UARM:
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Io ho detto che l'aumento dei prezzi è determinato da una calo della domanda (e quindi delle vendite)... il calo della domanda è determinato 1 pò dagli aumenti dei prezzi provocati anche dall'euro (e dal calo delle vendite... come vedi, è un circolo vizioso), un pò e soprattutto dal calo qualitativo del prodotto che viene offerto al pubblico. Mi sembra che anche tu hai sottolineato questo, quindi stiamo dicendo la stessa cosa, o sbaglio.
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L'aumento dei prezzi è una conseguenza dell'inflazione, dello scarso volume di vendite, del fatto storico - ormai non più sostenibile a lungo, economicamente, da parte dell'editore - che Bonelli vende fumetti a quattro soldi. Li vende ancora oggi a quattro soldi: per vendere a un prezzo solo di poco superiore al suo, gli editori di testate pari formato possono permettersi solo spese di produzione nettamente inferiori.
La qualità c'entra, ma solo fino a un certo punto: Magico Vento o Gea vendono poco, Jonathan Steele è stato chiuso (e poi rilevato da altro editore), e sono o erano tra le serie più curate, sotto praticamente ogni aspetto.
<BLOCKQUOTE id=quote><font size=1 face="Verdana, Arial, Helvetica" id=quote>quote:<hr height=1 noshade id=quote> <BLOCKQUOTE id=quote><font size=1 face="Verdana, Arial, Helvetica" id=quote>quote:<hr height=1 noshade id=quote> A saperlo... a parte l'ovvietà di una diminuzione delle vendite, il vero problema è capire quale prezzo garantirebbe l'equilibrio tra costi e ricavi per le serie traballanti. Una testata come Magico Vento, io la comprerei anche a 6 euro, Zagor o Napoleone sicuramente no.<hr height=1 noshade id=quote></BLOCKQUOTE id=quote></font id=quote><font face="Verdana, Arial, Helvetica" size=2 id=quote>
Questa proprio non l'ho capita, <hr height=1 noshade id=quote></BLOCKQUOTE id=quote></font id=quote><font face="Verdana, Arial, Helvetica" size=2 id=quote>
Eppure è elementare... se una serie, venduta a un certo prezzo, non si sostenta, le strade sono due: o la si chiude subito, oppure ne si alza il prezzo e si verifica se l'aumento è tale da garantirne la sopravvivenza a fronte del prevedibile ulteriore calo dei lettori.
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soprattutto l'ultima frase... mi sembra un ragionamento da editore furbacchione che pensa:"Ah, Dylan Dog è la serie che ha più vendite, io mò faccio una furbata, sparo il fumetto a 10 euro ad albo, così colmo il possibile calo delle vendite sapendo che ci stanno quai 5-6 idioti che lo adorano e sono pronti a rimetterci un intero stipendio mensile per comprare l'inedito"... <hr height=1 noshade id=quote></BLOCKQUOTE id=quote></font id=quote><font face="Verdana, Arial, Helvetica" size=2 id=quote>
BUM!
A parte che se Bonelli "liberalizzasse" i prezzi le serie che aumenterebbero di meno (o per nulla) sarebbero Tex e Dylan Dog, dove sarebbe la "furbata"? Se per te il prodotto vale il prezzo lo compri, viceversa no. Liberamente. E cmq, un po' di analisi storica: Bonelli è da sempre l'editore meno "furbo"; tra i suoi molti difetti si abbia almeno la memoria di riconoscergli la sua virtù migliore.
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Io a 6 euro non comprerei di certo un fumetto con una qualità cartacea scadente già 20 anni fa, non inchiostrato e, ancora peggio, con certe storie che sarebbero da cestinare.<hr height=1 noshade id=quote></BLOCKQUOTE id=quote></font id=quote><font face="Verdana, Arial, Helvetica" size=2 id=quote>
Vuol dire che per te non ha quel valore, qual è il problema? Se per te lo valesse, taglieresti una spesa diversa. Nessuno di noi può comprare <b>tutto</b> ciò che vuole: a un certo punto deve scegliere. Ed è <b>esattamente</b> il discorso che facevo: il rapporto prezzo/lettori deve trovare un equilibrio ottimale. E ogni testata ne avrà uno suo. Per me un albo di 94 pagine di Magico Vento, uno dei migliori fumetti seriali attuali sotto qualunque aspetto, i 6 euro li varrebbe eccome, tutte le altre testate bonelliane, no. E da lettore ne faccio una valutazione di qualità dell'intrattenimento ovviamente, perchè il prodotto bonelliano inteso come oggetto fisico resta tra i migliori.
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Io penso che si debbano ridurre drasticamente le testate di secondo piano e dedicare le proprie energie solo su quelle poche serie che ancora garantiscono qualche entrata.<hr height=1 noshade id=quote></BLOCKQUOTE id=quote></font id=quote><font face="Verdana, Arial, Helvetica" size=2 id=quote>
E quindi quale problema avresti se le testate "di secondo piano" invece di chiudere (cosa che sta cominciando ad avvenire, per altro) aumentassero di prezzo ed eventualmente trovassero un pubblico sufficiente a garantirne una sopravvivenza confortevole?
V.