Cravenroad7

Comprato questa mattina e letto subito, approfittando di un pò di tempo libero.
Che dire: a me piace!

E' stata una lettura piacevole, tutto sommato molto scorrevole e i disegni della Barletta mi sono piaciuti davvero molto (le tavole così e così davvero le conto sulle dita di una mano!)

Anche la storia non è male, bella anche la caratterizzazione del personaggio.


Per ora sicuramente proseguirò con l'acquisto.

dopo la lettura dfel 2 .....confermo che cassidy mi piace!!!!
i disegni sono magnifici!! ^_^
la storia,in stretta continuity mi prende e mi coinvolge molto!!!!
PS: eleggo il bluesman a personaggio magnifico (e a portabandiera di noi armonicisti!!)

Bah, sinceramente ha confermato i peggiori aspetti del primo numero: lettura davvero troppo 'leggera', resa inconsistente da sequenze interminabili di 'nulleggiante' ammiccamento filmico o musicale (ad esempio 3 pagine 3 dedicate a Cassidy che ascolta Elvis alla radio e poi lo spegne!). Non che si richieda la gravità a tutti i costi, ma c'è modo e modo di fare questo genere di intrattenimento: secondo me Greystorm è tre spanne sopra.
Tant'è che la storia non mi appassiona minimamente, la vicenda della figlia non ha alcuna suspense e nemmeno viene il desiderio di sapere come andrà a finire il fantomatico colpo al museo. Resta inoltre poco chiaro il movente delle azioni di Cassidy. Grottesche e poco riuscite le sequenze col bluesman. Dialoghi più stereotipati del già  stereotipato immaginario anni '70 a cui si ispirano.
Insomma, per me è stata una delusione, ed ho molti dubbi sul proseguire o meno.

Forti dubbi anch'io.....il prossimo numero fra l'altro sembra un albo di Diabolik

Beh, per fare prima posso tranquillamente quotare Zarathustra....ma perfettamente al contrario!!!
Praticamente basta prendere ciò che ha detto e rovesciarlo di senso ed è quello che penso io di questo numero 2 e di Cassidy in generale!!! D'altronde il bello dei forum è proprio di avere i gusti fra di noi completamente diversi e scambiarsi le proprie opinioni, no? Dai Zara, possiamo essere "amici" lo stesso, no?!
Ps: l'unica cosa da cui non posso dissentire è il fatto che Greystorm sia superiore a Cassidy, perché per la miniserie di Serra sto provando un esperimento: aspettare di averla tutta al completo e leggerla tutta di fila come se fosse un enorme romanzo...quindi per altri 3 mesi non posso esprimere giudizi in merito!
Per Cassidy invece mi voglio già  sbilanciare, anche se siamo soltanto al numero 2 e sarebbe più saggio attendere ancora un pò: mi piace e pure parecchio!!!! Complimenti davvero al Pasqualone!
Nota a parte meritano i disegni: Barletta assolutamente superlativa! (come pure Di Vincenzo il mese scorso!)

Bah. Dopo questo secondo numero, mi unisco agli scettici.

SPOILER

IMO Le Mani sulla Città è inferiore all'albo d'esordio della mini-serie, e già  L'Ultimo Blues, pur essendo un buon numero uno, non era assolutamente niente di eccezionale: qualche buono spunto, un personaggio tutto sommato interessante, qualche difetto, qualche dubbio (Bluesman), qualche pessima caratterizzazione (il dottore, l'amico meccanico, la sorella). Insomma, un primo passo, un punto di inizio.
Invece con questo Cassidy n#2 mi è sembrato di fare un passo indietro: continua la pessima caratterizzazione dei comprimari (Ace, Juan e la giovane avvocatessa), la storia in sé è meno interessante (tranne l'inizo legato al precedente albo, poi la storia del colpo e di Bolton l'ho trovata molto poco avvincente), Cassidy come personaggio non si evolve (se non, come accennato da qualcuno, per qualche sprazzo di violenza, per altro non mostrata esplicitamente... peccato), e inoltre inutile la figura del Bluesman che appare per qualche pagine e ripete le stesse identiche cose dette nel numero precedente (ah già , consiglia anche a Cassidy di sfondare il vetro della macchina coi piedi per salvarsi..).

Il prossimo numero lo prendo,sperando in un miglioramento, ma se i ritmi rimangono questi mi sa mollo.

Mentre sulla caratterizzazione degli altri personaggi, ti do ragione!

SPOILER

Cassidy mi sta prendendo bene per ragioni a me ignote.

Il decennio in questione non mi interessa, il personaggio in sé non mi attrae particolarmente e la macrotrama non mi incuriosisce. Inoltre questo secondo numero ha delle leggerezze e delle trovate quanto meno dubbie, non controbilanciate da meriti evidenti.

Eppure mi rilassa. Un po' come vedere un vecchio telefilm in tv la notte quando hai l'insonnia. Sai di non trovarci nulla di speciale perché non ha nulla di speciale da offrirti, se non quella distrazione passeggera che ti alleggerisce dal peso di non riuscire a prendere sonno. Ecco, un po' così.

Elisabetta Barletta offre una buona prova, ma è eoni lontana dai suoi capolavori (per esempio, Baci senza memoria).

Devo dire che anche a me questo numero 2 ha un po' lasciato perplessa, però io lo vedo un po' come un albo di transizione, in cui non accade nulla di eclatante ma allo stesso tempo serve un po' da passaggio e da collante tra il primo e il terzo (non solo perché c'è un continuum nella trama); è un albo in cui vengono fuori i primi personaggi del mondo "cassidiano" e in cui il protagonista inizia piano piano ad assumere contorni sempre più nitidi, una sorta di "albo di formazione" per far entrare sempre di più il lettore nell'atmosfera. Questo a discapito della tensione che un tipo di universo del genere dovrebbe suscitare, per cui ho preferito il numero uno. Brava barletta! Sono piuttosto incuriosita dal terzo numero a questo punto...

Allora speriamo non ci siano più albi di transizione
Anch'io ho avuto questa impressione comunque; d'altronde in questo numero 2 vengono chiuse, nelle prime pagine, due piccole cose che chiudevano L'Ultimo Blues (), e poi si tratta della presentazione dei due comprimari e della preparazione del colpo al museo - nel mezzo la storia, a quanto pare, autoconclusiva (e come ho detto molto poco interessante IMO) di Bolton e l'avvocatessa intraprendente (che forse rivedremo).
Il fatto è che questa è una mini-serie, quindi ci sono un tot preciso di albi da far uscire; mi pare rischioso usare questi "albi di transizione", no? Difatti, rispetto al primo numero, io ho notato un calo di ritmo notevole.

Io credo che in una serie con una continuità così serrata sia inevitabile creare storie che servano a fini puramente narrativi; questo a discapito della suspence e della tensione emotiva che un tema del genere dovrebbe trattare. Prendiamo queste storie come albi un po' più rilassanti che ci servono per capire meglio la psicologia del protagonista e la dinamica delle interrelazioni tra i vari personaggi e il loro stesso evolversi lungo la vicenda.

E ma allora inevitabilmente mi sa che non possiamo parlare di continuity così serrata.

non hai capito cosa volevo dire..se si tratta di una grande storia che dovrebbe avere un ritmo abbastanza veloce suddivisa in 18 numeri, è ovvio che ci saranno degli albi dove la storia sarà  incentrata su aspetti meno "d'azione" e più riguardanti i personaggi, il perché di certe cose, ecc. albi direi più di riflessione ecco. Un po' come i flashback di Caravan (che poi erano la storia in sè, ma questa è un'altra discussione)

Sìsì, sono d'accordo sulla funzionalità di questi albi, e ti do' ragione, sono inevitabili e pure giusti, IMO. Il problema è che, discostandosi in parte dalla macrotrama per raccontare fatti di minore importanza o comunque per introdurre qualcuno/qualcosa, l'autore deve esser bravo a dare forza e verve ai dialoghi, ai personaggi e a tutto ciò che serve per tenere alta la concentrazione del lettore e continuare a coinvolgerlo. Anzi, se fatti bene, questi albi che spezzano leggermente la continuity (albi di transizione mi sa di mistico-religioso ) danno qualità alla serie e la rendono ancora più interessante.
Il problema secondo me è che tutto questo manca nel numero 2 di Cassidy.