Storia piacevole e orchestrata con buon ritmo. Trovo ci sia qualche manchevolezza, ma nel complesso le dò volentieri 6.5
E per quanto mi riguarda, l'ho preferita sia al
Modulo A38 che a
Mater Morbi.
Seguono
S
P
O
I
L
E
R
Uno degli aspetti che la maggioranza ha meno apprezzato, ovvero Nonna Mannaia, secondo me è più che pregevole.
Ciò che rendeva irritante
Seppelliti Vivi era il fatto che i "capi" emergenti di volta in volta erano presentati fin dall'inizio come personaggi negativissimi. Quando a comandare è gentaglia senza alcuna qualità , per forza di cose la situazione non può che degradare.
Invece la vecchietta e Calista (Flockhart...?
) sono presentate inizialmente come persone pressoché normali (il look simil-punk di Calista NON è un indizio di potenziale negatività , ne sono certo). Il loro progressivo scivolare nella follia omicida non è privo di significato e spessore, perché trovo che stia a indicare come sia facile impazzire e diventire più simili a bestie che uomini quando la situazione sprofonda.
Insomma, in
Seppelliti Vivi si degenerava perché la gente era già degenerata in partenza. In
I Nuovi Barbari si degenera perché la situazione ti fa degenerare - e perché la gente SCEGLIE di adattarsi alla degenerazione. Non è una differenza da poco.
In questo contesto, ha importanza che Dylan scelga di pagare la roba che prende.
Non è buonismo fine a se stesso, è scelta di "non degenerare". Sono le piccole cose che fanno la differenza: inizi rubacchiando, prosegui vandalizzando, termini ammazzando. Pagando dimostri di voler restare aggrappato a una realtà non-degenere.
Detto ciò, nella seconda parte della storia i personaggi della Nonna e di Calista iniziano a mostrare la corda.
Perché pitturarsi la faccia?
Sono in un supermercato, mica in una giungla!
E soprattutto, perché
impedire alla gente di andarsene? Ho il sospetto che RRobe si sia ispirato al personaggio della signora Carmody nel racconto di Stephen King
La nebbia/The Mist, ma lଠla cosa aveva un senso. La Carmody non voleva che la gente se ne andasse perché era una fanatica religiosa; secondo lei lasciare il supermercato era una provocazione e una sfida a Dio.
In
I Nuovi Barbari non c'è alcun sottofondo religioso, quindi non c'è motivo per "non volere" che la gente se ne vada. Anzi, siccome il cibo diminuisce, chi resta dovrebbe essere ben contento che rimangano meno bocche da sfamare!
Altro difetto: la storia segue un filo vagamente "surreale", ma non abbastanza da rivaleggiare con
Golconda (la cui "surrealtà assoluta" era esplicitata già a partire dalla citazione degli uomini in bombetta di Magritte), e così finisce con lo scricchiolare proprio perché non rinuncia a una certa logica e a una certa consequenzialità narrativa.
Il canovaccio di base finisce col risultare troppo esile, e il risultato è quello che diceva Shakespeare nel
Macbeth: c'è molto strepito e fragore, ma il tutto non significa poi granché.
Debole è soprattutto la scelta di voler dare alla storia un messaggio.
Il progresso è problematico? Grazie tante, non solo lo sapevamo già , ma soprattutto QUESTA storia lo evidenzia nella maniera sbagliata.
Perché è palese che gente come Berlusconi o Bill Gates non resterebbe MAI impigliata in un ingorgo: se c'è traffico, viaggia col Jumbo Jet personale
e ingorghi in cielo è difficile che se ne formino...
L'unico messaggio che ho ricavato da questa storia è: "Se non siete ricconi capaci di pagarvi un treno o un aereo personale, se siete semplici proletari, NON andate in vacanza! Restate a casa a far la muffa!"
Francamente, mi pare un messaggio discutibile...
Ribadisco, tuttavia, che il ritmo è eccellente.
Groucho è in buona forma, anche se metà delle battute pronunciate potrebbero essere ficcate in qualsiasi altra storia (sono battute fuori contesto, insomma).
E i disegni di Brindisi sono splendidi!