Cravenroad7

Act l:king of the franks-Christopher Lee

"My God" dei Jethro Tull

Mercyful Fate, "Into the Coven".

Uno dei miei cd preferiti... Morrison Hotel

Run to the hills-Iron Maiden

Yes! Ti seguo a ruota con "The prisoner".

"I am mine" dei Pearl Jam

Caro il mio Luciano,
questa te la scrivo perché tutto sommato mi stai simpatico.
Nonostante sia imbarazzane il tuo involontario essere così nazionalpopolare, nonostante sia altrettanto imbarazzante il mio aprioristico prendere sempre le distanze da tutto ciò che è nazionalpopolare.

Dicevo, questa te la scrivo, perché quella tua voce spaccafighe, ruvida e calda come il petto di Hugh Jackman, è davvero un dono con cui hai imparato a barare come e quando più ti pare. E lo fai pure bene.
Senza contare che, sebbene quando hai girato Radiofreccia ero troppo in fissa con le ragioni di cui a riga 3, ho un buon ricordo del tuo secondo film.

Te la scrivo anche perché sei di sinistra e perché La Neve se ne frega è un buon romanzo con uno splendido titolo.
Molto Counter-Clock world, ma con la tua solita paratassi a fare la differenza. Nel bene e nel male.

E poi ti piacciono i fumetti. Quelli che leggeva mio padre, che c'avrà  pure le sue colpe, ma che mi ha messo in mano Gilas, un botto di anni fa e quindi mi tocca perdonargliele tutte.

Caro il mio Luciano, il problema, fra noi, è che per andare a toccare l'Avvelenata , ci sarebbe voluto un po' più del tuo solito mestiere.
Un po' più di:
cinismo,
ironia,
buona mira (che sparare nel mucchio è facile e piace a tutti, ma poi si finisce nel Canto III a correre nudi punti da vespe e mosconi)
e senso della frase (per dirla alla Pinketts).

Detto, questo.
Non sei la mia giacca migliore, ma se capiterai di nuovo in cuffia, ti ascolterò volentieri.

Meglio lo stesso brano riarrangiato in "Canzoni da spiaggia deturpata", con la mano di Giorgio Canali a ripulire un po' di ingenuità sparse della versione originale di Brondi.
Ottima scelta, io proposi questo, sempre qui sul forum ormai più di un anno fa: http://dallacantina.blogspot.com/2008/0 ... e-cos.html
Ora siamo in 2.

Bei tempi quando il Liga faceva rock'n'roll vero, grezzo, ingenuo come il rock'n'roll deve essere, dal sognante richiamo americano.
Gran schitarrate belle toste alternate a ballate, accomunate da testi (ora incazzati e taglienti, ora ironici, ora tristi e malinconici) che parlavano di vita di provincia, di persone vere, di deboli e di sconfitti in modo diretto e senza ipocrisie e fronzoli, ma non per questo senza poesia.
Sano rock'n'roll.
Lascio volentieri alle radio la critica sociale dozzinale e pseudo-intellettuale e le smancerie scontate e idiote sulle donne dei suoi ultimi dischi; preferisco farmi un pò di mais scoppiato e un bicchiere di vigna insieme a Veleno.
Ok Liga, lo so che dovevi salvarti la pelle in qualche modo, ma ti preferivo quando l' America l' affittavi rispetto ad ora che ti sei comprato una villa a Bel Air.

The times they are a-changin - Tracy Chapman