Le mie 100 storie preferite di Dylan Dog : posizione
n°68 Il cervello di Killex , mensile n°80, maggio 1993
Testi di Tiziano Sclavi
Disegni di Giampiero Casertano
Cos'è l'anima? Si può toccare, vedere, catturare? Questa è l'angosciosa domanda che perseguita il dottor Christopher Killex, spingendolo a cercare una risposta oltre ogni limite. La sua ricerca lo ha portato dritto dritto nella tana della follia più nera, a vivere tra le pareti imbottite di un manicomio. La lobotomia è l'unica soluzione per la sua mente malata, ma, dopo l'operazione, qualcosa è andato smarrito. Che fine ha fatto il cervello di Killex? L'incipit (Dylan e i trascorsi) e l'intro di un personaggio come Joy Freeman sono indicativi di uno degli albi sclaviani che più mirano al sodo del thriller politico medico legale, serratissimo come
Oltre la Morte n°88,
Zed n°84,
Doktor Terror n°83 e soprattutto
Johnny Freak n°81 al di là dei risultati più o meno ottimali.
Il cervello di Killex è ancora un malloppo che gratifica la media ergo formidabile prova di Casertano (nel dettaglio le chine). Peraltro Joy nettamente più credibile dell'avvocatessina Lee Riker dall'altrettanto impresentabile
Cattivi pensieri n°138; anche in virtù della bella scena finale. Quella scena offre secrezioni del Killex-show, un'onesta sequela di melodramma dal consapevolissimo splatter: anche se il carisma sprizza a sprazzi e più che altro si alternano schizofrenie (la ricerca dell'anima?!) e sciacallaggi (gli anatomisti) del capolavoro omaggiato di Harris/Demme si avverte il medesimo effetto-membrana tra crudeltà e savoir faire oltre che palesi citazioni (colloqui, ambulanza, scuoiamenti). Quindi il tete-a-tete e la cartolina con Killex in impermeabile che si allontana nella strada valorizzano persino la banalissima soluzione "c'est l'amour". Un tesoretto scialacquato scelleratamente in
Il ritorno di Killex n°129 esempio di Sclavi dalle palle piene del periodo post-
Phoenix, uniche consolazioni il prologo folgorante by Roi e la fantastica
cover.