Cravenroad7

L’appuntamento con il colore raddoppia!



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Per rendere il topic delle ultime uscite più consultabile da chi volesse avere pareri in anteprima, tutti i commenti relativi all'attesa dell'albo, fatti prima di avere comprato e letto l'albo, andranno spostati nei topic dell'area ANTICIPAZIONI in modo che, almeno le prime pagine, siano una serie abbastanza pulita di commenti.

Se qualcuno continua a postare qua non è grave ma sappia che dopo qualche tempo i suoi post saranno spostati senza preavviso.

non molto divertente in verità . enna non si è tanto sprecato a cercare battute nuove (tutte del groucho d'antan) e in generale gli episodi che più mi han colpito sono quelli tutt'altro che comici, in particolare la lettera bianca.

Infatti comici volevano essere solo i disegni, o almeno a quelli si riferisci lo "humor". Quindi tutto sommato una buona uscita? Vale la pena?

per bartoli e gualdoni si.
in ogni caso però nessun fenomeno speciale come nei primi due color fest...

la traduzione letterale di quello che dice la svedese alla fine della prima storia

" e dove la storia si conclude. bisogna accontentarsi di la cari lettori. E poteva andare peggio. ma fortunatamente, è altamente improbabile che si può svedese. e, in effetti: tutti non hanno bisogno di una spiegazione ..."





bha bha bha....
esperimento fallito.....
alla fine non sono ne totalmente comiche, ne storie classiche ma disegnate in modo umoristico... sono ibridi senza sapore...

Riporto qui un interessantissimo link già  postato altrove da Dragodylaniato in cui Faraci parla della sua storia per questa pubblicazione.

http://titofaraci.nova100.ilsole24ore.c ... -zero.html

Io per adesso ho letto solo proprio "Manichini" e non ne ho capito il senso. Quello che non ho apprezzato, nonostante ciò che Faraci pensi dei lettori più appassionati, non è la lettura in chiave ironico-umoristica del personaggio (anzi, quella mi ha fatto sorridere piacevolmente), ma proprio il racconto in sè, che mi è sembrato inutile. Sostanzialmente non è stato raccontato niente, e neanche in modo originale.

In che senso, non ne hai capito il senso?
Non è che tutte le storie debbano avere un significato profondo, a volte il loro unico scopo è intrattenere.
Personalmente, "Manichini" l'ho apprezzata proprio per il taglio maggiormente umoristico rispetto al solito. In fondo è l'unica che rispetti fino in fondo la dicitura "Humor" che compare in copertina. Non è una storia memorabile ma è riuscita a strapparmi più di un sorriso e a coinvolgermi nella lettura e questo è sufficiente a non farmela apparire come una storia inutile.
Certo il post dell'autore nel suo blog è alquanto irritante nel suo dare per scontato che ai fan di Dylan Dog la storia non piacerà  e nel ridurre ad insignificante e fastidioso il giudizio degli appassionati. Comunque, evidentemente io non sono un custode della "vera fede"

Interessante "Una Situazione Pesante": Bartoli al suo esordio tratteggia una storia apparentemente leggera, ma con un finale terribilmente malinconico. Continuo a temere che l'autore sia poco adatto a Dylan Dog, ma questo si vedrà nelle sue prove di lunga durata, qui fa una buona figura.

Enna per me era l'unico ad aver fornito una prova valida (anzi, molto più che valida) nel Color Fest precedente... ed è quello che ho apprezzato meno in questo quarto numero. Dedicare più di venti pagine a barzellette stranote forse non è stata proprio un'idea geniale... specie in un albo disegnato in stile umoristico. Se si fossero raffigurate le scene delle barzellette con un tratto realistico e cupo si sarebbe accentuato il tono surreale del racconto, ma avendole rese con stile cartoonesco appaiono solo come scenette risapute e stantie! Peccato.

La mia storia preferita dell'albo, però, è "La Lettera Bianca", l'unica a non avere neppure un accenno di ironia. Anzi, si tratta di una storia profondamente toccante e drammatica. Insieme a "Blatte", la cosa migliore scritta da Gualdoni per Dylan, finora.

Tutti bravi i disegnatori, anche se il Dylan umoristico di Celoni ho fatto un po' fatica a riconoscerlo nelle prime scene.

In generale il mio giudizio è Buono. Compratelo senza grossi dubbi, a meno che non cerchiate chissà quali capolavori.

Come ho detto, il taglio umoristico l' ho apprezzato anche io e anche a me diverse scene hanno strappato un sorriso; sotto questo profilo l' esperimento è riuscito, ma non posso dire di essere stato "coinvolto nella lettura", perché il soggetto era troppo insipido. Io non cerco affatto storie dal significato profondo, anzi ritengo molto più difficile intrattenere raccontando cose poco impegnative piuttosto che giocarsi gli assi delle tematiche delicate che per forza sollevano maggiore interesse, ma questa non è nè una storia profonda nè una storia frivola: non è una storia, non ha capo, non ha coda, non ha senso narrativo.
Premio dunque il taglio umoristico della sceneggiatura, capace di divertire e giocare col personaggio senza snaturarlo, ma, dal basso della mia manzanza d' autorità, boccio nettamente il soggetto.
Naturalmente Cavazzano = Maestro, ma fa un pò strano vedere su Dylan un tratto così tipicamente disneyano.

Soggetto: 4
Sceneggiatura: 7
Disegni: 9

Sarà quasi sicuramente l'unica prova di Bartoli,lo disse tempo fa...Un occasione speciale...

Letto anche "Una situazione pesante".
Discorso praticamente opposto a "Manichini".
Qui lo humor, a parte le battute di Groucho, sta praticamente a zero; i disegni stessi, sebbene caricaturali, hanno proporzioni grottesche e contorte e sono lungi dall' essere comici; anche i colori sono cupi.
La storia è molto bella e malinconica e, nonostante il lavoro di Carnevale sia apprezzabile, secondo me avrebbe reso di più con disegni in stile realistico.
In questo caso la storia mi è piaciuta molto, ma non mi è sembrata in sintonia con i propositi umoristici di questa operazione.

Soggetto: 8
Sceneggiatura: 7
Disegni: 8,5 (ma in questa storia avrei preferito un tratto realistico)

inizio la lettura con scetticismo, questo esperimento non mi ispira per nulla e la mancata partecipazione di ortolani non ha fatto altro che buttare benzina sul fuoco.

Manichini
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trama non memorabile ma faraci è dannatamente a suo agio con l'humor, non ci si sganascia dalle risate ma è innegabile la maestria con la quale l'autore si muova in un territorio a lui molto caro. anche nelle sue molte storie non riuscite del personaggio lo ha sempre dimostrato, presentando uno dei groucho più informa mai vomitato dalla penna di un autore.
a stridere è un'impronta un po' troppo disneyana che avrei evitato. la storia avrebbe funzionato anche impostata un po' più seriamente. personalmente avrei usato il tratto di cavazzano con una storia classica di dylan dog, il contrasto sarebbe stato qualcosa di interessante.

Una situazione pesante
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oh, questa mi è proprio piaciuta, storia perfettamente in linea con il personaggio che avrebbe funzionato tranquillamente con il classico tratto. i disegni di carnevale aggiungono del grottesco ma questa storia con humor non ha a che fare.

Morire dal ridere
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storia sgangherata e poco ispirata del grande enna che a tratti sembra gonfiare la ricetta con inutilità di sorta solo per arrivare alle 32 tavole. l'humor poi è trito e, anche se si capisce che l'autore ne è consapevole, questo non lo salva dalla bocciatura. ho riso solo per la faccia impagabile di cagliostro a pagina 84...ma questo è merito di celoni.

La lettera bianca
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altra storia classica di dd, se quella di bartoli/carnevale funzionava bene anche con il tratto deformato (passatemi il termine), qui risulta fuori posto e toglie poetica al racconto, privandolo della sua essenza.

tirando le somme mi chiedo perché fare questo speciale? due storie su quattro sono palesemente classiche buttate dentro per far numero...non era meglio aspettare e chiamare autori che dell'humor e del tratto più tondeggiante fanno il loro cavallo di battaglia? (lo stesso silver perché relegato alla sola copertina?). perché solo tex beneficia di autori esteri dalla grossa fama?.
ho votato accettabile solo per l'ottima storia di bartoli e per la qualità stratosferica dei disegni.

Hummmm.... or....
Già, mi viene da commentare così. Come ho letto da molti, dubito che almeno 2 delle 4 storie fossero state scritte con intento umoristico. E se proprio queste risultano essere quelle scritte meglio, mi viene difficile pensare ad un voto coerente.
Ma andando con ordine (impressioni di prima lettura).

al di la di questa storia che è più marcatamente humor, sul discorso fatto da faraci:
si lamenta che l'humor è alla base del personaggio dylan dog, io rispondo che è vero, ma dell'humor sclaviano, non di quello dysneiano.
il pubblico più esigente e rompiballe gli ha sempre rinfacciato un dylan troppo dysneiano. in una storia dichiaratamente humor si può passare tranquillamente sopra a un dylan non dylan, è un esperimento e va preso come tale. il problema sono le sue storie classiche, li si che non si transige, li non si vuole leggere topolino.

Per quanto riguarda "Morire dal ridere", mi unisco ai commenti finora espressi: storia umoristica simpatica, ma stiracchiata e di poca inventiva, visto che si tratta di un collage di battute e barzellette vecchie come il cucco.
Ottimi i disegni di Celoni.

Soggetto: 5
Sceneggiatura: 6
Disegni: 8,5

Sempre dal blog di Faraci, la seguente risposta che ha dato ad un lettore a cui è piaciuto Un mondo sconosciuto quasi quasi me la metto come firma



Ma siamo noi forumisti la minoranza che 'non capisce' ?