A parte la boiata di Groucho, l' intervista mi ha fatto un' impressione meno negativa di quanto credessi.
Non è del tutto malvagia l' idea di ambientare la storia in un' epoca successiva a quella che noi conosciamo e nella quale Dylan, a seguito di qualche evento traumatico che gli ha fatto abbandonare Londra, vive negli States.
Con questo espediente alcuni elementi apparentemente stonati risultano giustificati (ad esempio l' assenza di Bloch e Groucho, che si trovano a Londra, e la presenza di una nuova spalla, che Dylan ha evidentemente conosciuto a New Orleans).
Certo, anche io sono scettico sulla reale capacità di riuscire a conservare lo spirito originale del fumetto, però ritengo anche che sia prematuro essere certi di una cattiva riuscita del progetto, perché è vero che molti elementi del film sono estranei al Dylan in carta e inchiostro, ma si deve tenere presente che nel film Dylan ha dovuto affrontare esperienze che nel fumetto non sono ancora accadute.
Il film dunque è ambientato
dopo, e non fa alcun riferimento a ciò che ha portato Dylan al di là dell' Atlantico.
Il confine fra l' ideare un continuum interessante facendo evolvere il personaggio e l' inventarsi due scemenze al volo per giustificare le incongruenze imposte dal budget è lieve... ma chi sa, ho una visione romantica dell' America, un posto pieno di autori e sceneggiatori capaci di lasciare il pubblico a bocca aperta.
Quindi, ripeto, anch' io sono scettico, ma non andrò a vedere il film a partito preso; con un' ombra di sospetto sì, ma non con la certezza che sarà senz' altro uno squallido tentativo di sfruttare il marchio del nostro eroe preferito per vendere meglio un prodotto da due soldi.