Per giudicare questo quinto color fest si deve necessariamente partire da una premessa fondamentale: c'è un'enorme divario globale fra l'aspetto grafico e la qualità delle storie; è indubbio, qui abbiamo dei veri capolavori grafici, che però non hanno avuto la fortuna di andare ad illustrare delle storie altrettanto indimenticabili. Poi è ovvio che se la qualità dei disegni è eccellente, per forza di cose anche la storia in sè ne trae beneficio e finisce con l'acquisire punti in più (in molti fecero questo discorso all'epoca dei giudizi su "Mater Morbi": della serie "se a disegnarla fosse stato Cossu invece che Carnevale allora non ne parlereste così bene") Per carità , a conti fatti nessuna delle quattro micro-storie qui presenti scende al di sotto della sufficienza, ognuna di esse lascia qualcosina, chi più e chi meno, ma non ce n'è una che ti fa dire: "Cazzo, questa sì che è forte!" ("Fuori tempo massimo", "Il pianeta dei morti", "La fiaba nera"...) Complessivamente il giudizio non può che essere positivo, però il peso dei disegni e delle colorazioni è prevaricante in maniera schiacciante sulle sceneggiature (diciamo 70% per i disegni e 30% per le storie)
"Il grido muto": ma solo a me è sembrata troppo somigliante a "Il vampiro dei colori" presente sul primo color fest?!? Una ragazza che compare dal nulla, non parla, si comporta stranamente, Dylan la salva, la porta in giro per Londra, questa smatta, poi si rivela essere.....qualcosa di particolare. Insomma, a conti fatti, bella storiella, ma tutto già visto; con un piccolo particolare, però: ad illustrare il tutto c'è un Artista di quelli con la "A" maiuscola, che nobilità il tutto con un suo personalissimo piccolo capolavoro di disegni e colori; in poche parole, Frisenda è sbalorditivo. Storia: 7- Disegni: 9
"Lacrima di stella": la più debole delle quattro (d'altronde mi pare che su questo siamo per la maggior parte di noi tutti d'accordo), probabilmente in una lunghezza standard, con la possibilità di poter sviluppare meglio questo "strano mondo" popolato di freaks, l'avventura ne avrebbe sicuramente giovato e magari acquistava di più; in 32 pagine o fai qualcosa di fulminante o sennò toppi alla grande! Qui niente di tragico ma comunque lascia poco da ricordare, a parte la già più volte citata raffica di splatter contenuta in alcune vignette (pensare che una volta ce n'erano pagine e pagine di scene così!). Molto buono Caluri, peccato solo che abbia dovuto tirar via per finire prima l'episodio (se non sbaglio ho letto da qualche parte che pure il disegnatore stesso ha questo rimpianto: infatti gli avevano detto che la storia sarebbe andata sul color fest dell'estate scorsa e quindi lui aveva dovuto stringere i tempi per la consegna, poi misteriosamente la scaletta è slittata a quest'anno) A conti fatti, un'occasione mancata: su 94 pagine e con più calma nel disegno, chissà .....ma così: Storia: 6-- (sono due meno!) Disegni: 7
"Cattiva sorte": contende a "Il grido muto" la palma d'oro di miglior episodio di questo color fest! Storiella carina, a tratti veramente piacevole, priva forse di quel pathos che la situazione poteva offrire (Groucho in coma poteva rendere emotivamente di più) però è chiaro che il numero di pagine a disposizione è quello che è e quindi più di quel tanto non è che si possa fare...comunque molto carina davvero! E poi c'è Bigliardo......forse è quello che mi ha stupito di più! Ma come fa a disegnare così bene?!? Giuro, in certi momenti ci sono dei volti in primo piano che non riuscivo a capire se avesse usato delle fotografie o se davvero li aveva disegnati a mano lui! Stratosferico! Storia: 7 Disegni: 9
"L'uomo che non c'è": anche qui vale sempre lo stesso discorso per i testi: è carina, ok, ma tutto sa di "già visto", "già letto qualcosa di simile", non c'è mai un vero guizzo di genialità che ti porta a sospirare e dire "wow!". Gualdoni ha dimostrato di saperci fare con le brevi, però qui non va mai al di là del compitino ben fatto, ben strutturato e ma senza mai strafare. Sul finire si cerca di dare un tocco di poesia (un pò come in "Lacrima di stella") ma non basta per entrare nella sfera della "indimenticabilità " (neologismo inventato sul momento) Belli i disegni di Nizzoli, sui livelli di quelli di Caluri, senza mai strafare, in linea con la storia che illustra. Storia 6 Disegni: 7
Copertina: che dire....ottima, come tutte quelle presentate sui Color Fest! Manara è Manara, non si discute, si ammira.
Voto globale al quinto Color Fest: 7 e mezzo. Quasi 8, grazie ai disegni.
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