Cita:
Non sempre, ma talvolta (spesso) sì: sfido chiunque a dire che il Dylan del Ventennale è il vero Dylan, per fare giusto un esempio. Ma anche storie generalmente apprezzate (e ben scritte) come lo Speciale La scelta o Il numero 200 sono clamorosamente "sballate". Fermo restando che si tratta di un'ottima sceneggiatrice. Detto ciò, sono d'accordo nel dire che non è certo la Barbato il problema della testata.
Sul ventennale sono d'accordo, ovviamente... a voler essere buoni si può dire che dylan non si comporta normalmente perché soggiogato dal padre, ma quello decisamente non è Dylan.... e tanto per cominciare non si farebbe mai soggiogare così.
Quanto a la scelta e il numero 200 non sono fra le mie preferite (troppo 'furbe' e scritte col pilota automatico), però non mi sembra che il personaggio di Dylan non sia rispettato. Nel 200 so che non ti piace lo svelamento del passato di dylan, e personalmente ho trovato troppo patetica la vicenda di virgil, ma mi sembr che il personaggio Dylan sia caratterizzato fedelmente.
E anche nella scelta, non mi ricordo stravolgimenti del personaggio, oltre a quelli, voluti, derivanti dalle diverse scelte che ha compiuto. Per me di storie in cui la barbato ha strapazzato il personaggio sono altre, e, in ogni caso è più il contesto ad essere strapazzato, che non dylan stesso, imho. In ogni caso per me tradisce più il personaggio il renderlo un normale detective mai convolto e inquietato dagli incubi che affronta, che non l'umanizzazione cui viene sottoposto dalla barbato.
Per una volta dò ragione a cristiano sul rapporto Sclavi-Dylan: la legge di Flaubert non vale solo per Dylan, ma senza dubbio il fatto che Sclavi abbia trasfuso in dylan non soltanto i suoi valori e il suo punto di vista, ma anche le sue inquietudini e componenti più emotive, rende molto più difficile ai suoi epigoni sostituirlo. Però dire che dylan debba chiudere dopo l'addio di sclavi è assurdo: se proprio nongli interessa questo dylan non lo compri, ma sostituire sclavi è difficile, non certo impossibile, come tante volte è stato verificato.
Per il resto quoto Tommaso al 100%, l'attuale scempio su dylan non è solo dovuto a storie scritte male, ma anche alla volontà di scrivere storie che con dylan non c'entrano niente. L'horror non è l'unico genere di dylan, che può sopravvivere anche senza, ma è comunque un fumetto creato per inquietare, stupire, far riflettere. 'Lassù qualcuno ci chiama' non è una storia horror, ma comunque svolge questo compito. Molte delle storie che escono oggi, invece questo compito non lo svolgono: semplicemente c'è un'avventura, con Dylan che deve sconfiggere un cattivone, e alla fine lo sconfigge. Senza che dietro ci sia niente che davvero coinvolga ed emozioni il lettore.