Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Lovecraft
MessaggioInviato: mar ago 10, 2010 7:16 pm 
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Vi piace Lovecraft ?
Io personalmente lo adoro da far schifo.
Un suo racconto (per esempio, La cosa sulla soglia) vale cento IT.
Paura alla massima potenza :o

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 Oggetto del messaggio: Re: Lovecraft
MessaggioInviato: mar ago 10, 2010 7:46 pm 
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Bè, puoi capirlo dal mio nickname qual è il mio scrittore preferito. :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: Lovecraft
MessaggioInviato: mer ago 11, 2010 2:51 pm 
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Adesso vi illustro la mia Top Ten per quanto riguarda le opere lovecraftiane:

1) La cosa sulla soglia

2) Il richiamo di Cthulhu

3) L'ombra su Innsmouth

4) L' orrore di Dunwich

5) Colui che sussurrava nelle tenebre

6) I sogni nella casa stregata

7) L'abitatore del buio

8) Aria fredda

9) Herbert West,rianimatore

P.s Qualcuno di voi ha letto il bellissimo racconto lovecraftiano di King "Crouch End" ,diventato anche uno dei più terrificanti episodi della miniserie "Incubi e deliri" ?
Altri racconti di King che si possono considerare lovecraftiani sono "Jerusalem Lot" e "N."


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Ia!Ia!Cthulhu fhtagn!

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 Oggetto del messaggio: Re: Lovecraft
MessaggioInviato: mer ago 11, 2010 2:54 pm 
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Ho dimenticato il decimo:

10) La maledizione di Yig (racconto scritto in collaborazione)

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 Oggetto del messaggio: Re: Lovecraft
MessaggioInviato: mer ago 11, 2010 3:07 pm 
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In "Cose Preziose" di King c' è anche una citazione di Yog-Sothoth (il suo nome appare scritto su un muro e viene letto da Asso Merrill), anche se è una cosa messa un pò così, senza particolari significati.

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 Oggetto del messaggio: Re: Lovecraft
MessaggioInviato: mer ago 25, 2010 11:28 pm 
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da adolescente ne ero affascinato oltremodo e i suoi "misteri" ancora mi inquietano (soprattutto le atmosfere di CTULHU, DUNWICH e INNSMOUTH). Oggi però farei fatica a rileggere anche uno solo dei suoi pseudo-romanzi: è acclarato da una larga parte dei critici che Lovecraft fosse un narratore solo discreto... e lui, adepto del genio Poe, lo sapeva bene e se ne rammaricava. LE MONTAGNE DELLA FOLLIA, IL CASO DI CHARLES DEXTER WARD, L'OMBRA VENUTA DAL TEMPO mi sembravano capolavori, una volta. C'era addirittura quel romanzo su un tumulo che celava una sorta di universo sotterraneo, oggi ne ho un ricordo ridicolo (in questo momento dimentico il titolo). Lovecraft era soprattutto un calderone infernale, prima che un narratore. Però fanno eccezione i romanzi brevi o i racconti, più incisivi e meno presuntuosi. li chiamano "Revisioni e collaborazioni" perché si tratta per lo più di scritti che commissionavano a H.P. affinchè li terminasse o li correggesse. In realtà ci sono tutto il suo stile, le sue immagini classiche. Il capolavoro IMO tra questi è I CARI ESTINTI, un'allucinante vicenda in cui un serial killer necrofilo narra in prima persona il suo "sogno malato" lungo una vita (fin da ragazzino, ripercorrendo gli eventi storici del primo novecento), in una narrazione serratissima, sperimentale. Lo consiglio agli appassionati che non l'avessero ancora letto.


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 Oggetto del messaggio: Re: Lovecraft
MessaggioInviato: gio ago 26, 2010 2:03 am 
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Non condivido l' idea che Lovecraft non fosse un buon narratore, se non per quanto concerne i dialoghi: quelli sì sono artificiosi e privi di mordente, ma ciò è dovuto alla personalità  molto schiva di HPL; lo scrittore che sa imbastire buoni dialoghi deve essere una persona che parla molto col prossimo, e questa spiegazione alla difficoltà di Lovecraft fu ipotizzata proprio da Stephen King, un grande appassionato dei racconti del Solitario di Providence.
Certo, oggi la tecnica narrativa di HPL appare datata soprattutto in relazione a talune soluzioni narrative che peraltro ricorrono spessissimo nei suoi racconti, ma ciò non inficia la piacevolezza della lettura nè la grande capacità di proiettare il lettore in meravigliose dimensioni oniriche e città incantate o scaraventarlo in terrificanti mondi sotterranei di disumana aberrazione.
Inoltre non va dimenticata l' importanza di Lovecraft per lo sviluppo della letteratura moderna; oltre che aver stabilito alcuni canoni stilistici del genere, egli ha permesso l' evoluzione concettuale dell' horror dal gotico alle sue versioni più attuali, sostanzialmente spostando l' orrore dalla dimensione umana a quella impenetrabile ed infinita degli spazi interstellari, cioè da dentro l' uomo a fuori dall' uomo, che ora è solo una miserabile pedina mossa a piacimento per fini inconcepibili da forze immense e spaziali; inoltre, non secondariamente, ha contribuito a definire il genere fantascientifico ed ha praticamente inventato il fantasy.
Infine vorrei dire che "L' orrore sotto il tumulo", visto che è stato citato, è a mio avviso un romanzo breve (o racconto lungo) di enorme interesse, ed ha una notevole rilevanza nella delineazione del pantheon lovecraftiano.
D' altra parte va considerato che il racconto fu commissionato da una donna la quale aveva chiesto ad HPL di sviluppare un' idea alquanto scarna basata solo su due fantasmi, fra cui una donna senza testa, che apparivano in cima ad una altura.
Partendo da questa minima indicazione, mi pare che Lovecraft abbia dato un' immensa dimostrazione di genio creativo e visionario, scrivendo un intricato racconto che, se in alcuni punti perde un pò in intensità, rappresenta senza dubbio una sintesi di molte delle caratteristiche migliori dello scrittore.

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 Oggetto del messaggio: Re: Lovecraft
MessaggioInviato: gio ago 26, 2010 10:01 am 
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Nyarlathotep ha scritto:
Non condivido l' idea che Lovecraft non fosse un buon narratore [...] oggi la tecnica narrativa di HPL appare datata soprattutto in relazione a talune soluzioni narrative che peraltro ricorrono spessissimo nei suoi racconti, ma ciò non inficia [...] la grande capacità di proiettare il lettore in meravigliose dimensioni oniriche

non ho detto che non fosse un buon autore, per me. Solo che tra i tanti fattori che oggi mi impediscono di rileggere scorrevolmente un suo romanzo c'è anche quello che il suo stile non mi aggrada più. Prendo per esempio "L'orrore sotto il tumulo" (di cui evidentemente non ricordavo nemmeno il format, tanta fatica ci avevo messo a finirlo :oops: ): è una storia di fantasmi inizialmente, poi la narrazione diventa qualcosa in bilico tra Verne e Guerre stellari. Credo che sia uno dei suoi punti più bassi anche per via del tradimento al suo proverbiale "sense of wonder" (il visto-non visto di Dunwich, le ombre striscianti che bussano alla porta di Innsmouth), anche in LE MONTAGNE DELLA FOLLIA e in altri romanzi ci sarà  un suo "tentativo" di descrivere queste città immaginarie, ma sempre in uno stile più sobrio che in L'ORRORE SOTTO IL TUMULO. Non fosse per altro i suoi lavori migliori sono considerati appunto quelli in cui vola più in basso dal punto di vista delle "rivelazioni cosmiche", preferendo approfondire l'indagine classica d'atmosfera (in cui H.P. era effettivamente bravissimo). Questa è una mia opinione, naturalmente. Poi sul fatto che i gusti sono gusti, che H.P. sapesse trasmettere terrore cosmico e metafisico nonostante certi limiti narrativi e che sia stato -come ho detto prima- un calderone che ribolliva e ancora ribolle non lo metto dubbio, anzi lo sostengo pure io. Però non posso essere d'accordo sull'affermazione che i difetti di H.P. vengano dall'essere datato, perché non è quella la chiave, sempre IMO.


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 Oggetto del messaggio: Re: Lovecraft
MessaggioInviato: gio ago 26, 2010 12:33 pm 
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Senza volermi dilungare, dico che la penso più o meno come Kramer: Lovecraft è un autore imprescindibile per moltissimi motivi, ma il suo stile mi risulta poco digeribile e involuto. Il che contribuisce a renderlo suggestivo, magari, ma anche datato.

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: Lovecraft
MessaggioInviato: gio ago 26, 2010 1:21 pm 
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Come ho detto, oggi risulta senz' altro datato e il suo stesso lessico è spesso antiquato (figuratevi che lo era già  per l' epoca in cui scriveva), ma la maestria nella gestione dei tempi narrativi e nella pianificazione scientifica dei suoi racconti (per parlare solo del lato stilistico) è ancora un punto di riferimento per molti scrittori odierni.

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 Oggetto del messaggio: Re: Lovecraft
MessaggioInviato: ven ago 27, 2010 6:27 pm 
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Lovecraft ha inventato l'horror moderno,liberandolo da tutti quegli stilemi che lo avevano reso prigioniero per anni (il castello,il vampiro,il fantasma vendicativo,il doppelganger).
Infatti,dopo qualche racconto in onore di Poe (L'estraneo,per esempio),che io personalmente ODIO (Poe e il suo modo di scrivere farraginoso e accademico da scolaretto modello,non i racconti lovecraftiani),il Nostro ci fa entrare in un'altra dimensione,spaventosa e affascinante allo stesso tempo.
Cthulhu,Yog Sothoth,Nyarlathotep ( :g: ),Shub Niggurath,Yig...
Le città maledette: Dunwich,Innsmouth,Arkham...
Quale altro scrittore oggigiorno può farci vivere esperienze come queste...? :(
Seppur con esiti alterni,solo il Re del Maine Stephen King ha saputo reinterpretare quei mondi intersellari,quelle remote regioni da incubo,regioni del terrore... :x:
In tre godibilissimi racconti: Jerusalem Lot (una sorta di prequel de Le notti di Salem),Crouch End (raffinato e veramente dark) e N. (la prova che Stephen King è ancora bravo nei racconti brevi).

Scusate se mi sono dilungato,ma sono un lovecraftiano tanto quanto fulciano.
Uno mi ha detto che è praticamente la stessa cosa.

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 Oggetto del messaggio: Re: Lovecraft
MessaggioInviato: ven ago 27, 2010 8:49 pm 
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Scusa, non ho capito bene.
Hai detto veramente che Poe scrive in modo farraginoso e accademico da scolaretto modello o forse sono io che ho inteso male la frase?

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Umpf! Qualcuno mi ha trovato, finalmente... devono aver sentito la puzza... però, bei tempi quando puzzavo solo di whisky...


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 Oggetto del messaggio: Re: Lovecraft
MessaggioInviato: ven ago 27, 2010 10:12 pm 
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Sì,hai capito bene.A me non piace quasi per niente.
L'unico racconto godibile (ci mancherebbe,visto quante volte è stato trasposto al cinema,persino da Fulci) è Il gatto nero,storia nera di forte presa.
Trovo sia troppo romantico (LIGEIA uber alles :? )
Troppo razionale e poco fantasioso.
Anche Lovecraft aveva un approccio razionale alle sue storie,quasi scientifico (a parte alcune,come La maledizione di Yig) ma riusciva a farti entrare in mondi completamente nuovi,fascinosi e meravigliosi,quanto paurosi.
L'orrore di Dunwich ha molta più presa sul lettore delle banali peripezie che terminano in un naufragio che non è certo da racconto horror,ma più d'avventura.(Mi riferisco a Una discesa nel Maelstrom).
H.P per me è sempre stato un mito,anche quando non lo leggevo.ù
Poe no.L'ho sempre trovato sofisticato nella forma (persino troppo) ma poco incisivo e viscerale come le storie di HPL sanno esserlo,e alla grande.

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 Oggetto del messaggio: Re: Lovecraft
MessaggioInviato: ven ago 27, 2010 10:24 pm 
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Ma...forse dimentichi che Poe scriveva a cavallo tra gli anni '20 e '30, sì...ma DEL 1800!
Accademico, romantico e poco fantasioso credo che siano gli ultimi aggettivi che puoi affibbiargli, semplicemente perché da EAP parte tutto, anzi tutta la narrativa di genere, dal racconto psicologico all'horror dal giallo psicologico al nero al poliziesco.

Oddio, i gusti son gusti ma non dovrei neanche stare qui a sottolineare che senza Poe niente Lovecraft. Anzi L. è stato considerato più volte dalla critica il "Poe cosmico". E sì che anche solo ad accostarli ce ne vuole, per me.... :D

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 Oggetto del messaggio: Re: Lovecraft
MessaggioInviato: ven ago 27, 2010 11:16 pm 
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Beh, a parer mio Poe se lo magna a colazione, Lovecraft. Ma se lo pappa in un sol boccone. Poe è stato uno dei più grandi scrittori... Boh, forse non dell'intera storia letteraria - cosa che comunque non escluderei a priori -, ma di certo dell'Ottocento (un secolo che ha dato molto alla letteratura). Oltretutto, tutti ricordano il fondamentale apporto dato da EA Poe all'horror, ma non tutti sanno che fu l'inventore di un genere poi divenuto famosissimo come il poliziesco (o giallo che dir si voglia); e non solo l'inventò, ma lo portò anche ai massimi livelli: I delitti della Rue Morgue e La lettera rubata sono probabilmente i due più bei racconti polizieschi mai scritti. E non sto neanche a ricordare che è grazie a Poe e al suo Auguste Dupin se poi abbiamo avuto Sherlock Holmes, Hercules Poirot, Philip Marlowe... E così via, in un percorso che porta fino a Dylan Dog. Detto questo, aggiungo che a me lo stile di Poe pare molto più moderno di quello di Lovecraft.

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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