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#18/G - Il vecchio che legge
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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 18
MessaggioInviato: sab gen 23, 2010 4:06 am 
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sclaviano: semplice, il buco del culo di sclavi.

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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 18
MessaggioInviato: sab gen 23, 2010 5:02 pm 
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Dario84 ha scritto:
rimatt ha scritto:
Del resto, mica stiamo a spiegare ogni volta il significato dell'aggettivo "sclaviano", no? :wink:


Veramente il significato di questo aggettivo non è mai stato spiegato e io ancora non l'ho capito, anzi, se mi indichi cosa si cerca di definire usando il termine "sclaviano" mi fai un piacere.


A prescindere dal significato effettivo dell'aggettivo "sclaviano" e dal fatto che tu non sia certo di tale significato, puoi forse contestare il fatto che tale aggettivo venga continuamente usato? 8)

Io, tra parentesi, scrivo "sclaviano" quando voglio fare riferimento a qualcosa che richiama Sclavi e il suo stile di scrittura, la sua poetica, per così dire. Ed è questo il significato che attribuisco all'aggettivo quando lo leggo. Si tratta comunque di una parola che cerco perlopiù di evitare, specie perché nel forum si tende ad abusarne.

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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 18
MessaggioInviato: dom feb 07, 2010 3:59 pm 
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Letto con colpevole ritardo il gigante; solo applausi per Celoni, una storia davvero commovente con disegni strepitosi, dai quali traspare in maniera struggente il dolore di Ozra...una storia che mi ha ricordato le emozioni che mi ha dato IL LUNGO ADDIO.
Pollice alto anche per la Barbato, che confeziona una trama davvero intrigante, con un ritmo incalzante che mi ha fatto divorare l'albo.
Sulle due brevi...niente di che, buon complemento alle due storie portanti.
In definitiva, un buonissmo gigante, che continua a far rinascere, in me, l'entusiasmo dei bei tempi.

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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 18
MessaggioInviato: dom feb 28, 2010 4:36 pm 
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Iscritto il: dom feb 28, 2010 3:08 pm
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"Il Vecchio che Legge": storia criptica, ermetica ed intensa, a tratti commovente. I disegni di Celoni so ricchi di particolari, il tratto è ora nervoso, ora rilassato. Ci sono un paio di tavole che sono una festa per gli occhi. Bella storia anche se poteva essere epurata di qualche pagina.

"Blatte": simpatica soprattutto per il finale, ma nulla di che.

"Tueentoun": bah, non è che mi abbia fatto impazzire. Davvero tanto ma tanto verbosa, in alcuni momenti di una pesantezza pazzesca e nel finale si fa pure un pò confusionaria.

"Per una Rosa": sarei sopravvissuto anche se non l'avessi letta.

Un albo gigante altalenante, ma da acquistare comunque a scatola chiusa per godersi "Il Vecchio che Legge"...

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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 18
MessaggioInviato: lun ago 30, 2010 7:06 pm 
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Iscritto il: dom ago 24, 2008 9:27 pm
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"Il vecchio che legge"

Siamo di fronte a una storia atipica. Fabio Celoni dimostra di saperci fare anche come sceneggiatore oltre che come disegnatore. La storia forse sta un po' larga per le 94 pagine che il "format" gigante prevede (due storie lunghezza standard e due normali). Celoni fa una sua interpretazione della vecchiaia e di come un anziano si avvicini alla morte carico di rimpianti. La storia potrebbe essere uno speciale, una chicca a parte, fuori dalla serie. Sarebbe stato bello vederla su un Color Fest (forse lଠsarebbe risultata troppo stringata). Le pagine giuste per rendere al meglio "Il vecchio che legge" dovrebbero essere 50/60: ma attualemente non ci sono albi che possano permettersi storie di lunghezza simile. A meno che non si faccia come nel numero 77 "L'ultimo uomo sulla terra" con due storie di media lunghezza.
La storia è gradevole anche se ripetitiva. Le ambienzioni sono affascinanti e ricordano certi film di Terry Gilliam (Parnassus) o Tim Burton. Ci sono tante citazioni, un Groucho in gran forma in un ruolo diverso dal solito. Gli anziani sono ironici e pimpanti. Ozra, il vero protagonista, ha una storia dietro che non mostra. Forse l'autore, visti gli obblighi di lunghezza, avrebbe dovuto concentrarsi un po' di più sul passato di Ozra.
La vita del vecchio ci resta ignota. Eppure vediamo croci uncinate. Ozra nasce in Polonia nel 1911 e molto probabilmente vive sulla sua pelle il nazismo: fu perseguitato, collaborazionista, kapò? Non è dato a sapere. La bimba Dorothy/Vittoria dà l'idea della donna amata inutilmente, nella consapevolezza della mancanza di reciprocità.
Non si capisce che c'entri il galeone con i pirati: la citazione di Celoni qui mi sfugge. I disegni sono eccezionali. Le rughe di Ozra e degli altri vecchietti lasciano il segno. Così come certi paesaggi che ci immergono in questa immagine onirico-spettrale.
Una storia che va letta come capitolo a sè stante.


"Blatte"

Una breve storiella carica di ironia in perfetto stile Dylan Dog. L'indagatore dell'incubo vede il ritorno dei bug buster, i cacciatori di insetti. Qui appaiono insetti antropomorfi. Era già  successo con i conìgli "La collina dei conigli". Nella storia di Medda c'era della retorica spicciola, qui Gualdoni scrive una storia che non si prende troppo sul serio. Tornano in mente anche l'insettone kafkiano di "Maelstrom" o i topi e maiali spiegelmaniani di "Doktor Terror". Bravo anche Saudelli, che aveva già  avuto a che fare con una storia breve su animali che infestano "Un incubo in soffitta".

La copertina di Stano è davvero una delle migliori degli ultimi tempi.


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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 18
MessaggioInviato: mar set 14, 2010 11:39 am 
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Iscritto il: dom ago 24, 2008 9:27 pm
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"Tueentoun"

Paola Barbato scrive una storia che vorrebbe essere stomachevole, dal punto di vista del soggetto. Lo è in parte. La Barbato è una scrittrice con i controfiocchi e lo si vede nei dialoghi ben gestiti e nello sviluppo della vicenda. Ma alla fine della lettura sembra che sia mancato qualcosa. "Tueentoun" è una storia che fa male, ma meno di quanto vorrebbe. Non è una storiella altezzosa e mediocre come "Il giardino delle illusioni", ma non è nemmeno eccellente come qualche chicca che in passato la giovane autrice ci ha regalato.
Vale un po' il discorso contrario che è stato fatto per "Il vecchio che legge". Se lଠ94 pagine erano troppe, qui sono poche. Soprattutto la parte finale, dove l'indagine è ridotta ai minimi termini e il finale lascia un po' l'amaro in bocca. Alcune cose non vengono spiegate: come faccia Dylan a sospettare con così tanta certezza di Moses e non uno degli altri figli di Molly, come mai nessun altro prima di Dylan e Groucho si sia imbattuto in questo paesino.
La storia dovrebbe dare un duro colpo allo stomaco del lettore, ma, almeno nel mio caso, lo fa solo in parte. Quello che viene fatto ai due giovani fidanzatini e poi a Molly è vergognoso, eppure lo si legge senza quella voglia di esser là  a spaccare tutto, senza una voglia di essere là  a mettere le mani addosso a Angus o a qualche altro uomo del consiglio. Sembra quasi che la Barbato voglia immergerci nell'atmosfera di Tueentoun per renderci comprensivi verso i riti del villaggio. Se così fosse l'autrice avrebbe davvero fatto un bel lavoro!
Dylan si muove bene ed è serioso e indefesso come nella maggior parte delle storie scritte dalla Barbato. Groucho è formidabile, come lo era stato ne "Il giorno del licantropo". Nè più nè meno. Il punto forte però della vicenda sono i disegni eccezzionali di Brindisi. La vignetta grande di pag. 131 è un capolavoro. E va apprezzato il lavoro di rendere tutti "uguali" gli abitanti del villaggio. Anche il Dylan "violento" dei racconti degli abitanti ha un suo spregevole fascino.


"Per una rosa"

De Gregorio cita (non copia) "Il Piccolo Principe" di Saint-Exupery. La storia breve è carina, meno accattivante di "Blatte" ma più che leggibile. Il bambino è davvero odioso come tanti suoi coetanei. I disegni di Piero Dall'Agnol sono un'incognita. Per una storia breve del Gigante li posso accettare, discorso diverso per un albo regolare. Sarò tradizionalista, ma i tratti eccessivamente artistici penso stonino su un fumetto seriale. E' un discorso simile fatto da fan di Napoleone per le chine di Bacilieri. Non si mette in discussione l'artista, ma il disegnatore. Penso che i Color Fest (e le storie del Gigante o degli Speciali) siano utili anche per dare opportunità di sperimentazione. Diverso discorso per la serie regolare: altrimenti che speciali sono? Comunque, un bel bravo a Dall'Agnol!


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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 18
MessaggioInviato: dom gen 23, 2011 2:14 pm 
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Iscritto il: sab giu 19, 2010 5:51 pm
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Le mie 100 storie preferite di Dylan Dog : posizione n°56

Immagine

Tueentoun, gigante n°18, novembre 2009

Testi di Paola Barbato
Disegni di Bruno Brindisi

Una notte buia e tempestosa, un tuono e un urlo. E' con un inizio un pò scontato che comincia questa nuova agghiacciante avventura dell'inquilino di Craven Road, prigioniero di un villaggio i cui abitanti custodiscono un terribile segreto che Dylan e Groucho dovranno svelare, se vogliono uscire vivi dai confini del paese.

Vale lo stesso discorso per Mater Morbi o una qualunque altra storia di Recchioni, per Il pianeta dei morti e larga parte delle storie dei color fest, per Il giorno del licantropo e qualunque altra cosa scritta da Medda. Senza i guizzi di questa gente saremmo nella fossa. Cronologicamente contiguo al periodo barbatiano se non d'oro almeno d'argento o in fase d'ossidazione Tueentoun giunge al termine d'un'ambigua incubazione. Per gli incesti e gli aborti con i guanti di velluto blu e senza le toppe del moralismo? Per la manifesta superiorità nella produzione media del lustro più recente, volendo fare i cattivi? Per la totale riuscita attraverso un modello tradizionalissimo nella gamma dei temi/situazioni, incarognendoci ulteriormente? Molly è il nuovo anello dell'epopea sessista, tralaltro non l'unico legame con uno dei vecchi capolavori Memorie dal sottosuolo n°172. Il cocktail riconoscibilissimo di verbosità, sentimenti, atmosfere, ironia e Brindisi offre pindaricamente un discreto margine di riflessione. La pagliuzza (il parentado) e la trave (l'orrore), l'ago (i fanatici) e il pagliaio (il villaggio globale). Il Dylan idrofobo prezioso se ben inserito come in La metà oscura n°113 o La legge della giungla/Homo homini lupus nn 198/199.


Ultima modifica di Kramer76 il sab mag 14, 2011 9:10 pm, modificato 2 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 18
MessaggioInviato: lun gen 24, 2011 12:16 am 
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Apprezzo molto quest'inserimento in classifica: è una storia ottima, apprezzata ma meno di quanto meriterebbe.

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Ciao,
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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 18
MessaggioInviato: sab set 29, 2012 5:15 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
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3 su 4 ottime. Mi par gran cosa.
Scade solo l'ultima, ma non di molto.
Grande la prima, che lascia senza fiato e spaventa ( i mostri nazo mi hanno inquietata ) e commuove.
Bene la terza, con la Barbato che scriveva si cose complicatucce e morbose, ma con una scorrevolezza e una grazia stupende.
Divertente e perfettina quella centrale.
Insomma gran G. uno degli ultimi di ottima fattura.

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" Il locale è triste e sta sempre qua ! "

" Dylan Dog è arrivato allo scontrino fiscale "

Oriana Fallaci ti amo.


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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 18
MessaggioInviato: mer nov 27, 2013 11:30 am 
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Iscritto il: sab ago 27, 2011 12:53 pm
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Senza dubbio uno dei migliori Giganti di sempre. L'unica storia a non essermi piaciuta come le altre è l'ultima.

IL VECCHIO CHE LEGGE: nonostante qualche difetto, questa storia ha saputo emozionarmi come poche altre. Simbolica, a tratti ermetica, pura poesia; se si riesce a farsi trascinare, oltre che dai testi, anche dai disegni sublimi di Celoni, come successo a me, si arriva a provare commozione autentica. Forte la sensazione che sia molto "sentita" anche dallo stesso autore. Grazie Fabio, di cuore davvero.

BLATTE: Gualdoni fa sua la lezione di Sclavi, una lezione la cui origine può essere fatta risalire al mini-racconto Zombi! contenuto nello Speciale #2. Un ribaltamento di prospettiva, umano-mostro, tanto semplice quanto geniale. Essenziale e divertente, uno dei migliori lavori del Gualdo per DD.

TUEENTOUN: o Twintown che dir si voglia. A dispetto dell'inizio classico, di cui Paola si diverte a prendere in giro i cliché, storia originalissima che da questo punto di vista non ha né uguali né solo vagamente somiglianti nella saga dylaniata. Ammetto di essermi confuso tra i vari personaggi-gemelli, tra chi è chi, e molti sono sostanzialmente intercambiabili; forse era anche un intento dell'autrice. In gran spolvero Groucho e la sua interazione con Dylan, Barbato ha fatto meglio forse solo nel Pifferaio Magico. Ottima.

PER UNA ROSA: Storia un po' pretenziosa di GdG che salvo per i disegni di Dall'Agnol. Mi ascrivo anch'io, infatti, ai non estimatori del Piccolo Principe. Preferivo Chobin il principe stellare. :D

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 Oggetto del messaggio: Re: # Gigante 18
MessaggioInviato: mar feb 25, 2014 1:29 am 
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Iscritto il: lun ago 05, 2013 2:24 pm
Messaggi: 2246
Tanta malinconia per questo gigante che conta tra i migliori mai pubblicati. Condivido sostanzialmente i giudizi di molti e metto la storia della Barbato in pole position per originalità e qualità. Celoni emozionante e appassionante, ma la sua storia mi ha lasciato con qualche perplessità. Confido comunque molto nel suo prossimo albo. Gualdoni ad una delle sue migliori prove: la storia diverte con semplicità. Purtroppo, sarà pregiudizio, sarà quello che volete, riesco sempre a vedere l'autore dietro ogni battuta e la cosa mi infastidisce. L'ultima è un po' interlocutoria, ma non è male. Un gran bel gigante anche perché disegnato da quattro autori uno più bravo dell'altro. Merita.

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Giuda ballerino! L'inglese NON È' l'ITALIANO! - cit.


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 Oggetto del messaggio: Re: #18/G - Il vecchio che legge
MessaggioInviato: dom ott 11, 2015 6:21 pm 
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Iscritto il: mer ott 30, 2013 9:02 pm
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Località: Macondo
Uno dei migliori giganti senza Sclavi nel tamburino.
La storia di Celoni è quell'una tantum che interpreta Dylan Dog in un'accezione diversa e mai vista prima (il tutto, ovviamente, con maestria e lirismo). Blatte pesca a piene mani nella poetica sclaviana: ne esce una storia buona, un po' penalizzata da un Saudelli moolto fuori forma. Tueentoun è un'ottima storia di cui non si sente mai parlare: lontana dai capolavori della Barbato, ma migliore di molte altre sue storie per il mensile (anche se Brindisi non è molto in forma). L'ultima è inqualificabile e inutile.

Nel complesso 7.
Senza l'ultima 8.

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Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #18/G - Il vecchio che legge
MessaggioInviato: dom ott 18, 2015 1:15 pm 
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Iscritto il: sab dic 27, 2008 3:49 pm
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Località: nato a erice, cresciuto a calatafimi, poi trapiantato a... trapani!
ho letto il vecchio che legge nel superbook, disegni fantastici :) però mi ha dato l'impressione di una storia che vorrebbe raccontare più cose di quanto riesce a fare attraverso i dialoghi, in sostanza si vede che è la prima prova di celoni come sceneggiatore :wink:

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sono solo uno spettatore del mondo, seduto ad un gradino della vita


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 Oggetto del messaggio: Re: #18/G - Il vecchio che legge
MessaggioInviato: dom ott 18, 2015 1:34 pm 
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Iscritto il: lun nov 21, 2005 1:08 pm
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È stata manipolata da oni.

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 Oggetto del messaggio: Re: #18/G - Il vecchio che legge
MessaggioInviato: dom ott 18, 2015 5:29 pm 
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Iscritto il: sab dic 27, 2008 3:49 pm
Messaggi: 745
Località: nato a erice, cresciuto a calatafimi, poi trapiantato a... trapani!
non so di preciso cosa intendevi dire, ma ti ringrazio perchè mi hai fatto scoprire una cosa che non sapevo: ho cercato oni su google e ho visto che sono una specie di demoni 8-)

però non è giusto: a saperlo prima mi sarei visto direttamente questo video e avrei risparmiato i 5 euro e passa del superboook :evil:


a questo punto spero almeno che il penitente sia una storia valida :roll:

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