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 Oggetto del messaggio: Re: # Lilith 4 - Cavalcando con il diavolo
MessaggioInviato: mar giu 22, 2010 2:56 am 
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Sì, va be', Vace, sarà  come dici tu... Ma con questa storia, Lilith mi ha stufato dopo tre numeri. Cioè, a me pare che da un fumetto uno abbia il diritto di aspettarsi qualcosa in più, no? Leggere sempre la stessa solfa, sia pure "travestita" ogni volta in maniera diversa, può non bastare. Per dire, a me non basta. :cry:

E comunque non ho ben capito la differenza tra fumetto seriale e miniserie. Lilith è fumetto seriale ed è pure miniserie, no? :o

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 Oggetto del messaggio: Re: # Lilith 4 - Cavalcando con il diavolo
MessaggioInviato: mar giu 22, 2010 8:27 am 
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Ma duv'è che va in giro il professore alle tre di notte!? :lol:

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 Oggetto del messaggio: Re: # Lilith 4 - Cavalcando con il diavolo
MessaggioInviato: mar giu 22, 2010 10:57 am 
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Enoch, che non è un grande autore, ma un grandissimo autore, ha capito perfettamente i limiti e le potenzialità del medium fumetto, e la particolare forma del semestrale da 132 pagine.

Gli albi di Lilith non raccontano semplici viaggi nel tempo, ma ognuno di essi (finora) è un esperimento di narrativa di genere: il primo episodio attinge all'epica, il secondo al dime adventure piratesco e il terzo al racconto di guerra (il quarto non l'ho ancora letto ma sembra essere un western sul mito della frontiera). Il tutto, in una cornice di "realismo fantascientifico" (il futuro dal quale proviene la protagonista con i relativi ricordi e digressioni che esso comporta). I viaggi nel tempo sono poco più che un pretesto per raccontare sempre la stessa cosa, ma in modo diverso. In fondo pure Calvino proponeva più o meno questo concetto in Se una notte d'inverno un viaggiatore: stringi stringi, tutta la narrativa, qualunque sia il genere, si riduce a questo, parlare di passioni e/o di morte. Quello che cambia sono solo la "cornice" che si vuol dare a ciò che si racconta e l'abilità/pertinenza dell'autore nel raccontare. E Lilith non devia da questo canone.

In un certo senso è come se ogni albo fosse uno dei recenti romanzi a fumetti, ma l'argine alla deriva e alla completa incompatibilità (e individualità) dei generi è la forte impostazione di fondo della serie, che ammette solo leggere fluttuazioni: per essere in grado ogni volta di raccontare una storia diversa, con un linguaggio (elemento importantissimo in questa serie) diverso, è necessaria una struttura molto semplice, ma anche molto ben codificata, appunto la solita missione cerca-intoppo-ricordo-accoppa-cardo-trova-riparti.

Per chi ne capisce un po' di musica, si tratta più o meno della pratica della variazione: una partitura "fissa" che ammette deroghe per virtuosismi d'autore.

Per carità , a volte l'esperimento riesce meglio che in altre occasioni (ad esempio nel terzo numero ho trovato la storia abbastanza fiacca e la "ripetitività" un po' stucchevole), ma comunque ritengo Lilith una serie di eccellenza, uno dei migliori prodotti fumettistici attualmente in commercio.


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 Oggetto del messaggio: Re: # Lilith 4 - Cavalcando con il diavolo
MessaggioInviato: mar giu 22, 2010 2:49 pm 
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GiovanePioniere ha scritto:
Ma duv'è che va in giro il professore alle tre di notte!? :lol:


Tutta colpa del fuso orario. :g:

In quanto a Lilith, ribadisco il concetto: sì, ok, Enoch sarà  un maestro, sarà  consapevole di quel che fa, sfrutterà il medium come nessun'altro... Ma finché continua a raccontare sempre la stessa cosa mi annoia. E che ci riesca anche uscendo con due soli numeri all'anno non è cosa da poco! In sostanza, io a un fumetto chiedo più di questo.

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 Oggetto del messaggio: Re: # Lilith 4 - Cavalcando con il diavolo
MessaggioInviato: mar giu 22, 2010 4:05 pm 
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rimatt ha scritto:
[...] sfrutterà il medium come nessun'altro...


nessun altro.


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 Oggetto del messaggio: Re: # Lilith 4 - Cavalcando con il diavolo
MessaggioInviato: mar giu 22, 2010 4:12 pm 
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Acc, mi è scappato... E proprio quando GP mi dà del professore! :cry:

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 Oggetto del messaggio: Re: # Lilith 4 - Cavalcando con il diavolo
MessaggioInviato: mar giu 22, 2010 10:52 pm 
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Iscritto il: mar gen 19, 2010 5:29 pm
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A me Lilith piace e anche tanto......come può annoiare Enoch????? Concordo con chi dice che riprende molti aspetti di Gea,ma questo mi fa piacere visto che mi mancava molto quel fumetto!!!!! A questo numero do un 8 tondo tondo......

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 Oggetto del messaggio: Re: # Lilith 4 - Cavalcando con il diavolo
MessaggioInviato: mar giu 22, 2010 11:09 pm 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
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vace ha scritto:
E perché dovrei aspettarmi a tutti i costi un'evoluzione?
Povero Enoch, se non si evolve nello stile non lo compriamo più? :mrgreen: Secondo questo ragionamento disegnatori come Montanari&Grassani avrebbero fatto la fame con questo lavoro già  da 30 anni.

Secondo questo ragionamento Enoch sarebbe paragonabile a Montanari&Grassani. :g: :o
Battute a parte. Ma non tanto. Dal duo da te citato in genere non mi aspetto nulla. Qualche volta mi aspetto, però, che disegnino un po' meglio. Da Enoch no.
Enoch è un autore del tutto diverso. E' un artista. Un artista completo (disegna&sceneggia). E nel corso degli anni si è evoluto. Con Gea ha raggiunto il suo acme sia per i contenuti sia per lo sviluppo narrativo.

Cita:
A parte gli scherzi, Con Gea (graficamente parlando) l'autore era già  ad altissimi livelli. E qui non fa che riconfermarlo.

Certo. Ma è fermo a Gea, appunto. Graficamente e perfino narrativamente.
Lilith non è altro che la riproposizione stanca e fiacca di Gea. E i disegni, in questo senso, non aiutano la narrazione a sottrarsi da questa staticità (ripeto: pur essendo meravigliosi!).

Cita:
Poi. Che le storie non trovino un tipo di sviluppo narrativo me lo aspetto anche alla fine, però le linee guida mi sembravano chiare già  in partenza: la protagonista deve trovare sti licaoni (o come si chiamano, non ricordo) per ogni albo in epoche e posti diversi. Bom. Tutto là¬.

Le linee guida sono deboli, statiche e prevedibili. Finora. Ciò che sta assumendo Lilith è l'impostazione della stanchezza. Ed è ciò che ha proposto sin dall'inizio. Non è in discussione la puntigliosa e rigorosa ricostruzione storica messa a punto dall'autore. Essa è interessante e ben fatta. Ma Gea ... pardon, Lilith continua ad essere un personaggio narrativamente sbilanciato rispetto al contesto. Invincibile al punto da schiacciare sullo sfondo i pur cesellati personaggi, l'ambientazione e tutto il resto. Affetta da crisi morali momentanee per poi eseguire nuovamente azioni distruttive. E poi dubbi e poi ancora devastazioni. Non vedo personalità  in questo personaggio per il semplice fatto che Enoch non ha ancora ingranato.
La violenza sfoggiata nel n.1 era sensazionalismo. Squartamenti gratuiti, privi della profondità del realismo storico e crudo che si voleva tracciare.
Cita:
Ora, dati i presupposti, il lettore dovrebbe seguire la serie senza aspettarsi chissà quali dinamiche, processi, trasformazioni o colpi di scena durante il corso delle storie.

Eppure dovrebbe aspettarsi proprio delle dinamiche. Perché è quanto la miniserie richiede. Ed è quanto Enoch ha promesso. E poi: ti sembra che un autore come Enoch si possa limitare ad un progetto tanto prevedibile e insignificante? Cioè: dopo Gea mi dai un personaggio sfasato e linee guida statiche come la morte ripetute a cadenza semestrale?
Cita:
Non vorrei steste tutti confondendo fumetto seriale con miniserie. Questo nasce come fumetto seriale, non va oltre. tutto è già  tracciato nel primo numero.

Forse c'è qualcosa che io non so? Lo dico perché questa E' una miniserie. Come Gea. Nasce come tale e prevede uno sviluppo. Non nasce affatto per riproporsi uguale a se stessa all'infinito. (E poi a cadenza semestrale? Sai che pathos!)
Se tutto è stato tracciato nel primo numero, allora Lilith è un esperimento fallimentare. Perché il n.1 non raggiunge né il pieno realismo, né vira rispetto a Gea, né vi è un'integrazione della protagonista con il tessuto narrativo.
Cita:
O per ringalluzzirci un poco durante la lettura dobbiamo, che ne so, aspettarci un rapporto animal tra Lilith e la la lince (o quel che è)?
Da qui il mio stupore nel vedere tanta deludente sorpresa in alcuni lettori sia ora che nei mesi passati.

Dobbiamo aspettarci l'evoluzione. E' lecito. Così come lo era per Demian, Brad Barron, Volto Nascosto e Caravan. Come lo è, oggi, anche per Cassidy.
Cita:
edit: già  che ci sono la dico tutta.

Bene! :wink:
Cita:
Spero tanto di non rileggere, così come accaduto appunto nei mesi scorsi (ma anche tra i primi post di quest'albo), messaggi del tipo "eh, ma Lilith è sempre la più forte del mondo, nei combattimenti vince sempre", "non cambia mai nulla, anche stavolta è andata in porto la missione", "questa serie è statica, accadono sempre le stesse cose"...

Vedi sopra.
Cita:
Ragazzi, se non l'avete ancora capito, la serie sarà  così ora e in futuro. E sinceramente preferirei che si parlasse della storia in questione piuttosto che IN PRIMIS tracciare delle linee chiave sulla serie (che si può fare benissimo, per carità , ma non al punto di scrivere sempre e solo quello) al posto del commento sull'albo, tanto ormai è appurato che da questo specifico topoi narrativo non ci si schiodi: è inutile continuare a ribadirlo ad libitum. Che poi, diciamocelo chiaramente, questa staticità che viene tanto sbandierata è la stessa che si trova negli altri fumetti seriali. Qui forse si paga il dazio di avere sempre lo stesso scopo come soggetto ma almeno per me (ma credo anche per qualcun altro) questo fumetto è inanzitutto AMBIENTAZIONE, SCENARI, RAPPRESENTAZIONE DELLE VARIE EPOCHE. C'è un grandissimo lavoro dietro, un forte impegno e molti studi da parte dell'autore per l'uscita di ogni storia. Ovvio, se cercate delle trame arzigogolate forse fareste meglio a cercare altrove.

Allora è quantomeno sbagliato intitolare la miniserie "Lilith". Sarebbe stato più opportuno un "AMBIENTAZIONI STORICHE", "RAPPRESENTAZIONE DELLE VARIE EPOCHE". A che serve utilizzare un personaggio pretestuoso e disfunzionale per una rappresentazione delle varie epoche?
Se Lilith è un seriale, allora il personaggio dovrebbe essere il fulcro oltre che l'impeto della narrazione, mentre qui è addirittura l'elemento più debole (resta buona, appunto, solo la rappresentazione delle epoche). Se Lilith è una miniserie allora dovrebbe evolversi e abbandonare l'impostazione del seriale, ma qui fa l'opposto.
Pur volendo mettere da parte entrambe le scelte, di buono qui c'è soltanto il contesto. Ed è quel che piace a te e che giustamente rilevi essere ben fatto. Ma questo non salva la miniserie da un giudizio tendenzialmente negativo.

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Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
http://luogosegreto.myblog.it/


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 Oggetto del messaggio: Re: # Lilith 4 - Cavalcando con il diavolo
MessaggioInviato: mar giu 22, 2010 11:39 pm 
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Triss ha scritto:
vace ha scritto:
Poi. Che le storie non trovino un tipo di sviluppo narrativo me lo aspetto anche alla fine, però le linee guida mi sembravano chiare già  in partenza: la protagonista deve trovare sti licaoni (o come si chiamano, non ricordo) per ogni albo in epoche e posti diversi. Bom. Tutto là¬.
Le linee guida sono deboli, statiche e prevedibili. Finora. Ciò che sta assumendo Lilith è l'impostazione della stanchezza. Ed è ciò che ha proposto sin dall'inizio. Non è in discussione la puntigliosa e rigorosa ricostruzione storica messa a punto dall'autore. Essa è interessante e ben fatta. Ma Gea ... pardon, Lilith continua ad essere un personaggio narrativamente sbilanciato rispetto al contesto. Invincibile al punto da schiacciare sullo sfondo i pur cesellati personaggi, l'ambientazione e tutto il resto. Affetta da crisi morali momentanee per poi eseguire nuovamente azioni distruttive. E poi dubbi e poi ancora devastazioni. Non vedo personalità  in questo personaggio per il semplice fatto che Enoch non ha ancora ingranato.
La violenza sfoggiata nel n.1 era sensazionalismo. Squartamenti gratuiti, privi della profondità del realismo storico e crudo che si voleva tracciare.
Qui ti correggo: ma di quale realismo storico stiamo parlando? Il primo numero si rifà all'Iliade, che è un poema epico dell'VIII secolo a.C., trascritto e ordinato solo nel VI a.C. e che addirittura si rifà ad avvenimenti antecedenti l'VIII secolo a.C.!

Praticamente di storico non c'è nulla nell'Iliade, o almeno non c'è nulla di "coerentemente" storico. Enoch rifacendosi a quel testo non avrebbe mai potuto avanzare una pretesa di realismo storico e crudo, come lo definisci tu. Tutto quello che c'è di storico e realistico è il lavoro "filologico" che Enoch ha voluto estrapolare dal testo, lavoro condotto e poi tradotto in Lilith.

E se hai letto l'Iliade, sai bene che è poco più di una sequela di squartamenti sensazionalistici, gratuiti e privi della benché minima verisimiglianza storica.


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 Oggetto del messaggio: Re: # Lilith 4 - Cavalcando con il diavolo
MessaggioInviato: mar giu 22, 2010 11:52 pm 
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Ma si legge Montanari&Gràssani o Montanari&Grassàni?


P.S. Non leggo Lilith ma interessante la discussione!


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 Oggetto del messaggio: Re: # Lilith 4 - Cavalcando con il diavolo
MessaggioInviato: mer giu 23, 2010 12:34 am 
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Grande Triss! Però a me il primo numero era piaciuto, mentre ho trovato assai deludente il secondo: quel che tu scrivi per il primo vale IMO per il secondo. E il mio Enoch preferito è quello di Sprayliz!

In quanto al "realismo storico", non credo che Triss faccia riferimento all'effettiva storicità degli eventi narrati. Il fatto è che Enoch fa muovere Lilith in luoghi ed epoche ben precise, e il contesto storico nel quale le storie si svolgono è ricreato con molto puntiglio e con altrettanto realismo. Non conta poi molto che si tratti di luoghi, epoche e contesti storicamente attendibili: quel che conta è che il tutto sia ricostruito in modo preciso e verosimile... Realistico, appunto. Sulla violenza, poi, credo di essermi già  espresso: talmente esagerata da risultare annacquata, vuota, priva di siginificato.

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 Oggetto del messaggio: Re: # Lilith 4 - Cavalcando con il diavolo
MessaggioInviato: mer giu 23, 2010 12:37 am 
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Iscritto il: lun dic 26, 2005 11:47 pm
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Cita:
Forse c'è qualcosa che io non so? Lo dico perché questa E' una miniserie. Come Gea. Nasce come tale e prevede uno sviluppo. Non nasce affatto per riproporsi uguale a se stessa all'infinito.

Ma perché DEVE per forza prevedere uno sviluppo (come lo intendi tu, poi?) Scusa ma dove sta scritto che DEVE rispettare dei canoni che non mi sembra affato siano incisi su tavole della legge dei narratori di miniserie? Lo dici tu e basta. Scusa, ma mica mi boccerai questo fumetto perché non rispetta dei canoni personali, spero?
Poi, miniserie o quel che è, io sono più che soddisfatto così, forse perché non ho aspettative unilaterali di stravolgimenti narrativi; nel senso: poso l'occhio anche, anzi soprattutto su altri aspetti (vedi mio messaggio precedente).

Cita:
Dobbiamo aspettarci l'evoluzione. E' lecito. Così come lo era per Demian, Brad Barron, Volto Nascosto e Caravan. Come lo è, oggi, anche per Cassidy.

No!
Ma perché DEVO aspettarmi l'evoluzione? ma mi fa morire sta cosa del DOVERE A TUTTI I COSTI! Come se fosse un obbligo dal quale non ci si può esimere :D
Non la vogliooooo, è già  bellissimo e sorprendente così il fumetto!

Cita:
Se Lilith è un seriale, allora il personaggio dovrebbe essere il fulcro oltre che l'impeto della narrazione, mentre qui è addirittura l'elemento più debole (resta buona, appunto, solo la rappresentazione delle epoche). Se Lilith è una miniserie allora dovrebbe evolversi e abbandonare l'impostazione del seriale, ma qui fa l'opposto.


Scusa eh, Triss. Ma se in ogni frase che scrivi mi metti sto benedetto "Deve" perché è o così o pomì....eh allora posso scrivere di tutto però..che scrivo a fare se tanto dev'esser sempre come scrivi tu!?!?

Cita:
Lilith continua ad essere un personaggio narrativamente sbilanciato rispetto al contesto. Invincibile al punto da schiacciare sullo sfondo i pur cesellati personaggi, l'ambientazione e tutto il resto. Affetta da crisi morali momentanee per poi eseguire nuovamente azioni distruttive. E poi dubbi e poi ancora devastazioni. Non vedo personalità  in questo personaggio per il semplice fatto che Enoch non ha ancora ingranato.

No, nn è vero, non sono affatto d'accordo. E' un buon personaggio, perfettamente delineato e ottimamente realizzato e caratterizzato. Le sue crisi morali seguìte dalle azioni distruttive che compie, per esempio, fanno parte proprio della caratteristica principale di quella che è la sua effettiva personalità : ha atteggiamenti in forte controtendenza o, peggio ancora, sono l'antitesi l'uno dell'altro o antinomici ma questo non fa di lei un personaggio mal definito o strampalato. E' la sua caratteristica. Anche io e te nel corso della nostra vita abbiamo assunto atteggiamenti in forte controtendenza, tutti siamo o siamo stati incoerenti qualche volta, per quanto possiamo sforzarci a nostra volta di negarlo. Questo punto casomai me lo rende ancor più reale, sincero e simpatico il personaggio. E realistico.
Può non piacerti il personaggio per com'è ma non perché è mal realizzato.

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Umpf! Qualcuno mi ha trovato, finalmente... devono aver sentito la puzza... però, bei tempi quando puzzavo solo di whisky...


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 Oggetto del messaggio: Re: # Lilith 4 - Cavalcando con il diavolo
MessaggioInviato: mer giu 23, 2010 12:57 am 
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Iscritto il: sab ott 02, 2004 7:32 pm
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Non sono estremista quanto rimatt, ma più o meno la penso come lui, vorrei un'evoluzione maggiore della vicenda, e troverei più avvincente il tutto se lilith affrontasse avversari al suo livello, finora ha fatto carneficine indisturbata senza troppi problemi.
La ricostruzione storica è molto valida, ma per me è solo uno sfondo su cui vanno proiettate le avventure dell'eroe, sono quelle che mi interessano.
enoch non DEVE fare niente, ma queste sono le cose che mi interessano in un fumetto.

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 Oggetto del messaggio: Re: # Lilith 4 - Cavalcando con il diavolo
MessaggioInviato: mer giu 23, 2010 1:10 am 
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Iscritto il: lun dic 26, 2005 11:47 pm
Messaggi: 8059
Località: Torino
ma è palese che per voi son ben altre le cose che interessano in un fumetto se lilith vi delude. Nulla di male.
Troveresti più avvincente il tutto se Lilith affrontasse avversari al suo livello perché finora ha fatto carneficine indisturbata senza troppi problemi. Sì, il fatto è che Lilith viaggia all'indietro nel tempo nelle epoche del pianeta Terra, da sempre abitato da uomini normali, non in una dimensione parallela dominata dagli X-men. A quel punto avrei già  mollato io.

Oh, e devo ancora leggere il numero 4.

edit: no, vedete tutto questo mi porta alla mente quello che avviene quotidianamente su un altro forum (non vi dico quale perché non voglio creare situazioni antipatiche ma è facilmente intuibile l'allusione), solo che lଠgli utenti sono tutti modello fotocopia: la pensano tutti assolutamente ed esattamente alla stessa maniera (leggi: fanatici estremisti allo stesso modo) quindi non ci saranno mai situazioni di dialogo e di confronto di questo tipo. Quindi quando ogni tanto vado a dare un'occhiata ai commenti delle storie della loro testata - più che altro le vecchie - mi faccio delle risate assurde, pensando tra me e me: "Ma non è possibile, non ci credo!"). Proprio perché l'imparzialità di fondo e l'equità di giudizio non si sa proprio dove stiano di casa. Mi sono allontanato ma ora ritorno. Prima di entrare in quel forum prendo una storia indiscutibimente affascinante con una sceneggiatura di grande effetto scritta non dal creatore della testata (sì, lo so potremmo discutere ore sulla soggettività del termine affascinante) e un obbrobrio allucinante scritto dal creatore del personaggio. Credetemi, un qualcosa di atroce.
Bene, entro nei topic e per quel che riguarda la prima storia seguono un mix di commenti tiepidi e lusinghieri con più "ma" e "però" che altro mentre la seconda storia (e qui, vi giuro, non potevo crederci) viene osannata in toto perché il protagonista si rivela essere un vero blablabla, rispecchiante lo stereotipo del blabla che l'autore stesso ha poi creato anni prima :mrgreen:
Ma io mi chiedo: ma è questo il modo di intendere un fumetto? E' questo il metro di giudizio con il quale si boccia o si propmuove un'opera? E' questo il modo di valorizzare una sceneggiatura?
Come se qua dentro dovessi vergognarmi di dire che Sclavi ha scritto anche delle cose brutte, pietose e che mi hanno annoiato. Ma perché devo negarlo se è vero? Perché dovrei impedire a me stesso (!) di dire una cosa più che lecita, cui credo fortemente proprio perché reale.


@Ezekiel: la seconda che hai detto.

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 Oggetto del messaggio: Re: # Lilith 4 - Cavalcando con il diavolo
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Iscritto il: lun mar 01, 2010 4:23 pm
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vace ha scritto:
edit: no, vedete tutto questo mi porta alla mente quello che avviene quotidianamente su un altro forum (non vi dico quale perché non voglio creare situazioni antipatiche ma è facilmente intuibile l'allusione), solo che lଠgli utenti sono tutti modello fotocopia: la pensano tutti assolutamente ed esattamente alla stessa maniera (leggi: fanatici estremisti allo stesso modo) quindi non ci saranno mai situazioni di dialogo e di confronto di questo tipo. Quindi quando ogni tanto vado a dare un'occhiata ai commenti delle storie della loro testata - più che altro le vecchie - mi faccio delle risate assurde, pensando tra me e me: "Ma non è possibile, non ci credo!"). Proprio perché l'imparzialità di fondo e l'equità di giudizio non si sa proprio dove stiano di casa. Mi sono allontanato ma ora ritorno. Prima di entrare in quel forum prendo una storia indiscutibimente affascinante con una sceneggiatura di grande effetto scritta non dal creatore della testata (sì, lo so potremmo discutere ore sulla soggettività del termine affascinante) e un obbrobrio allucinante scritto dal creatore del personaggio. Credetemi, un qualcosa di atroce.
Bene, entro nei topic e per quel che riguarda la prima storia seguono un mix di commenti tiepidi e lusinghieri con più "ma" e "però" che altro mentre la seconda storia (e qui, vi giuro, non potevo crederci) viene osannata in toto perché il protagonista si rivela essere un vero blablabla, rispecchiante lo stereotipo del blabla che l'autore stesso ha poi creato anni prima :mrgreen:


Complimenti per la classe e la simpatia.
Pensare che ero anche d'accordo con quello che stavi scrivendo su Lilith e stavo venendo a darti manforte, ma faccio parte di QUEL forum di ottusi da nove anni, e evidentemente non son degno di te.


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