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Mi sembra che la qualità a volte vada a farsi benedire. Tutto qui.
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La qualità va a farsi benedire anche più di qualche volta. E questo va, giustamente, criticato. Però per motivi fondati; o almeno un po' più fondati dell'aumento (ormai periodico e inevitabile) dei 10 centesimi ad albo. Aumento che, ribadisco, in sè credo non faccia piacere a nessuno. La SBE sconta l'aver artificialmente tenuto basso il prezzo dei suoi albi nell'epoca delle vacche grasse (cosa di cui tutti, credo, dovremmo essere grati, perchè ha consentito di leggere davvero per due lire storie a volte straordinarie e cmq sempre professionali), ma creando anche la percezione che il fumetto fosse un prodotto <b>necessariamente</b> di basso prezzo: invece <b>produrlo</b> costa. Oggi le vacche grasse non ci sono più - anche per gli innumerevoli errori dell'editore, senza dubbio - e il prezzo corre più di quanto facesse in passato. Soprattutto, corre più di quanto agli occhi del lettore possa sembrare giustificato dalla qualità media declinante dei prodotti (salvo eccezioni, of course). Ma nonostante l'abbassamento della qualità, (sia quello reale sia quello percepito in ragione degli aumenti di prezzo), gli albi targati SBE sono ancora oggi venduti sotto costo: Napoleone più di Tex, MM più di DD. Il che mi fa molto piacere, sia chiaro
, però non posso illudermi che certi prezzi restino così bassi in eterno al diminuire delle vendite.
Un circolo vizioso, chiaramente, e che chiaramente spetta all'editore spezzare, magari cercando e soprattutto trovando il modo di elevare la qualità media delle sue proposte, con un occhio particolare a certe testate ridotte davvero male.
V.