Cravenroad7

Mai letto niente di simile pubblicato dalla Bonelli.

Se Ambrosini voleva sottolineare l'eccentricità della sua ultima creatura c'è riuscito in pieno, con un finale a dir poco spiazzante.
Mandato all'aria definitivamente ogni luogo comune bonelliano (non è per forza di cose una buona cosa: in questo caso lo è), ha realizzato un albo introspettivo, criptico, poetico e doloroso. Bellissimo.
In generale le ombre e le luci di Dix come miniserie rimangono, ma indubbiamente l'albo conclusivo permette di leggere gli albi precedenti con altri occhi, soprattutto per quanto riguarda uno degli elementi più discussi della mini, il rapporta tra Annika e Dix.

Sono colpito e ammirato.
I miei complimenti ad Ambrosini.

appena ho finito di leggere l'albo devo essere rimasta una decina di minuti così
spiazzata a dir poco, sorpresa a dir poco, convinta che fosse l'unico finale possibile per una storia magnifica.
anche se la serie viaggia sulla media del 6,5 forse 7, qui siamo arrivati all'eccelso, e metto un'altra faccina per sottolineare la svolta conclusiva!!!

Ambrosini e' un genio......jan dix e'un capolavoro!!!!!

Concordo in pieno con voi. Questo è un finale bellissimo, spiazzante, incredibile. Belli i disegni e bellissima la storia. Sicuramente il più bel albo della serie, sicuramente un capolavoro assoluto.

Alla fine della lettura ero shockato!

Peccato che Ambrosini non riparta con una serie sua, ma son felice che lo potrò leggere su Dylan Dog come autore completo, farà dei capolavori anche là¬.

Oak

Oddio quanti commenti positivi!!! Ed io che ancora non ho trovato l'albo!!! Domani il mio edicolante rischia la vita!!!

Ho seguito e apprezzato il progetto Jan Dix, pur non amando tutte le storie. A livello di sperimentazione di narrazione, ha dato molto (il problema è che quando si sperimenta, s'incappa molto più frequentemente in commenti drastici, sia in un senso che nell'altro). Sicuramente non era una serie per tutti, questo è sicuro, ma lo è anche l'estremo amore e dedizione dell'autore al personaggio. Le caratteristiche principali dei "figli" di Ambrosini, sono l'originalità  e la difficoltà nel catalogare le sue opere (cosa che nella maggiorparte delle volte è positivo secondo me).
Al rammarico della fine della serie si accompagna molto più forte la contentezza del ritorno dell'autore a Dylan Dog. Questa notizia, dataci sulla seconda pagina dell'ultimo numero di JD, mi ha entusiasmato molto poiché ero uno di quelli che sentiva la sua mancanza (sia ai disegni che nelle storie).

Grande albo,bellissimo il finale.........Carlo è uno dei migliori in assoluto,non capisco perché non riesce mai ad ottenere il successo che merita!!!

io ho letto solo gli ultimi 5 numeri di Dix
e mi sono piaciuti moltissimo!!!
nonostante la fiugra da ignorantone che faccio,
adesso sto num.14 me lo spiegate o ne discutiamo assieme!!!!
molto criptico, molto cupo, diverso dagli altri bonelli,
però al di là  delle emozioni, vojo spiegazioni


ragazzi non conosco nessuno nel raggio di 20 km che legge Dix, quindi bisogna che ne parlo con voi!!
se pensate che sono pazzo
vi vengo sotto casa e vi taglio la carotide!!!
toh vedi il caldo!

SPOILER





Qua io l'ho letto diversamente: IMO il sogno vero e proprio di Jan inizia con le vedute sulle scogliere francesi, a pagina 47. Comunque ha poca importanza



A pagina 121 Jan, dal suo "nuovo osservatorio", dice che l'unica possibilità che gli resta dopo un dolore troppo forte è tornare indietro dimenticando tutto quello che è successo. Si ritrova in un luogo idealizzato che ha rappresentato la sua infanzia a livello simbolico (le spiagge romagnole) e che lui stava riportando a galla nello stesso periodo in cui avvertiva il progressivo allontanamento di Annika, la sua 'nuova madre'. Vediamo che un po' alla volta ricorda il nome dell'albergo, la ragazzina con cui doveva fare la fotografia ma non riesce a ricordare il volto della madre, sovrastato da Annika. Nella parte finale Jan, giocando con i ricordi, scappa dalla madre e, incontrando Annika, riesce a liberarsi dal forte legame materno (esemplificativo il fatto di dire che quella è l'ultima volta che se le è prese), nel mentre la madre non riesce a trovare suo figlio perché qualcosa che si è arenato sulla spiaggia distoglie la sua attenzione dalla ricerca; questo a mio avviso è un chiaro riferimento, insieme alle spiagge romagnole, al cinema felliniano, dove Mastroianni distratto dal mostro che rappresentava la società che frequentava non sente, o non vuole sentire, il richiamo della ragazza che rappresentava una sorta di salvezza (in questo video per chi non l'ha visto: http://www.youtube.com/watch?v=6Opglbu1NTY ). Questa liberazione dalla madre , conseguenza della nuova visione del mondo avuta con l'incontro con Annika (e qua sarebbe da ricollegarsi a Monet), va inevitabilmente ad invertire i ruoli: se fin prima era Jan a cercare una figura materna evanescente attraverso Annika, ora è la madre a cercare uno scomparso Jan e ad urlare il suo nome.
Naturalmente sono pensieri miei, a me piace vederla così



A livello sostanziale direi di no, non ci sono rimandi di questo tipo. A livello empatico si potrebbe discuterne: certe scelte di dix fatte nel corso della serie possono, per l'appunto , essere viste con nuovi occhi.

Splendido e straniante. Ancor più che per il «cosa», per il «come».

Certo è eccellente pure sotto il profilo “meramente contenutistico”, con una scelta coraggiosa che chiude splendidamente il cerchio narrativo (a questo punto sarebbe inutile aggiungere altro).

Ma è l’organizzazione di questo materiale a essere perfetta, tra ricordi, sogni, distorsioni della realtà, affascinanti riflessioni su Monet e sulla dicotomia sguardo degli occhi/sguardo della mente (in continuità con gli ultimi numeri: in particolare, secondo me, si crea un ideale dittico con il precedente Nero profondo).

Molto fine e condivisa al 100 % dalla scrivente l’analisi di Jones.

Grazie mille

Albo favoloso...più avanti un post più completo.

Meno male che aveva difficoltà a ingranare questa serie, nonchè il suo protagonista per non parlare dell'autore.
A parte la polemica "di sostegno", sono felicissimo che Ambrosini sia riuscito a smentire le critiche coi fatti (ma magari verrò smentito ancora io), questo filotto 10/14 (magari con qualche riserva sul 13) è uno dei migliori in assoluto presenti nel panorama fumettistico italiano, davvero un capolavoro dietro l'altro. E questo episodio finale è quello totale, l'opera top che raggiunge la magnificenza ed entra di diritto nella Storia.
Ambrosini, il più talentuoso ed elegante autore nostrano allo stato attuale, l'Antonioni del fumetto e patrimonio nazionale. Beninteso che seguirò qualsiasi cosa pubblicherà, spero davvero che in Italia non si sia così ottusi da lasciarselo scappare perché oggi la situazione - terribile - è questa.
Complimenti Jones per le tue osservazioni.



Esatto, ho pensato la stessa cosa. Nonostante gli avvenimenti, che per forza di cose hanno la loro carica esplosiva al loro interno, ciò che più colpisce in quest'albo è la messa in atto dell'intero apparato narrativo a lasciarmi ancora più di stucco e, se posso rubarti il termine, straniato.
Decisamente oltre.

Dal commiato dell'editoriale e della posta, presumo che questa serie non abbia avuto grande successo...presumo che se fosse stata alla Star Comics già  l'avrebbero sospesa...sinceramente ci ho capito poco in questo numero...almeno sono onesti nel non prospettare numeri speciali inutili a questo punto...diciamo che, in generale, Jan Dix in alcuni numeri mi è piaciuto, in altri di meno, sicuramente è un fumetto "culturale" e si sa, gli italiani, quando vedono qualcosa di culturale si mettono paura...

Diciamo pure che la serie nel suo complesso è stata brutta, vah, a prescindere dalla cultura. Inutile star lଠa lasciare intendere che Ambrosini è un incompreso e i lettori si accontentano di pane e salame invece di fini disquisizioni artistiche.