Cravenroad7

Va beh, che vuol dire, pure io quando leggo Medda non ho quella completezza che mi lascia Alan Moore.

Letto il primo numero.
Anche piuttosto in fretta: il ritmo è notevole.
Non proseguirò oltre: il personaggio non mi intriga, la storia men che meno. E non è una questione di genere narrativo.
Penso tutto dipenda dall'aver letto questo ballon: "Perché sì, amico. Perché sta notte hai trovato... l'armonica del Bluesman!" detto, come se non bastasse, con tanto di primissimo piano in favore di camera.
Scherzi a parte.
Dialoghi molto deboli, almeno quanto le caratterizzazioni. Tante citazioni (di altre citazioni, o almeno così sembra).
Nessun guizzo, nulla che ti artigli alla pagina: soltanto mestiere. Che per alcuni magari è sufficiente, ma che a me certo non basta... soprattutto in una miniserie.
Not my cup of tea.

Idem per me, la tentazione di continuare si è arenata rimuginando su cosa mi ha lasciato il primo numero. Quei soldi li userò per Dampyr che sto riprovando a leggere da un po' e forse per la prossima mini di Manfredi.

Sì, indubbiamente questo numero uno non è eccezionale, ma IMO è una buona partenza (con tutti i suoi difetti), che getta le basi, a mio avviso promettenti, per i prossimi numeri.
Certo è che il livello deve alzarsi nei prossimi numeri, se no ciao Cassidy anche da parte mia.

Letto finalmente il primo numero di Cassidy...il personaggio mi intriga molto...questa prima storia invece non mi ha catturato un grenchè am è ancora troppo presto per giudicare...sicuramente comprerò anche il secondo numero...

E' un ragionamento che ho fatto fin troppe volte... onestamente tutta sta voglia di "massi, continuiamo, che poi migliora" alla fine mi sta passando.
A parte il fatto che ho difficoltà logistiche a reperire albi bonelli, e devo ancora trovarte il modo di avere caravan 12

Ma sai, io non esco mai dal giardino DylanDog, e di mini-serie ne ho letto sì e no un paio, quindi ancora devo farmi la mia cinica corazza verso certe cose
Comunque il mio continuiamo che poi migliora potrà protendersi massimo fino al numero 3, 4 se sono in buona, non oltre.

Non c'entra niente, ma in fondo, qualcosa, c'entra.

Una recensione scritta male:

http://unblogscrittomale.blogspot.com/2 ... -nega.html

Mi è piaciuta la parte dei sopracciglioni (per motivi evidenti )

Ahahah, che bello!

Vedete? Un uomo d'oro. Autoironia, nessuna velleità da artista egocentrico, nessuna incazzatura per le critiche piccanti (più o meno corrette che siano), anzi una risposta data con stile. Lei è un uomo da sposare.

Però Cassidy continua a non piacermi.
Oh, ovviamente se scriverà una nuova miniserie, il primo numero lo comprerò comunque.

Mi è piaciuta la tua recensione però io continuo a ribadire che siamo solo al primo numero e mi sembra un po' presto per bollarla come 'na cazzata. Tu stesso nella tua rece hai detto di essere rimasto entusiasta di Caravan, fino a che non sei arrivato al dodicesimo numero e ti sono cascate le palle. Quindi in questo caso hai subito l'effetto contrario. Poi voi siete tutti più esperti di fumetti, libri, film ecc. Io sono ancora meno condizionata da tutti voi poiché non conosco l'hard-boiled, steve mcqueen, ecc ecc ma posso capire le vostre critiche benissimo. Ruju in conferenza ha ribadito più volte la voluta citazione estrema di tutte queste cose anni '70, noi l'abbiamo scritto sul forum. Nulla di nuovo se leggendo Cassidy ti saltano agli occhi mille cose che per te sono scontate ma per me no. Poi arrivati al diciottesimo numero di Cassidy dirò anch'io "bella cavolata" o magari no. Adesso non lo posso sapere perché sono ferma al numero uno. In ogni caso mi è piaciuta la tua analisi e l'ho trovata ben fatta (anche perché dai tuoi post si evince che ne sai parecchio di fumetti, sicuramente più di me!:))

Grazie per i complimenti Elettra.

Ci tengo a dire soltanto che a me il citazionismo piace un sacco (sono un fan di Tarantino che è uno che a volte scrive le citazioni e poi ci costruisce attorno il film), non mi piace però quando, oltre al citazionismo, non riesco a trovarci nient'altro. Soprattutto quando viene a mancare quel qualcosa che colpisca veramente la mia attenzione. Purtroppo per questo primo numero di Cassidy è stato così.

Potrebbe migliorare con i numeri successivi?
Certamente. Potrebbe anche essere il fumetto più bello del mondo, ma resta il fatto che le miniserie (come le serie televisive) basano tutto sul "sapersi vendere". E se compro i 18 numeri di Cassidy e scopro che la mia prima impressione era quella giusta? Ho buttato un sacco di tempo e di denaro, giusto? Tempo e denaro che magari avrei potuto investire in altri fumetti o in altre attività che, sicuramente, mi avrebbero portato benefici maggiori.

Io sono un po' squilibrato evidentemente, perché prendo i fumetti (e i libri) come un investimento monetario: non posso permettermi di vedere la casa finita o di aspettare che gettino le fondamenta per capire che quell'investimento andrà in malora. Me ne accorgerei troppo tardi.
Allora che faccio? Guardo il progetto e dico "no, secondo me 'sta casa viene su storta".
Poi ci sono gli imprevisti, ovviamente. Un progetto come Caravan, che mi aveva convinto essere quello di un albergo a cinque stelle si è rivelato una stamberga e magari Cassidy, che a me sembra una casetta senza troppa attrattiva, si rivelerà un gioiello architettonico.
Con questo, cosa voglio dire? Non si tratta tanto di sapere e di non sapere, si tratta di fare una scommessa e sperare che vada per il verso giusto.


Dio, quanto sono prolisso!

E allora com'è che ti piace Tarantino?



Questo tipo di ragionamento non mi convince troppo. E non mi riferisco solo a te, sia chiaro: approfitto del tuo intervento per parlarne (naturalmente OT). Prendiamo Caravan: se per undici numeri ti è piaciuto, com'è possibile che l'ultimo numero, per brutto che possa essere, rovini tutto quello che hai letto di buono fino a quel momento? Viceversa, se Cassidy non ti piace per diciassette numeri (o sedici, o quindici... Insomma, per la maggior parte della mini), com'è possibile che una conclusione bella, bellissima o perfino magnifica ti renda gradevoli anche gli albi che non ti erano piaciuti? Insomma, io frasi come "L'ultimo numero rovina/salva tutto" non le capisco proprio.

Semplice, perché Tarantino non è citazionismo fine a se stesso. Tarantino è come Shakespeare: saccheggia a destra e a manca da tutto e da tutti, ma riesce a conferire ai suoi lavori (e alle altrui parti saccheggiate) uno stile e una personalità  unici.


Semplice, perché una mini non deve essere vista come l'insieme di singole monadi disgiunte, di certo non una mini come Caravan, in cui c'è un'idea unitaria che attraversa tutta la serie. Per Dix il discorso, ad esempio, è già  diverso. Tornando a Caravan, la bruttezza ("risolutiva") dell'ultimo numero non può non ripercuotersi sul giudizio complessivo della serie, la quale, ricordo, è fondata sull'idea pretestuosa di partenza delle nubi: questo elemento mette in moto l'azione e lo svolgersi degli eventi di undici numeri. Non puoi arrivare al dodicesimo numero, quello in cui tutti i nodi dovrebbero venire al pettine (ripeto, visto il modo in cui è stata impostata la serie), e dire: "d'accordo, la serie è finita, quindi non spiego proprio niente... tanto la serie è finita, non ci sarà  un prossimo numero da acquistare, quindi, che mi importa?"

Ciò comunque non nega il talento di Medda e il valore di alcuni singoli numeri, sia ben chiaro. Tuttavia è anche legittimo che un lettore si senta deluso dal raggiro di una promessa teleologica infine disattesa.