Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: ven ago 20, 2010 5:48 pm 
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No, non ne vale la pena.
Ma mica per discorsi astrusi come "Dylan Dog era Sclavi: dopo di lui il diluvio" o le comunque intelligenti osservazioni di Juan Galvez... questi sono tutti discorsi che vengono dopo il problema principale.

Non vale la pena leggere ancora Dylan Dog perché è una serie che ha rinunciato VOLUTAMENTE al suo ruolo: quello di far paura e/o inquietare. Dylan Dog come serie horror è l'equivalente di una serie comica che NON VUOLE far ridere, di un telenovelas che NON VUOLE far piangere, di un western senza sparatorie, di un film d'avventura senza azione, di un giallo senza sorprese.

E non c'entra nulla che abbiamo tolto lo splatter, perché quello fa parte ancora del "come", mentre ormai su Dylan il problema principale è il "cosa" dovrebbe stare al base della serie. Dylan Dog è una serie privata del senso stesso della sua esistenza, con la maggior parte delle storie degli ultimi dieci anni costruite non per inquietare o appassionare i lettori, ma solo per mettere insieme una serie di rassicuranti luoghi comuni. Ci sono le dovute eccezioni, ma mi sembrano sempre più rare e probabilmente sconsigliate dalla redazione.

C'è più orrore e inquietudine in un qualsiasi episodio di un telefilm mediocre come "Supernatural", un qualsiasi telefilm giallo di prima serata può permettersi di mostrare e parlare di cose che sul Dylan attuale sono tabù. Dylan è l'Harmony del fumetto horror. Una serie horror all'acqua di rose. Un paradosso fatale.


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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: sab ago 21, 2010 12:00 am 
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Cristiano ha scritto:
Dylan Dog ERA diventato un fumetto d'autore per merito di Sclavi ma anche lui si e' reso conto di quanto poco futuro (inteso come evoluzione) avesse il personaggio.


Perché? Da dove deriva questa tua convinzione? :?:

Cita:
Inoltre sembra che non ci si renda conto del tipo di vita che ha avuto il padre di Dylan Dog rispetto agli autori da te menzionati... una persona con gravi problemi di alcool, che ha tentato il suicido per ben due volte ed e' stata ANNI in terapia. Dio! Nonostante cio' (o forse anche grazie a cio'...) quest'uomo e' riuscito a riversare tutto se' stesso nelle storie della sua creatura! Capirai che un processo tormentato come questo pero' non e' certo replicabile a piacimento dagli autori che cercano un proprio metodo nello scrivere storie...


Certo che me ne rendo conto, e capisco bene come il vissuto di Sclavi possa essere stato riversato sulle pagine di Dylan... Però alla fin fine sono le storie a parlare, no? E i fatti - le storie - dimostrano in maniera inequivocabile che ci può essere un buon Dylan anche se a scriverlo non è Sclavi.

@Tommaso: secondo me, Dylan è un personaggio talmente ricco ed eclettico da poter sopravvivere anche all'assenza di horror. E poi, non sono convinto che la serie abbia rinunciato volutamente al proprio ruolo; il fatto è che ci sono storie scritte bene e storie scritte male, e negli ultimi anni le seconde hanno abbondantemente superato le prime. Il problema è tutto qua. Però di albi indifendibili ne uscivano anche nei primi tempi, dai... E non bastava tutto lo splatter del mondo a salvarli.

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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: sab ago 21, 2010 1:06 pm 
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Cita:
Non sempre, ma talvolta (spesso) sì: sfido chiunque a dire che il Dylan del Ventennale è il vero Dylan, per fare giusto un esempio. Ma anche storie generalmente apprezzate (e ben scritte) come lo Speciale La scelta o Il numero 200 sono clamorosamente "sballate". Fermo restando che si tratta di un'ottima sceneggiatrice. Detto ciò, sono d'accordo nel dire che non è certo la Barbato il problema della testata.

Sul ventennale sono d'accordo, ovviamente... a voler essere buoni si può dire che dylan non si comporta normalmente perché soggiogato dal padre, ma quello decisamente non è Dylan.... e tanto per cominciare non si farebbe mai soggiogare così.
Quanto a la scelta e il numero 200 non sono fra le mie preferite (troppo 'furbe' e scritte col pilota automatico), però non mi sembra che il personaggio di Dylan non sia rispettato. Nel 200 so che non ti piace lo svelamento del passato di dylan, e personalmente ho trovato troppo patetica la vicenda di virgil, ma mi sembr che il personaggio Dylan sia caratterizzato fedelmente.
E anche nella scelta, non mi ricordo stravolgimenti del personaggio, oltre a quelli, voluti, derivanti dalle diverse scelte che ha compiuto. Per me di storie in cui la barbato ha strapazzato il personaggio sono altre, e, in ogni caso è più il contesto ad essere strapazzato, che non dylan stesso, imho. In ogni caso per me tradisce più il personaggio il renderlo un normale detective mai convolto e inquietato dagli incubi che affronta, che non l'umanizzazione cui viene sottoposto dalla barbato.



Per una volta dò ragione a cristiano sul rapporto Sclavi-Dylan: la legge di Flaubert non vale solo per Dylan, ma senza dubbio il fatto che Sclavi abbia trasfuso in dylan non soltanto i suoi valori e il suo punto di vista, ma anche le sue inquietudini e componenti più emotive, rende molto più difficile ai suoi epigoni sostituirlo. Però dire che dylan debba chiudere dopo l'addio di sclavi è assurdo: se proprio nongli interessa questo dylan non lo compri, ma sostituire sclavi è difficile, non certo impossibile, come tante volte è stato verificato.


Per il resto quoto Tommaso al 100%, l'attuale scempio su dylan non è solo dovuto a storie scritte male, ma anche alla volontà di scrivere storie che con dylan non c'entrano niente. L'horror non è l'unico genere di dylan, che può sopravvivere anche senza, ma è comunque un fumetto creato per inquietare, stupire, far riflettere. 'Lassù qualcuno ci chiama' non è una storia horror, ma comunque svolge questo compito. Molte delle storie che escono oggi, invece questo compito non lo svolgono: semplicemente c'è un'avventura, con Dylan che deve sconfiggere un cattivone, e alla fine lo sconfigge. Senza che dietro ci sia niente che davvero coinvolga ed emozioni il lettore.

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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: sab ago 21, 2010 8:39 pm 
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mah....il peso dell'eta' si sente,ovvio..resto dell' idea che il dyd di oggi è decisamente diverso dal dylan del passato,cosi' come martin mystere di oggi è diverso dal BVZM del passato....cosi' come altri ennemila personaggi che hanno avuto piu' autori...trovo la cosa normale...ad oggi pochissime storie mi hanno deluso al 100% ma qualcuna in piu' è scivolata via nel nulla....
si tira in ballo la barbato come portatrice di sventure dylaniate,mentere andrebbe lodata per il suo coraggio ad osare (non sempre positivo....ma almeno ci prova!!)

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ma se dal 2023 diventassi io il nuovo curatore di dyd?

IO SONO RKC E SONO FATTO DELLA STESSA MATERIA DI CUI SONO FATTI GLI INCUBI.......
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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: sab ago 21, 2010 9:32 pm 
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la barbato è stata la salvatrice altro che portatrice di sventura.

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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: dom ago 22, 2010 6:45 pm 
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Allora, cerchiamo di essere sinceri, almeno con noi stessi... i veri pezzi da novanta della serie, quelli per intenderci che hanno fatto diventare Dylan Dog un fumetto d'autore, si trovano tutti tra le prime cento storie. Poi anche tra quelle ce ne sono di appena sufficienti ma sempre migliori delle odierne per varie ragioni: erano comunque racconti piu' freschi di quelli di oggi e gli elementi horror e splatter abbondavano, il che in un fumetto che si dichiara horror ha il suo peso...ma qui la gente tende a scordarsi le cose, quindi cerchero' di rinfrescarvi la memoria. Vediamo cosa scriveva Sergio Bonelli nel primo numero della serie che leggo quasi ogni giorno per "non dimenticare" cos'era questo fumetto all'inizio della sua vita editoriale:

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Bene, quello che si nota subito e' come il club dell'orrore sia diventato, negli ultimi anni, solo uno spazio per fare della mera pubblicita, privo di ogni qualsivoglia entusiasmo mentre all'inizio, come potete vedere, era tutt'altro. Gia' questo e' un segnale del decadimento della testata ma non e' certo il solo... Come scrive espressamente Bonelli, Dylan Dog e' (anzi era) "la prima collana dedicata interamente all'orrore"... peccato che a leggerlo oggi i neolettori gli riderebbero in faccia visto la totale mancanza dell' horror, appunto. Mentre le altre serie - Tex e Nathan Never - hanno preservato le peculiarita' che le contraddistinguevano, Dylan Dog col tempo ha perso quasi tutte le sue caratteristiche.
Perche' e' accaduto? Sicuramente i fattori sono molteplici ma basterebbe dare un'occhiata al topic sugli sceneggiatori per rendersi conto che finche' Sclavi e' stato VERAMENTE presente (cioe' i primi 10 anni) le storie continuavano a possedere le caratteristiche di "base" della serie mentre oggi tutto cio' e' scomparso assieme allo Sclavi tormentato di allora.


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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: dom ago 22, 2010 7:23 pm 
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Cristiano ha scritto:
Allora, cerchiamo di essere sinceri, almeno con noi stessi... i veri pezzi da novanta della serie, quelli per intenderci che hanno fatto diventare Dylan Dog un fumetto d'autore, si trovano tutti tra le prime cento storie. Poi anche tra quelle ce ne sono di appena sufficienti ma sempre migliori delle odierne per varie ragioni:


"Appena sufficienti"? Ce ne sono di ORRENDI. Vero è invece che le storie migliori di Sclavi, con poche eccezioni, sono contenute nel primo centinaio.

Cita:
erano comunque racconti piu' freschi di quelli di oggi e gli elementi horror e splatter abbondavano, il che in un fumetto che si dichiara horror ha il suo peso...ma qui la gente tende a scordarsi le cose, quindi cerchero' di rinfrescarvi la memoria. Vediamo cosa scriveva Sergio Bonelli nel primo numero della serie che leggo quasi ogni giorno per "non dimenticare" cos'era questo fumetto all'inizio della sua vita editoriale:


Per favore, smettiamola con quest'atteggiamento da "arrivo io e vi apro gli occhi": Dylan lo leggo dal numero 1, quindi non serve che arrivi qualcuno che magari nel 1986 non era neanche nato a spiegarmi com'era Dylan all'epoca. Lo dico senza voler offendere nessuno, naturalmente, ma è un comportamento che mi pare un pochetto presuntuoso. :wink:


Cita:
Come scrive espressamente Bonelli, Dylan Dog e' (anzi era) "la prima collana dedicata interamente all'orrore"... peccato che a leggerlo oggi i neolettori gli riderebbero in faccia visto la totale mancanza dell' horror, appunto. Mentre le altre serie - Tex e Nathan Never - hanno preservato le peculiarita' che le contraddistinguevano, Dylan Dog col tempo ha perso quasi tutte le sue caratteristiche.
Perche' e' accaduto? Sicuramente i fattori sono molteplici ma basterebbe dare un'occhiata al topic sugli sceneggiatori per rendersi conto che finche' Sclavi e' stato VERAMENTE presente (cioe' i primi 10 anni) le storie continuavano a possedere le caratteristiche di "base" della serie mentre oggi tutto cio' e' scomparso assieme allo Sclavi tormentato di allora.


Ribadisco: finché Sclavi era presente uscivano anche delle belle porcherie. Per fare giusto un esempio, trovo che lo scorso Gigante abbia poco o nulla da invidiare a certe storie dello Sclavi "medio" uscite nel primo centinaio (perché non è che il Tiz abbia scritto solo capolavori). E poi, l'horror è sì una caratteristica fondante di Dylan, ma non è certo l'unica: anzi, ridurre Dylan all'horror mi pare alquanto limitante, perché non è stato certo lo splatter ad aver reso grande l'Indagatore dell'incubo.

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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: dom ago 22, 2010 10:56 pm 
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Cita:
non è stato certo lo splatter ad aver reso grande l'Indagatore dell'incubo.


Si, erano le tette!!! Si vedevano più tette una volta!! :(

:D :D

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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: lun ago 23, 2010 1:02 am 
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rimatt ha scritto:
"Appena sufficienti"? Ce ne sono di ORRENDI. Vero è invece che le storie migliori di Sclavi, con poche eccezioni, sono contenute nel primo centinaio.

Ribadisco: finché Sclavi era presente uscivano anche delle belle porcherie. Per fare giusto un esempio, trovo che lo scorso Gigante abbia poco o nulla da invidiare a certe storie dello Sclavi "medio" uscite nel primo centinaio (perché non è che il Tiz abbia scritto solo capolavori). E poi, l'horror è sì una caratteristica fondante di Dylan, ma non è certo l'unica: anzi, ridurre Dylan all'horror mi pare alquanto limitante, perché non è stato certo lo splatter ad aver reso grande l'Indagatore dell'incubo.


- Quali sarebbero le storie veramente orrende? Sentiamo... occhio che le ho tutte a portata di mano oltre che conoscerle quasi a memoria, come penso molti di voi del resto. Comunque su questo forum i numeri attuali non vengono quasi mai criticati pesantemente quindi mi fa specie che si definiscano "orrendi" quelli pre 100...

- Ridurre l'horror non e' altrettanto limitante? Ti pare che La notte dei Morti viventi di Romero o Essi vivono di Carpenter siano solo dei filmetti invece che metafore della condizione umana?! L'horror non va assolutamente sottovalutato e sminuito perché si presta benissimo a raccontare anche l'orrore quotidiano della vita, quello appunto che faceva Sclavi nelle sue storie "splatter".


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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: lun ago 23, 2010 11:14 am 
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Cristiano ha scritto:
- Quali sarebbero le storie veramente orrende? Sentiamo... occhio che le ho tutte a portata di mano oltre che conoscerle quasi a memoria, come penso molti di voi del resto. Comunque su questo forum i numeri attuali non vengono quasi mai criticati pesantemente quindi mi fa specie che si definiscano "orrendi" quelli pre 100...


C'è l'imbarazzo della scelta: di Chiaverotti ne salvo giusto due o tre, tutto il resto varia tra il mediocre e l'impubblicabile. Di recente ho letto Incubo di una notte di mezza estate: non ha nulla da invidiare a certi "capolavori" recenti. Inoltre, non sono certo io il responsabile per quello che scrivono gli altri utenti: quel che è certo è che IO ho criticato pesantemente molti albi recenti, e se mi consideri un lettore "buono", a cui va bene tutto, ti sbagli di grosso. Ciò nonostante, alla domanda che dà il titolo al topic io risponderei di sì. :wink:

Cita:
- Ridurre l'horror non e' altrettanto limitante? Ti pare che La notte dei Morti viventi di Romero o Essi vivono di Carpenter siano solo dei filmetti invece che metafore della condizione umana?! L'horror non va assolutamente sottovalutato e sminuito perché si presta benissimo a raccontare anche l'orrore quotidiano della vita, quello appunto che faceva Sclavi nelle sue storie "splatter".


Ehi, capiamoci: io adoro l'horror, e se mi parli della genialità di Romero e Carpenter sfondi una porta aperta. L'horror è un genere perfetto per cogliere le inquietudini del presente, e non sarಠcerto io a negarlo. Tu, però, mi citi dei film che sono tra i migliori del genere: non vorrai mica dire che TUTTI gli horror sono ai livelli di Essi vivono o della tetra.. penta... esa... Insomma, dei film sugli zombi di Romero! Per ogni Notte dei morti viventi ci sono decine di zozzerie o di insulsi remake di Venerdì 13 o Nightmare. E' che l'horror, in sé, non basta a rendere godibile una storia, e il problema di molti albi recenti non è la mancanza di splatter, ma semplicemente la mancanza di sostanza. Perché hai voglia a riempire di splatter certi albi usciti negli ultimi tempi... Non li salveresti neanche con mutilazioni a catena e decapitazioni a raffica! :g:

Insomma, la mancanza di splatter può essere UN problema, ma certo non è IL problema.

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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: lun ago 23, 2010 7:11 pm 
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Cristiano, non ho capito cosa stai cercando di dimostrare: se vuoi dire che i primi 100 numeri erano migliori, in media e/o nei picchi rispetto a quelli attuali, predichi ai convertiti (sono secoli che lo si dice ogni mese per ogni storia), se stai dicendo che dylan avrebbe dovuto chiudere col numero 100:

1)Rinunceresti a pietre miliari come Phoenix, Ghost hotel, Verso un mondo lontano, 3x0, Il battito del tempo, Necropolis, L'eterna illusione, che fanno parte della storia del fumetto quanto i sacri primi 100 numeri
2)Stai facendo qualcosa di insensato, perché se non ti piace una serie basta non comprarla, senza chiedere di chiuderla a danno di chi ancora la apprezza.

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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: lun ago 23, 2010 7:43 pm 
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- Allora... "Incubo di una notte di mezza estate" e' stata una delle primissime storie scritte da Chiaverotti e non mi sembra affatto cosi orrenda... anche solo per il fatto che l'autore ha rispettato in pieno le caratterizzazioni dei personaggi principali (cosa che oggi avviene sempre piu' di rado) andrebbe rivalutata. Inoltre c'e' dinamismo, azione e del sano splatter! Ingredienti, torno a ripetere, importanti per un fumetto che si dichiara-va dell'orrore ma noto che si tende a sottovalutare questi aspetti...

- La TOTALE mancanza di orrore in una serie come Dylan Dog e' un grosso problema invece. Se Nathan Never smettesse, all'improvviso, di essere ANCHE una serie di fantascienza credi che i suoi lettori ne sarebbero felici? Ogni fumetto possiede delle caratteristiche "base" che vanno rispettate a priori. Questo non significa limitare i vari autori che scrivono le storie ma vuol dire invece aver capito che ogni serie nasce con un genere ben preciso nel "DNA". Che poi possa anche fare incursioni in altri generi non significa assolutamente che debba abbandonare completamente il suo come invece e' accaduto con Dylan Dog.

Attualmente Dylan Dog e' la peggiore testata Bonelli in termini di qualita delle storie. Se continua a vendere lo deve al nome che si e' fatto nel corso degli anni d'oro (1986-1996). Le uscite odierne si dividono GROSSOMODO in questa maniera:

Dylan Dog inedito = storie di bassa/media qualità
Dylan Dog ristampa attuale = storie di media qualità
Dylan Dog collezione book attuale = storie tutto sommato dignitose ma anticipazioni del calo della serie che si avrà  da lଠa breve
Dylan Dog grande ristampa attuale = pubblicazioni risalenti al periodo d'oro del personaggio

Comunque Rimatt, vedo che hai sorvolato su un altro aspetto molto importante che avevo segnalato, ovvero l'attuale decadimento del Club dell'orrore. Vogliamo negare perfino questo? Basterebbe dargli un'occhiata per respirare l'entusiasmo "orrorifico" di quei tempi:

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Posto queste pagine sopratutto per i neo lettori che magari non le avranno mai lette.

@ the Imp:

1) Quelle che hai elencato, senza offesa, non valgono un decimo anche del solo "Memorie dall'invisibile". Ma il punto non e' neanche questo, quello che dico e' che non sono le storie che hai citato ad aver fatto di Dylan Dog un fumetto d'autore semplicemente perche' alla loro uscita gia' lo era diventato da parecchi anni, chiaro?

2) Sto solo discutendo eh, calma. Credi che alla Bonelli importi qualcosa delle mie parole? Ti ringrazio per avermi dato cosi importanza ma non penso proprio che i miei post abbiano il potere di far chiudere un fumetto...


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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: lun ago 23, 2010 10:52 pm 
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Iscritto il: lun dic 26, 2005 11:47 pm
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Cita:
1) Quelle che hai elencato, senza offesa, non valgono un decimo anche del solo "Memorie dall'invisibile". Ma il punto non e' neanche questo, quello che dico e' che non sono le storie che hai citato ad aver fatto di Dylan Dog un fumetto d'autore semplicemente perche' alla loro uscita gia' lo era diventato da parecchi anni, chiaro?

Bè, certo che se rigiri la frittata sempre a tuo piacimento il tuo interlocutore rimarrà costantemente a bocca asciutta.
Ho un pò di confusione in testa, forse ti sei espresso male.
Non è stato affrontato, nel messaggio di Imp, alcun tipo di paragone. Quindi è inutile pescare dal nulla albi da dieci e lode solo per stabilire senza dubbi di sorta che il decadimento attuale della serie sussiste solo perché gli albi di oggi non reggono il peso di un capolavoro come Memorie, uscito 22 anni fa. Bella forza: allora io dico che il nostro cinema fa schifo perché ci sono i Vanzina e i Parenti e picchio i pugni contro le mura perché non ci sono più De Sica e Fellini. O la nostra narrativa allo stato attuale è stantia perché è morto Calvino. Che discorso è, scusa? Sarebbe una considerazione degna di essere chiamata tale? E' stato detto che se la serie fosse stata chiusa col numero 100 non avremmo mai visto Necropolis, tre per zero, blablabla... che in fin dei conti è una sacrosanta verità . E non solo: è tutto un altro discorso rispetto a quello affrontato da te successivamente. Dici che le storie citate da Imp non hanno reso Dylan Dog un fumetto d'autore solo perché ce ne sono state già  altre prima che lo hanno reso tale? Non capisco. Cosa significa? Forse che non sono bellissime storie ugualmente? O parlando del post 100 dobbiamo promuovere soltanto albi che rendono Dylan Dog fumetto d'autore? E come possono riuscirci se l'hanno già  reso "fumetto d'autore" quelli pre 100?
Insomma: da come la guardi la guardi le storie post 100, secondo il tuo punto di vista (grottesco), ne uscirebbero sempre a brandelli.

Per quanto riguarda le critiche a Cr7. Non credo vi siano altri forum dedicati a personaggi bonelli più caustici e cattivi del nostro per quanto riguarda le considerazioni e le recensioni sugli ultimi albi in uscita. Forse solo quello di Tex quando c'è Nizzi all'opera è più "peccaminoso" del nostro. Non è quindi possibile asserire ciò che dici e se lo dici è perché hai letto per lo più messaggi morbidi e affettuosi di alcuni utenti "buoni" (che probabilmente ti avranno colpito maggiormente). Io stesso sono uno degli utenti più polemici nelle Ultime uscite (e ho avuto anche problemi con diversi autori solo per aver detto la mia) essendo comunque un moderatore, e questo dovrebbe bastare per farti capire l'andazzo. Quindi anche per quanto riguarda questa tua critica di accostarci alla massa che accetta tutto ciò che gli viene propinato ne usciamo a testa alta.

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Umpf! Qualcuno mi ha trovato, finalmente... devono aver sentito la puzza... però, bei tempi quando puzzavo solo di whisky...


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 Oggetto del messaggio: Re: vale ancora la pena leggere DyD?
MessaggioInviato: mar ago 24, 2010 9:29 am 
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Cristiano ha scritto:
- Allora... "Incubo di una notte di mezza estate" e' stata una delle primissime storie scritte da Chiaverotti e non mi sembra affatto cosi orrenda... anche solo per il fatto che l'autore ha rispettato in pieno le caratterizzazioni dei personaggi principali (cosa che oggi avviene sempre piu' di rado) andrebbe rivalutata. Inoltre c'e' dinamismo, azione e del sano splatter! Ingredienti, torno a ripetere, importanti per un fumetto che si dichiara-va dell'orrore ma noto che si tende a sottovalutare questi aspetti...


E daje co 'sto "sano" splatter! :D
A me Incubo sembra proprio orrenda: soggetto ridicolo, scene accostate una all'altra senza logica, finale sconclusionato... Ok, a te sarà  anche piaciuta, ma è troppo comodo dire che io non l'apprezzo perché "sottovaluto questi aspetti": semplicemente, non li considero determinanti.

Cita:
Attualmente Dylan Dog e' la peggiore testata Bonelli in termini di qualita delle storie. Se continua a vendere lo deve al nome che si e' fatto nel corso degli anni d'oro (1986-1996).


Falso. Dylan Dog è stata forse la peggior testata Bonelli negli ultimi anni, ma non credo che attualmente lo sia ancora: Nathan Never e Martin Mystère (quando non lo scrive Morales) se la passano ancora peggio. Riguardo al boom di vendite che la serie ha avuto negli anni Novanta... Credi DAVVERO che sia stata solo la qualità delle storie a determinarlo? Beata ingenuità... :g:

Cita:
Comunque Rimatt, vedo che hai sorvolato su un altro aspetto molto importante che avevo segnalato, ovvero l'attuale decadimento del Club dell'orrore. Vogliamo negare perfino questo?


Questo non lo nego affatto. Però, con tutto il rispetto, non mi sembra che la scarsa qualità della pagina della posta sia determinante per la bassa qualità della testata: è vero, in Dylan qualcosa è cambiato (e la Horror Post lo testimonia in maniera indicativa, non lo nego), ma questo non vuol dire che la serie non possa ospitare anche oggi qualche buona storia e perfino qualche gioiello. Perché, lo ribadisco, storie come Il vecchio che legge o Tueentoun non hanno NULLA da invidiare a molti degli albi usciti prima del numero 100.

Per quanto riguarda il resto, ha già  risposto Vace.

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Allora, cerchiamo di essere sinceri, almeno con noi stessi... i veri pezzi da novanta della serie, quelli per intenderci che hanno fatto diventare Dylan Dog un fumetto d'autore, si trovano tutti tra le prime cento storie. Poi anche tra quelle ce ne sono di appena sufficienti ma sempre migliori delle odierne per varie ragioni: erano comunque racconti piu' freschi di quelli di oggi e gli elementi horror e splatter abbondavano, il che in un fumetto che si dichiara horror ha il suo peso...ma qui la gente tende a scordarsi le cose, quindi cerchero' di rinfrescarvi la memoria.


Scusami Cristiano, ma nel momento stesso in cui ti poni come messìa del Dylan Dog che fu (qui come in altri post) viene difficile anche darti solo un briciolo di ragione. Su un forum difficilmente troverai il 'lettore medio', ma persone che hanno la collezione completa a casa, che conoscono i nomi che compaiono sul tamburino e che ad ogni uscita vengono qui a commentare l'albo insieme ad altri appassionati.


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