggerò "Io sono dio" di Faletti.

oh, a me Faletti piace (racconti esclusi), ma "Io sono dio" non riesco a portarlo avanti...

Finito di leggere:



Che magnifica lettura!
Divertente, ma anche sempre sul fil di una lacrima per la dolcezza, la commozione, l'innocenza della scrittura.
La storia è quella di Christopher un ragazzo con la sindrome di Ausberger (una forma di autismo) che comincia ad indagare sulla morte del cane della vicina, infilzato con un forcone. La malattia gli crea essenzialmente una sorta di incapacità di rapportarsi con gli altri, mancanza di empatia, impossibilità di riconoscere le espressioni altrui. E poi piccole manie, idiosincrasie, grande talento per i numeri, curiosità per il mondo, la natura, le stelle...tanto più il ragazzo si allontana dagli altri e si aliena, tanto maggiore è il rapporto che si stabilisce col lettore, alla fine credo sia questo il pregio del libro: rendere molto bene un ragazzo incapace di rapportarsi agli altri permettendo a chei legge di "capirlo", immedesimandovi, colmando quel gap di incomunicabilità che Cristopher non riesce a superare.
Lo stile è assolutamente adatto a rendere credibile il diario di un quindicenne: ripetizioni, frasi e concetti a volte petulanti, sincerità disarmante...
Mi è piaciuto moltissimo, specie nella sua struttura ad alternanza Capitolo di avanzamento della storia/capitolo di riflessione sulla scienza, i numeri, piccoli problemini di logica...una logica e una matematica sempre allacciati all'uomo, alla vita, umanizzata, un sentire giovane tutto intrappolato "di dentro" e che con l'astrazione dei numeri riesce ad esprimersi.
Dal piccolo al grande, da un caso di poco conto ai destini del mondo, sempre candidamente ma anche con arguzia.
Bellissime le figure del papà, veramente molto, molto molto credibile, e di Siobhan, la professoressa di sostegno.
Consigliatissimo.

sembra un po' la solitudine dei numeri primi

Non penso proprio :S